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ITALIA

Caso Saman. Si allarga zona ricerche, verifiche in un boschetto

Questa mattina saranno analizzati anche i risultati delle attività svolte con l'elettromagnetometro - lo scanner in grado di scandagliare il terreno in profondità - che continuerà ad essere utilizzato nelle serre e nelle aree ancora da ispezionare

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Si allarga il campo delle ricerche del corpo di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da due mesi da Novellara nella Bassa Reggiana. Gli inquirenti pensano che la giovane sia stata uccisa per aver detto no a un matrimonio combinato dai genitori in Pakistan, e poi sepolta. Mentre continuano ad essere setacciate le serre di cocomeri nei pressi dell'azienda agricola dove lavoravano i parenti della 18enne, i carabinieri di Guastalla stanno iniziando ad allargare il raggio d'azione alle spalle della casa crollata, a circa un chilometro dall'azienda agricola. In particolare ci si concentra su un piccolo bosco che in queste ore i militari dell'Arma stanno battendo insieme all'unità cinofila del nucleo carabinieri di Bologna. Parallelamente in questi giorni stanno continuando le ricerche del corpo di Saman sempre nell'area vicina all'azienda agricola.

In particolare si sta proseguendo con le perforazioni e i carotaggi di tutte le serre e le aree ad oggi non ancora esplorate che sulla base delle evidenze raccolte potrebbero essere state utilizzate come luogo per occultare il cadavere. Questa mattina saranno analizzati anche i risultati delle attività svolte con l'elettromagnetometro - lo scanner in grado di scandagliare il terreno in profondità - che continuerà ad essere utilizzato nelle serre e nelle aree ancora da ispezionare. Per la scomparsa di Saman sono indagati i genitori, scappati in Pakistan secondo il quadro accusatorio, lo zio - si pensa in fuga in Europa - e due cugini di cui uno in carcere. 

Dolore e sdegno per la tragedia di Saman, documento della Crpo della regione Toscana
Dolore e sdegno per la tragedia di Saman Abbas. È quanto esprime la Commissione regionale per le Pari opportunità della Toscana, che si è riunita nei giorni scorsi e ha prodotto un documento nel quale prende posizione sulla terribile vicenda e indica le azioni per prevenire e contrastare la crescente violenza di genere, che sfocia troppo spesso in femminicidi.

''Il caso di Saman non è, purtroppo, isolato ed è frutto di un sistema patriarcale che, all'interno di ogni cultura e società, assume connotazioni diverse ma ha la stessa matrice: il dominio maschile sulla donna'', si legge nel documento. ''Il matrimonio forzato è una violenza di genere e una violazione dei diritti umani, come lo sono ogni atto che trasforma le donne in oggetto, in una proprietà di cui l'uomo (molte volte un familiare, padre, marito, compagno, amico) pensa di poter decidere disponendo dei loro corpi e delle loro vite, soprattutto nel momento in cui affermano autonomia e libertà di scelta. I numeri e i casi di femminicidio, aggiornati quotidianamente dal sito femminicidioitalia.info, ci dicono che nessuna cultura ne è esente''.