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TECH

La scheda

Antitrust, tra Bruxelles e la Silicon Valley dieci anni di battaglie legali

​Da Google a Facebook a Apple, molti dossier ancora in attesa di un accordo 

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L'Unione europea ha aperto un nuovo fronte nella battaglia con i giganti tecnologici americani, contro il colosso dell'e-commerce Amazon, con l’accusa di utilizzare in modo improprio i dati aziendali non pubblici dei venditori indipendenti

Google al momento è la società più colpita dalle multe Ue. Entrata nel mirino della Commissione nel 2010, ha ricevuto finora multe pari a circa 8,2 miliardi di euro, dopo tre indagini diverse. Nel 2018, per 4,34 miliardi per abuso di posizione dominante del suo sistema operativo per smartphone Android. L'accusa era di aver imposto ai produttori di dispositivi l'obbligo di istallare il browser Chrome e Google Search come requisito essenziale per concedere le licenze del Play store per le applicazioni e contenuti multimediali.

Nel 2017 la sanzione è stata di 2,42 miliardi sempre per abuso di posizione dominante, sul servizio 'Google Shop'. Altri 1,49 miliardi nel 2019 per pratiche illegali su Google Adsense, gli incassi pubblicitari online. Nell’ agosto scorso, infine, la Commissione europea ha aperto un'indagine sulla proposta di acquisizione di Fitbit, l'azienda che produce dispositivi connessi per il fitness.
 
Apple è oggetto di un'indagine aperta dall'antitrust dopo la denuncia del 2019 da parte della svedese Spotify, che ha accusato Cupertino di penalizzarla nel suo App Store e sul sistema di pagamento Apple Pay per favorire il proprio servizio di streaming musicale, Apple Music. La commissaria Vestager tiene d’occhio Apple e altre Big Tech perché pagano poche tasse nei Paesi in cui fanno affari.
 
Facebook è, con Google, oggetto di un'indagine sull'utilizzo dei dati per favorire gli algoritmi che regolano le inserzioni pubblicitarie, core business della piattaforma social. Nel mirino c’è anche Marketplace, la sezione di Facebook dedicata all'acquisto e alla vendita di prodotti online. Bruxelles vuole capire se e come questo servizio ostacoli le aziende concorrenti basate in Europa.

Bandiera bianca dei chip 
Il produttore di chip americano Broadcom ha accettato di cancellare i suoi contratti di esclusiva con i produttori di tv e modem, cedendo così alle richieste dell'antitrust europeo che nel 2019 ha avviato un'indagine su quei contratti, minacciando di emettere un’ordinanza per fermarli.

Infine Qualcomm, azienda californiana tra i principali produttori mondiali di chip, è stata oggetto di un’indagine dell’antitrust per abuso di posizione dominante sul mercato dei circuiti integrati destinati al 3G. A indagine conclusa l'ha multata per 242 milioni di euro. Secondo Bruxelles Qualcomm ha venduto i suoi prodotti a prezzi inferiori al costo di produzione nel tentativo di mettere fuori mercato la concorrente Icera.