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ITALIA

La sindaca Raggi: lo sostituiremo, noi andiamo avanti

Dopo l'arresto di Marra si incrina il rapporto tra la sindaca Raggi e il movimento 5 stelle

Il capo del personale del comune di Roma sotto indagine per irregolarità in alcune operazioni immobiliari. Arrestato anche il costruttore Sergio Scarpellini. Nell'ordinanza del gip si legge: "Spiccata pericolosità sociale"

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Potrebbe incrinarsi ulteriormente il rapporto tra Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle. A quanto si apprende da fonti interne al movimento, sarebbe emersa una nuova linea nei confronti della sindaca di Roma nel corso della riunione fiume con Beppe Grillo, nell'hotel romano dove nel corso della giornata si sono avvicendati Carla Ruocco, Nicola Morra, Roberto Fico, Luigi Di Maio, Paola Taverna e Roberta Lombardi.  Tra le possibilità, ci sarebbero quelle di togliere il simbolo alla giunta capitolina o richiedere un passo indietro della stessa sindaca. C'è infatti anche il timore che le indagini possano proseguire, arrivando a toccare i vertici dell'amministrazione in Campidoglio.


Raffaele Marra, capo del personale del Comune di Roma, è stato arrestato venerdì 16 dicembre dai carabinieri per reato di corruzione. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip Tomaselli su richiesta della Procura della Capitale anche nei confronti del costruttore Sergio Scarpellini. L'arresto non sarebbe collegato all'indagine sulle nomine decise dal sindaco Virginia Raggi, tra le quali c'è anche quella dello stesso Marra, ma riguarderebbe invece un'operazione immobiliare. "Vi è il concreto pericolo che Marra e Scarpellini, se lasciati in libertà, commettano altri gravi delitti" e i fatti contestati "denotano la loro spiccata pericolosità sociale certamente tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti delittuosi". Così il gip Maria Paola Tomaselli nell'ordinanza di custodia cautelare di 17 paginei. 

Corruzione per funzione. E' questa l'accusa contestata in concorso a Marra ed al suo amico Scarpellini. Nell'ordinanza di custodia il giudice ricostruisce alcuni episodi, uno dei quali è stato ritenuto indice di una vicinanza troppo stretta. E' quello relativo all'acquisto di un appartamento, nel 2013, in via dei Prati Fiscali, da parte di Marra ed all'arrivo nella sua disponibilità di oltre 367mila euro. A pagare sempre Scarpellini. "Da una parte ci sono tracce del flusso in una direzione - spiega una fonte vicina all'inchiesta - dall'altra non ci sono elementi relativi ad una possibile restituzione, che comunque non renderebbe più leggero il quadro indiziario".

Il pm Barbara Zuin ha condotto le verifiche sul caso d'intesa con il procuratore aggiunto Paolo Ielo. Fondamentali nei controlli sono stati gli esperti della Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia. L'episodio dell'appartamento Enasarco - a parere di chi indaga - rivela la natura dei rapporti tra il dirigente, all'epoca dei fatti protagonista del passaggio dalla direzione del Demanio della Regione Lazio al Campidoglio. Per un analogo episodio, avvenuto nel 2009, l'acquisto di un'altra casa da parte di Marra sempre con soldi di Scarpellini la Procura non procederà in quanto si tratta di un caso coperto da prescrizione.

La sindaca Raggi: mi spiace per quanto successo, noi andiamo avanti
"Abbiamo appreso con sorpresa dell'arresto per fatti che, per quanto risulta fino ad oggi, non riguarderebbero questa consiliatura. Piena fiducia nel lavoro magistratura. Procederemo con la sostituzione del Capo del Dipartimento del Personale. L'amministrazione va avanti, Marra è uno dei 23mila dipendenti e non un esponente politico. Il mio braccio destro sono i romani". Lo ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nel corso della conferenza stampa in Campidoglio, in seguito all'arresto di Raffaele Marra. "Mi dispiace per i romani e nei confronti di Beppe Grillo che aveva sollevato qualche perplessità" rispetto alla nomina di Marra.

