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ITALIA

I migranti nel mondo sono 272 milioni

Rapporto Cei-Caritas: sono 3,4 milioni i permessi di soggiorno in Italia

Sono 2 milioni e mezzo i lavoratori stranieri in Italia (10.7%) e contribuiscono al 9% del Pil nazionale. I figli dei non italiani assicurano il 10% degli studenti nelle scuole. La metà del totale è di fede cristiana. In maggioranza si tratta di marocchini, albanesi e cinesi. I romeni sono la quota maggiore di europei

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Sono 3,4 milioni i permessi di soggiorno rilasciati in Italia a inizio anno, mentre 5,3 milioni sono i cittadini comunitari che risiedono nel nostro paese. Il 'Rapporto Immigrazione' redatto dalla Caritas e dalla fondazione Migrantes della Cei cita i dati forniti dal Viminale, in base ai quali i permessi di soggiorno validi al 1° gennaio 2020 sono 3.438.707, il 61% dei quali è stato rilasciato nel Nord Italia, il 24% nel Centro, l'11% nel Sud e il 4% nelle Isole.

I cinque Paesi di provenienza prevalenti fra i titolari di permesso di soggiorno sono Marocco, Albania, Cina, Ucraina e India, che ha superato le Filippine. Considerando, invece, il dato complessivo sui cittadini stranieri residenti in Italia, compresi dunque i cittadini comunitari europei, che in base alle elaborazioni Istat ammontano a 5.306.548, la maggior quota è rappresentata dai romeni.

La maggior parte dei permessi è a lunga scadenza, il 62% del totale, mentre quelli di breve durata si attestano sul 38%. Stando ai motivi del soggiorno, si conferma la prevalenza di quelli familiari pari al 49% del totale, seguiti da quelli lavorativi (42%), dai permessi collegati all'asilo e alla protezione internazionale (6%) e quelli per studio (meno del 2%).

2,5 milioni lavorano in Italia
In Italia sono 2.505.000 i lavoratori stranieri, che rappresentano il 10,7% degli occupati totali. Il tasso di occupazione straniera si attesta intorno al 60,1%, superiore al 58,8% degli autoctoni; parallelamente, il tasso di inattività degli stranieri extra-Ue del 30,2% per quanto elevato risulta comunque inferiore a quello italiano al 34,9%. Per l'87% gli occupati stranieri in Italia sono lavoratori dipendenti, concentrati soprattutto in alcuni settori: servizi collettivi e personali (642.000 addetti), industria (466.000), alberghi e ristoranti (263.000), commercio (260.000) ed edilizia (235.000). Quanto alle qualifiche prevalenti, nel 2019 si è registrato "un elevato volume di rapporti attivati per braccianti agricoli (584.253 attivazioni), addetti all'assistenza personale (179.502), camerieri (158.645) e collaboratori domestici (111.562).

La retribuzione media annua nel 2019 dei lavoratori extracomunitari è stata inferiore del 35% a quella del complesso dei lavoratori: 14.287 euro rispetto a 21.927 euro. Aumenta il tasso di lavoratori stranieri autonomi, in netta controtendenza rispetto agli italiani; e cresce il numero di titolari di imprese nati fuori dalla Ue, pari al 12% del totale, concentrati soprattutto nel settore commerciale (43%) e dell'edilizia (21%.)

Il contributo al Pil italiano è di 139 miliardi
In Italia, il contributo dei migranti al Pil è stato di 139 miliardi di euro, pari al 9% del totale (dati relativi al 2018). I circa 2,3 milioni di contribuenti stranieri hanno dichiarato 27,4 miliardi di redditi, versando 13,9 miliardi di contributi e 3,5 miliardi di Irpef, mentre l'Iva pagata dai cittadini stranieri è stimata in 2,5 miliardi di euro. 

Regolarizzare conviene
Anche i costi per la gestione delle emergenze, che sono aumentati dagli 840 milioni nel 2011 ai 4,4 miliardi nel 2017, possono essere ammortizzati nel tempo, soprattutto se sostenuti da politiche capaci di ridurre l'irregolarità, che oggi è stimata in 670.000 persone". Pertanto, "una regolarizzazione di tutti i lavoratori stranieri avrebbe garantito entrate superiori ai 3 miliardi di euro - sottolinea il rapporto Caritas - Invece, il provvedimento varato ha consentito la presentazione di appena 207.542 domande: in particolare, per lavoro domestico (85% del totale) e il resto per gli altri settori quasi interamente rappresentati dall'agricoltura".

Le istanze
La regione nella quale sono state presentate il maggior numero di istanze è la Campania con 6.962. Seguono la Sicilia con 3.584 istanze, il Lazio con 3.419 e la Puglia con 2.871, il Veneto con 2.756 domande e l'Emilia-Romagna con 2.101.

