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ITALIA

Sei persone indagate per accesso abusivo e violazione di segreto industriale

Interrogati due ex dipendenti di Hacking Team. Software proibito venduto ai russi?

Il pm di Milano ha ascoltato per cinque ore due ex dipendenti di Hacking Team che avevano chiesto di poter chiarire la propria posizione. Intanto, si scopre una falla su Windows e Flash che li rende vulnerabili al malware prodotto dalla società milanese che, rivelano siti esteri, avrebbe anche venduto software ai russi, violando le misure restrittive Ue.

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Milano
Sono stati interrogati per circa cinque ore dal pm di Milano Alessandro Gobbis due ex dipendenti di Hacking Team, indagati per l'attacco informatico subito dalla società milanese che fornisce programmi di sorveglianza a governi di tutto il mondo, come l'ormai famoso software-spia 'Galileo'.
  
Si tratta di uno sviluppatore software senior, Guido Landi, e un commerciale di origini libanesi, Mostapha Maanna. Entrambi si erano dimessi da Hacking Team nel maggio 2014 per fondare una loro società, la Mala srl.
 
Sono stati loro stessi a chiedere di essere interrogati, per chiarire la propria posizione. Oltre a Landi e Maanna, sono indagate altre tre persone, ex dipendenti ed ex consulenti della società, che verranno interrogate nei prossimi
giorni dal pm Gobbis.
  
Gli inquirenti hanno intenzione di ascoltare una ventina di altre persone, tra dipendenti e professionisti che sono entrati in contatto con Hacking Team. Sono in corso, inoltre, le analisi del materiale acquisito nel corso di un'ispezione nella sede della società, nell'ambito delle indagini condotte dalla polizia postale.
 
Guido Landi e Mostapha Maanna, difesi dall'avvocato Sandro Clementi, hanno respinto l'accusa di avere attaccato Hacking Team provocando la fuoriuscita di ingente materiale informatico poi pubblicato da WikiLeaks, è quanto si è
appreso in relazione agli interrogatori. I due ex dipendenti di Hacking Team sono indagati per accesso abusivo informatico e rivelazione di segreto industriale.
L'iscrizione degli sei ex dipendenti per il momento sembra essere un "atto dovuto" a loro garanzia, ma la pista interna non sarebbe l'unica seguita del pm di Milano Alessandro Gobbis sull’origine dell'attacco.

Microsoft e Flash vulnerabili 
L'attacco ad Hacking Team sta evidenziando vulnerabilità in programmi comunemente usati da milioni di persone nel mondo come Flash, software di Adobe per visualizzare video e contenuti multimediali sul web, e Windows, il sistema operativo presente sulla stragrande maggioranza dei pc.

Microsoft ha rilasciato un aggiornamento d'emergenza che riguarda Windows Vista, 7, 8 e 8,1, RT 8 e 8,1, Server 2008 e 2012 e l'anteprima di Windows 10, che debutterà ufficialmente il 29 luglio prossimo. Il 'bug' riguarda OpenType, un font sviluppato da Microsoft e successivamente da Adobe, che potrebbe essere
sfruttato per infettare i computer da remoto in maniera semplice, spingendo gli utenti ad aprire un malware o una pagina web compromessa.Secondo il sito Engadget, l'aggiornamento di emergenza è legato ad Hacking Team, ma Microsoft ha dichiarato di non essere a conoscenza di alcun attacco sfruttando la falla di sicurezza.

Software ai russi 
Intanto emerge dalle email pubblicate da WikiLeaks che Hacking Team potrebbe aver venduto software di spionaggio ai servizi segreti russi, violando il regolamento del Consiglio Ue del luglio 2014 sulle misure restrittive nei confronti della Russia. La vendita sarebbe avvenuta nell'agosto scorso, a una società che lavora con l'ex Kgb. Secondo il sito ArsTechnica, Haking Team avrebbe venduto software spia a una compagnia di nome Advanced Monitoring, la cui casa madre ha una licenza per lavorare con la Federal Security Service of the Russian Federation (FSB).