Fittipaldi, il giornalista dell'Espresso che ha raccontato le "strane" compravendite di immobili
"Nonostante le mie inchieste Raggi lo ha sempre difeso", dice oggi Emiliano Fittipaldi, ai microfoni di Rainews24. Secondo la ricostruzione del giornalista, nel 2009 Marra aveva acquistato da Sergio Scarpellini un lussuoso attico ottenendo uno sconto di mezzo milione di euro. E nel 2013 la moglie del capo del personale del Comune aveva acquistato un appartamento Enasarco per 350mila euro, ottenendo uno sconto del 40 per cento:

    Quella di Raffalele Marra, arrestato questa mattina con l'accusa di corruzione, è la nomina più discussa dei primi sei mesi di giunta di Virginia Raggi. Il dirigente comunale, infatti, non rientra nel profilo del militante tipo del Movimento 5 Stelle, visti i numerosi incarichi ricoperti con altre amministrazioni o enti pubblici guidati dal centrodestra. Un curriculum il suo, che ha sollevato numerose polemiche, anche all'interno del Movimento.

Chi è Raffaele Marra
Napoletano, 44 anni, Marra si laurea prima in giurisprudenza e poi in economia e commercio. Nel 1991 si arruola nella guardia di finanza dove trascorre circa quindici anni. Dieci anni fa il passaggio alla pubblica amministrazione. Nel 2006 passa alla direzione affari generali del ministero dell'Agricoltura. Due anni dopo, nel 2008, con Gianni Alemanno ministro, va a lavorare all'area galoppo dell'Unione Nazionale Razze Equine, allora guidata da Franco Panzironi, poi condannato in primo grado per la "parentopoli" Ama e oggi a processo per Mafia Capitale. Nello stesso anno trasloca in Campidoglio assieme ad Alemanno, eletto nel frattempo sindaco di Roma: prima va a dirigere il dipartimento casa e poi entra nel Gabinetto del sindaco. Marra, però, non si ferma. Nel 2010 passa in Rai, come consulente dell'allora direttore generale Mauro Masi. L'anno successivo, invece, viene chiamato alla direzione del personale della Ragione Lazio con Renata Polverini Governatrice, nonostante un pronunciamento del Tar che lo valuta "inidoneo" per quell'incarico. Nel frattempo Marra vince il concorso da dirigente comunale, con Ignazio Marino sindaco viene relegato in un ruolo di minore rilievo, alla tutela dei consumatori. La Raggi, invece, si fida di lui, e lo difende anche dalle critiche interne sul suo ruolo piovute da vari esponenti del M5S. La parlamentare pentastellata Roberta Lombardi lo ha definito "un virus" che ha infettato il Movimento. La Raggi prima lo nomina vice capo di gabinetto vicario, poi dopo le polemiche lo sposta alla guida del personale. Anche in questo ruolo però non mancano le grane: nella macrostruttura recentemente varata dal Campidoglio il fratello di Marra, Renato, dirigente della Polizia Locale, è stato nominato alla direzione Turismo, scelta che ha fatto scattare un esposto all'Anac del sindacato dei dirigenti pubblici Direr per un possibile conflitto di interessi.

Le opposizioni: via la Raggi 
Dopo gli arresti di Marra e Scarpellini, la richiesta che arriva dalle opposizioni è una: le dimissioni del sindaco Virginia Raggi.  Dal Pd, Matteo Orfini attraverso Facebook commenta: "Prima le tardive dimissioni della Muraro, poi le perquisizioni in Campidoglio, oggi l'arresto di Marra: quando dissi che stavano riciclando il peggio, quando raccontai i legami pericolosi di questa gente, Grillo, Di Battista e Di Maio mi insultarono. Oggi non chiederanno scusa. Perché sono politicamente corresponsabili".E dalle fila del Partito Democratico si alza la voce anche dell'ex assessore capitolino Stefano Esposito che twitta:"Arrestato Raffaele Marra strettissimo collaborare di Virginia Raggi e da lei sempre difeso e tutelato. Beppe Grillo ora cosa ci dici?" Forza Italia: Grillo chieda dimissioni Raggi "Il Movimento 5 stelle cerca di minimizzare una vicenda che sta diventando ogni giorno più insostenibile. L'arresto di Marra rappresenta l'ultimo atto del fallimento dei grillini, della loro inesperienza, vantata come una virtù, ma che si è dimostrata totale inadeguatezza ad amministrare e a governare .E' quanto afferma Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia. E aggiunge: "Volevano apparire come i depositari della purezza e dell'onestà, essendosi affacciati alla politica solo da poco, ma così non è. E' caduto anche l'ultimo velo. Noi rimaniamo garantisti ma chiediamo a Grillo di fare ciò che avrebbe fatto se la questione avesse riguardato il sindaco di un altro partito, ovvero chiedere le dimissioni del primo cittadino". Di dimissioni parla anche un altro esponente di Forza Italia, Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato:"In casi ordinari bisognerebbe essere garantisti, ma con i 5Stelle non lo si può essere fino in fondo. L'arresto di Marra, pervicacemente e misteriosamente difeso dal sindaco Raggi e da tanti esponenti del mondo grillino, impone un atto di coerenza. E lo dico a prescindere dall'epoca in cui i fatti contestati a Marra si sarebbero verificati". In attesa di un possibile intervento del leader dell M5S, Beppe Grillo, sulla vicenda, si apprende da fonti parlamentari che è stato annullato il flash mob dei grillini a Siena previsto per le 15 in piazza Salimbeni a Siena per la vicenda Mps. 

