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Coronavirus

Emergenza Covid

Arcuri: "I numeri sono impressionanti, non c'è tempo per le polemiche"

"La situazione è molto grave, ma, credetemi, non è fuori controllo. Siamo in un dramma. Non è il momento delle polemiche. Dobbiamo continuare a dire la verità agli italiani"

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"La situazione resta grave, ma non è fuori controllo grazie a tutti i provvedimenti messi in campo". Così il commissario Domenico Arcuri durante la conferenza stampa a Roma. 

"Non è tempo di polemiche"
"Non c'è tempo per spaccare il capello in 4 o fare polemiche e tentare ardite interpretazioni dei dati", dice il commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri in conferenza stampa. "Le scelte che stiamo facendo e quelle dei prossimi mesi sono state e saranno assunte con il più alto senso di responsabilità. L'organizzazione istituzionale del paese è articolata su diversi livelli che non sono né in concorrenza né in contrasto tra loro. Ora come non mai, non è questo il momento dei contasti e delle divisioni. E' il momento della collaborazione e della condivisione. Ce lo chiedono i cittadini che da troppo tempo soffrono, ce lo chiede il Capo dello Stato".

Numeri impressionanti
"Oggi purtroppo in Italia ci sono 34.505 contagiati, dall'inizio dell'emergenza 824.879. Un numero impressionante, ormai sfido chiunque di noi a dire che non conosce almeno una persona colpita da questa terribile pandemia. Purtroppo il virus è ancora tra noi, se possibile più diffuso di prima, forse meno aggressivo  ma comunque assai preoccupante". "Registriamo un crescente affollamento nei reparti ospedalieri e non significativamente delle terapie intensive''. 

"No rischio intasamento terapie intensive"
"Non c'è nessuna entropia nelle terapie intensive in questo momento. E anche se più in ritardo rispetto alla prima ondata necessariamente si arriverà a un giorno in cui i pazienti in terapia intensiva saranno troppi e faremo di tutto perché non accada. Posso assicurare che non c'è nelle prossime settimane un rischio di questo genere".

Primi effetti ancora insufficienti
"Le misure messe in campo nelle settimane scorse iniziano a produrre i primi largamente insufficienti effetti sulla curva dei contagi". "La situazione complessiva resta grave ma non è fuori controllo grazie a
tutti gli sforzi,  i provvedimenti e alle misure messe in campo e che stiamo organizzando con uno sforzo che anche in questi giorni non ha precedenti, ormai nessuno ha la forza di affermare che ci troviamo nella stessa situazione di marzo semplicemente perché non è così". 

"Evitare il lockdown totale"
"Oggi siamo capaci di intercettare gli asintomatici: il 65 per cento dei contagiati italiani è asintomatico o pauci sintomatico. Il virus colpisce dappertutto e l'Italia è bene che lo dica anche questa sera non è tutta uguale". Arcuri ricorda il sistema di monitoraggio del virus fondato su 21 parametri e la differenzazione per fasce regionali. "Il sistema evita fin quando e' possibile - dice - il lockdown di tutto il paese, evita fin quando è possibile che ci si trovi tutti quanti ad affrontare il lockdwon del paese con le scene di marzo scorso".

"Il virus è ancora tra noi"
"Oggi purtroppo altri 445 nostri concittadini ci hanno lasciato, è il numero più alto dallo scorso aprile - ha sottolineato Arcuri -. Tutti i soggetti che stanno lavorando lo stanno facendo con un duplice obiettivo: tutelare la vita e salvaguardare le condizioni economiche. Le scelte che stiamo facendo e che faremo saranno assunti con il più alto senso di responsabilità.

"Raffreddare la curva o il sistema non regge"
"Se non raffreddiamo la curva nessun sistema sanitario, e nemmeno quello italiano, sarebbe in grado di reggere a questa onda tumultuosa". "Se il 7 per cento dei contagiati finisse ogni giorno in terapia intensiva, e se i contagiati continuassero ad essere ogni giorno 30mila, questo significherebbe che almeno 2mila posti letto in terapia intensiva sarebbero ogni giorno occupati in più. Dopo una settimana, solo una settimana, il nostro sistema sanitario, malgrado l'importante rafforzamento di questi mesi, non sarebbe in grado di reggere numeri di questa portata. E' già successo, ce lo ricordiamo tutti, non deve più accadere".

Immuni
"Da oggi abbiamo iniziato il lavoro per implementare il lavoro del Call center dell'app Immuni". 

Più intensive
"Oggi i territori italiani hanno attivato o sono in condizioni di attivare fino a 9518 posti letto in terapia intensiva, erano 5179 all'inizio dell'emergenza". "Con le distribuzioni che noi iniziamo a implementare a partire dalla prossima settimana arriveranno a 11307, oltre il doppio di quelli che avevano a marzo, e il 5% in più della previsione".

"Abbiate fiducia in ciò che stiamo facendo"
"Abbiate fiducia in quello che stiamo facendo, servirà per uscire prima e meglio da questa stagione drammatica". "In questi mesi non abbiamo mai sottovalutato il problema, sapevamo che c'era una tempesta nel mondo è che non potevamo restarne fuori. Stiamo facendo ogni sforzo e vogliamo dialogare con chi vorrà. Gli italiani stanno facendo la loro parte e noi continueremo a fare la nostra".

"Già insediato il gruppo di lavoro per piano distribuzione vaccino"
​"Al ministero della Salute si è insediato un gruppo di lavoro coordinato da un direttore generale del ministero che si sta occupando di stabilire la modalità ottimale per accogliere e distribuire il vaccino verso
i primi target destinatari. Al ministero stanno molto lavorando su questo fronte". 

Test antigenici nelle Rsa
"Noi consideriamo le residenze per gli anziani uno dei primi target destinatari di questa massiccia dotazione di test antigenici acquisiti, le Rsa saranno i primi luoghi che verranno interessati. L'impegno è di evitare fattispecie come quelle vissute nei mesi iniziali della pandemia". 

"Regioni arancione anche per probabilità evoluzione"
La Puglia e la Sicilia sono due regioni "in cui il rischio sia per l'attuale stato della pandemia che quanto alla sua probabile evoluzione è più alto e sono state considerate cosiddette zone arancioni, in cui c'è un lieve inasprimento delle misure rispetto a quelle delle zone cosiddette gialle". "Io comprendo che i cittadini delle regioni in cui c'è un maggior inasprimento per una parte non comprendono e per un'altra parte provano una qualche delusione, una qualche sofferenza. Penso che tutti i sistemi quando vengono introdotti hanno bisogno di una curva di apprendimento da parte dei destinatari del loro funzionamento: è quello che stiamo vivendo in queste ore. Però credetemi, lo dico ai cittadini italiani e in particolare cittadini delle regioni che purtroppo hanno avuto un inasprimento maggiore delle misure, questa articolazione è davvero nell'interesse dei cittadini tutti. Credo che le prossime ore, i prossimi giorni, serviranno a tutti a comprenderne e ancora di più l'importanza e la portata".