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ECONOMIA

Il testo unico

Voucher: verso tetto a 3.000 euro per imprese e famiglie

Il comitato ristretto ha adottato il testo unico, che sarà martedì prossimo all'esame della commissione Lavoro della Camera. Il lavoratore non potrà avere più di 5 mila euro annui e se l'impresa supera i limiti fissati scatta l'obbligo di assunzione

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"Abbiamo adottato nel comitato ristretto il testo unificato sulla modifica alla disciplina sui voucher, martedì lo porteremo in commissione Lavoro della Camera per farlo adottare e cominciare l'esame". Lo ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd).

Il valore: 15 euro per imprese, 10 per famiglie
Il valore nominale di un singolo voucher "è fissato in 10 euro per i committenti non imprenditori e professionisti, in 15 euro per gli imprenditori e i professionisti (che non abbiano lavoratori alle proprie dipendenze ndr)", si legge nel testo unificato adottato dal comitato ristretto della commissione Lavoro.

Se l'impresa supera il limite, scatta l'assunzione
Per rafforzare l'attività di contrasto dell'utilizzo improprio delle forme di lavoro accessorio pagate in voucher, per le imprese il superamento dei limiti quantitativi e qualitativi di utilizzo di tali forme di lavoro determina la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato. Recita così un altro passaggio del testo, in cui si specifica anche che se sono le famiglie a superare i limiti di utilizzo imposti "si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 600 a 3600 euro".

Tetto di spesa a 3.000 euro annui
Sia le famiglie che le imprese senza dipendenti dovranno attenersi a un tetto di spesa in voucher di 3.000 euro annui, dice ancora il testo, che cita: "Ciascun committente può avvalersi delle prestazioni occasionali (in voucher ndr) per un valore non superiore a 3.000 euro annui". Il limite delle categorie di lavoratori che possono svolgere prestazioni di lavoro accessorio e quindi essere pagati in voucher, inoltre, varrà solo per le imprese con zero dipendenti e non anche per le famiglie. Le prime infatti potranno pagare in voucher solo "disoccupati, pensionati, studenti under 25, disabili e soggetti in comunità di recupero e lavoratori stranieri provenienti da paesi extra Ue con permesso di soggiorno e disoccupati da oltre 6 mesi". E ancora, le attività lavorative pagate in voucher, sia dalle imprese che dalle famiglie, "non potranno dar luogo a compensi superiori a 5000 euro nel corso di un anno civile. Fermo restando il limite complessivo di 5.000 euro, le attività lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.000 euro annui". La situazione quindi potrebbe tornare a essere quella vigente prima del Jobs Act, che aveva portato il limite massimo del compenso che un lavoratore può guadagnare nell'anno in voucher da 5.000 a 7.000 euro. Resta invece invariato, sui 2.000 euro annui, il compenso massimo che un lavoratore può ricevere in voucher da un singolo committente.