Sergio Scarpellini "l'affittacamere della politica"
“Io facevo il fornaretto. Me so’ comprato un piccolo immobile, poi l’ho venduto, poi un altro e un altro ancora. E so’ diventato Sergio Scarpellini. C’ho 76 anni e mi sveglio presto, mai dopo le cinque. Ho coccolato la politica: bei posti, ristrutturati, pulitissimi, pregiati e ora mi sbattono sui giornali”. In una scheda biografica del 2014 così si racconta uno dei re del mattone di Roma arrestato per corruzione questa mattina insieme a Raffaele Marra, attuale direttore del personale in Campidoglio, e nel 2013 a capo del settore casa del comune capitolino. Le manette per i due sono scattate sulla base di fatti risalenti al 2013. Secondo gli inquirenti, l’atto corruttivo si sarebbe concretizzato nel corso di una compravendita di un immobile Enasarco (la cassa previdenziale degli agenti e dei rappresentanti di commercio). Scarpellini non è nuovo alla cronaca giudiziaria. ‘Er fornaretto’, o ‘er sor Sergio’ come lo chiamano a Roma, nel 2013 fu al centro della vicenda “affitti d’oro”: suoi alcuni dei locali per la Camera, il Tar del Lazio, il Comune e un tempo il Senato. Quell’anno, una battaglia proprio sugli affitti d’oro occupò l’aula di Montecitorio negli ultimi giorni pre pausa natalizia. Dal 1997, senza un bando pubblico, Scarpellini ospita la politica. La cifra, esatta, fa 48 milioni di euro l’anno. “Ho coccolato la politica: bei posti, ristrutturati, pulitissimi, pregiati e ora mi sbattono sui giornali” disse a fine 2013 in una intervista al Fatto Quotidiano. Spiegò come con i soldi spesi in anni per l’affitto, la Camera avrebbe potuto comprare due dei tre palazzi locati: "Perché con i 369 milioni di euro che hanno speso per le locazioni, non hanno direttamente acquistato gli immobili?". Ma che l’opzione non era stata esercitata, perché Montecitorio non ha mai voluto accollarsi il costo dei 500 dipendenti che ci lavorano. E ammise: "In 13 anni ho distribuito 650mila euro a bianchi, rossi e verdi. Io non sono né di sinistra né di centro o di destra, sono di tutti. Tifo per la Roma e vado a vedere pure la Lazio. Sono l'imprenditore delle larghe intese". ‘Er sor Sergio’ è proprietario pure di due milioni di metri cubi alla Romanina (dalle parti del Flaminio). La Romanina è il suo regno: ha ottenuto che questo quartiere quasi tutto abusivo a sud est della città fosse la sede di una delle 18 centralità previste dal Piano regolatore di Roma. Sarebbe stato lui a dare a Raffaele Marra i soldi necessari per l’appartamento Enasarco, un attico acquistato con uno sconto di quasi mezzo milione di euro, sfruttando la dismissione del patrimonio immobiliare. Negli stessi giorni in cui il fedelissimo di Virginia Raggi comprava la casa, Scarpellini acquistava il vecchio appartamento del funzionario, pagandolo il triplo. “È una permuta indiretta, la fa chiunque”, diceva Marra a chi gli faceva notare la “fortuna” di acquistare una nuova casa e vendere in contemporanea la propria.