Il 10% degli studenti nelle scuole italiane, il 64% è nato in Italia
"Nell'anno scolastico 2018-2019, la perdita di 100.000 studenti italiani (-1,3%) dovuta al calo della natalità è stata compensata da un aumento di studenti con cittadinanza straniera, per lo più di seconda generazione, di quasi 16.000 presenze rispetto all'anno precedente (+1,9%) raggiungendo un totale di circa 860.000 unità ossia il 10% del totale della popolazione scolastica", rileva il Rapporto. Inoltre, "la circostanza che ormai il 64,4% degli alunni stranieri è nato il Italia ma non ha la cittadinanza, rafforza sempre più la necessità di intervenire a modificare una vecchia legge, superando gli ostruzionismi politici, che legano i minori ad un fenomeno a sua volta ostaggio della politica; ovvero utilizzato per provocare o, al contrario, evitare conflitto politico".

Stranieri sono un terzo dei detenuti nelle carceri italiane
"Su una popolazione carceraria di 60.971 detenuti, dai dati del ministero della Giustizia a fine gennaio di quest'anno risultano essere presenti 19.841 cittadini stranieri: erano 20.255 nel 2018. I cittadini stranieri, piuttosto, sono fra le principali vittime di reati collegati a discriminazioni". In generale in Italia negli ultimi dieci anni "il numero di reati denunciati all'autorità giudiziaria dalle forze di polizia è diminuito del -9,8%: nel 2019 sono stati denunciati 2.629.831 delitti rispetto al 2018, quando erano stimati in 2.371.806. Una diminuzione che prosegue dal 2003 e che investe tutte le fattispecie criminose. Si consolida il dato che vede la criminalità concentrarsi nelle grandi aree urbane, in particolare nelle province di Milano (9,6% del totale nazionale), di Roma (9,5%) e di Napoli (5,6%)".

Metà sono nati in Europa
In Europa, lo scorso anno, risiedevano oltre 82 milioni di migranti internazionali, in aumento di quasi il 10% rispetto al 2015 quando erano 75 milioni; e oltre la metà è nata nel Vecchio Continente. La Germania, con oltre 13 milioni di migranti, si attesta come il Paese con il maggior numero di cittadini stranieri residenti, seguita da Regno Unito con meno di 10 e Francia con 8, mentre con una popolazione che oscilla intorno ai 5 milioni di migranti Italia e Spagna sono state lo scorso anno la quinta e la sesta destinazione in Europa.

Per oltre metà sono cristiani
La maggioranza assoluta degli stranieri residenti in Italia è di religione cristiana: sono infatti oltre la metà, paro al 54% del totale. E' quanto si sottolinea nel 'Rapporto Immigrazione' redatto dalla Caritas e dalla fondazione Migrantes della Cei, la Conferenza Episcopale italiana. "Nel complesso, i cristiani stranieri residenti in Italia sono aumentati di 97.000 unità (+3,4%), dopo la forte diminuzione (145.000 unità) dell'anno precedente e si attestano ad oltre 2,9 milioni di fedeli, includendo nel conteggio anche i minori. Fra gli immigrati cristiani la maggioranza assoluta è ortodossa: 29% pari a 1,6 milioni di fedeli, originari soprattutto di Romania, Ucraina e Moldova.

Gli stranieri musulmani residenti in Italia sono risultati stabili in numerosità durante il 2019 con un -0,4% pari a circa 6.000 unità in meno fra il 1° gennaio e il 31 dicembre del 2019, dopo il forte aumento fatto riscontrare durante il 2018 (+8,7% e 127.000 unità), mantenendosi poco al di sotto del valore di 1,6 milioni pur senza considerare gli acquisiti alla cittadinanza italiana e i non iscritti in anagrafe, ma conteggiando i minorenni di qualsiasi età. Si tratta per lo più di marocchini, albanesi e bengalesi.

Sul territorio nazionale, si segnalano circa 174.000 stranieri buddisti, pari al 3,2% degli immigrati residenti in Italia, 96.000 induisti (1,8%), 51.000 sikh (1%) e 44.000 di altre religioni (0,8%). Gli atei e gli agnostici sono invece stimabili in circa 531.000 pari a circa il 10% del totale degli stranieri residenti in Italia. 

272 milioni di migranti nel mondo
"La crescita dei movimenti migratori nel Mondo e in Europa non accenna a diminuire: lo scorso anno, il numero di migranti internazionali è aumentato attestandosi a circa 272 milioni, pari al 3,5% della popolazione mondiale; negli ultimi cinquanta anni, il numero di immigrati nel mondo è quasi quadruplicato, visto che era pari a 84 milioni nel 1970". E' l'India la nazione con il maggior numero di emigrati all'estero, pari a 17,5 milioni, seguita da Messico con 11,8 e dalla Cina con 10,7, mentre gli Usa sono il principale paese di destinazione con 50,7 milioni di immigrati internazionali, seguito dall'Arabia Saudita con 13,1 e dalla Russia con 11,9 milioni.

Di tutte le persone che si spostano a livello globale, pari a 272 milioni, i migranti per motivi di lavoro sono stimati in un numero pari a 164 milioni; la popolazione di migranti 'forzati', invece, ammonta a 79,5 milioni di persone, di cui 45,7 milioni sfollati interni, 26 milioni rifugiati con la Siria al primo posto con 6,6 milioni seguita dal Venezuela con 3,7 milioni; e sono 4,2 milioni i richiedenti asilo. Infine, il numero di apolidi a livello globale ammonta a 4,2 milioni: la Costa d'Avorio è al primo posto, seguita da Bangladesh, Myanmar e Thailandia.