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MONDO

Conferenza di Montreux

Ginevra 2, Iran sulla Siria: "Senza di noi difficile una vera soluzione"

Dopo il ritiro dell'invito da parte dell'Onu all'Iran a partecipare alla conferenza di pace sulla Siria, Teheran accusa gli Usa di aver posto un' "irrazionale insistenza". Il ministro degli esteri Emma Bonino: "L'Iran si è autoescluso perchè non ha accettato Ginevra 1"

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Il posto che avrebbe occupato l'Iran alla conferenza
"Tutti sanno che senza l'Iran la possibilità di una vera soluzione in Siria non è poi così grande". Così, il ministro degli esteri iraniano per gli affari arabi, Hossein Air-Abdollahian, ha commentato la decisione dell’Onu di ritirare l’invito fatto a Teheran di partecipare alla conferenza di pace sulla Siria Ginevra-2. Il ministro, parlando alla tv di stato, ha poi detto che la causa dell’esclusione non è nel rifiuto del riconoscimento del precedente accordo siglato nel 2012 da parte dell’Iran, ma nelle "irrazionale insistenza" degli Stati Uniti nel porre precondizioni.
 
“Eravamo pronti a partecipare alla conferenza di Ginevra-2 e a giocare il nostro ruolo – ha aggiunto il viceministro degli Esteri, Abbas Araghcì -, ma non accettiamo condizioni preventive" che impongano "una soluzione con parametri definiti", riferendosi nemmeno troppo implicitamente alla richiesta accettazione del comunicato di Gienvra-1. "Non parteciperemo alle discussioni e aspetteremo di vedere come possano pervenire unilateralmente a un accordo", ha annunciato il viceministro.
 
La decisione delle Nazioni unite di ritirare l'invito all'Iran alla conferenza di Ginevra-2 è "deplorevole" e mostra che il segretario generale, Ban Ki-moon, è "stato sottoposto a pressioni", ha invece dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marzieh Afkham. Aggiungendo che l'Iran si aspetta che il segretario generale spieghi le "reali motivazioni" che hanno spinto alla revisione della decisione.
 
La questione è quella dell’invito rivolto da Ban Ki-moon a Teheran a prendere parte alla conferenza di pace che si aprirà domani a Montreux, invito prima formulato e poi ritirato, in parte anche a causa delle pressioni dell’opposizione siriana che aveva minacciato di disertare l’incontro, ma soprattutto perché il governo iraniano aveva fatto sapere di non riconoscere il precedente accordo siglato nel 2012. Accordo che sarà il punto di partenza dei nuovi negoziati.

Un errore, secondo il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino: "L'Iran non si è impegnato a partire dalle conclusioni e dalla piattaforma di Ginevra 1, e
questo ha complicato la giornata di ieri - ha detto in una intervista a Radio Radicale - credo che quella di oggi sia una esclusione temporanea dell'Iran. O meglio, l'Iran si è autoescluso e questo non fa ben sperare"
 
Ban Ki-moon, che si era detto "profondamente deluso" per le dichiarazioni di Teheran in merito all’accordo a Ginevra-1, “continua a chiedere all'Iran di unirsi al consenso unanime che sta dietro il comunicato di Ginevra", ha detto il portavoce, Martin Mesirky.
Sulla mancata partecipazione di Teheran alla conferenza è intervenuto anche il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, che ha detto che il ritiro da parte dell'Onu dell'invito all'Iran alla conferenza per la Siria è "certamente un errore, ma non una catastrofe". Lavrov ha comunque espresso rammarico per il fatto che "gli eventi non abbiano rafforzato l'autorità delle Nazioni Unite".
 
"L'assenza dell'Iran non contribuirà – ha continuato Lavrov - agli sforzi per garantire l'unità del mondo islamico, anche nella lotta al terrorismo, che è una minaccia per noi e per tutti gli islamici". Per far avanzare questi interessi, ha detto ancora Lavrov in una conferenza stampa a Mosca, sarebbe "richiesta la rappresentanza dell'Iran, come quella di tutti i Paesi della regione". In ogni caso, Lavrov ha ribadito che la Russia continuerà a fare del suo meglio per "promuovere un accordo politico" che risolva la crisi siriana.