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MONDO

Decine di esplosioni a Bagdad

Iraq, gli Stati Uniti verso l'escalation "Attacco con droni è un'opzione"

Il governo alza una cintura difensiva intorno a Bagdad e i caccia dell'aviazione per tutta la giornata hanno compiuto raid aerei nella zona intorno a Mosul. Jihadisti: uccisi 1700 soldati sciiti. Contatti tra Casa Bianca, Regno Unito e Iran sulla crisi irachena

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Iraq
Gli Stati Uniti stanno considerando un attacco con droni per fermare l'avanzata dell'Isis in Iraq. Lo ha annunciato John Kerry, segretario di Stato Usa. Ci sarebbe anche un primo contatto tra Casa Bianca e Iran per discutere della situazione in Iraq, ma comunque tali discussioni sarebbero "scollegati" dai negoziati sul nucleare in programma a Vienna in settimana. 

La diplomazia Usa al lavoro
Kerry ha anche telefonato ai ministri degli Esteri di Giordania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Qatar per discutere la situazione dell'Iraq e la necessità che i leader del Paese lavorino insieme. Intanto il dipartimento di Stato ha reso noto che la sicurezza dell'ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad è stata rafforzata, e che alcuni membri del personale verrano trasferiti fuori dalla città. Molti membri dello staff dell'ambasciata rimarranno al loro posto, ha precisato la portavoce del dipartimento di Stato Jen Psaki. 

I contatti Regno Unito-Iran
Intanto in Europa,  I ministri degli Esteri britannico e iraniano, William Hague e Mohammad Javad Zarif, hanno avuto un colloquio telefonico sulla crisi in Iraq. Il portavoce del primo ministro David Cameron ha detto che Londra vede la possibilità di un 'approccio regionale' per affrontare la crisi. ''Siamo in contatto con il governo iraniano e credo che il ministro degli Esteri (William Hague) nel suo intervento alla camera dei Comuni riferira' di aver affrontato una serie di temi bilaterali, compreso questo, con il collega iraniano''.

Ban ki-Moon chiede giustizia
Da New York, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, ha ribadito la sua condanna delle recenti violenze in Iraq per mano di "gruppi terroristici". "Le notizie di esecuzioni sommarie e di massa da parte dello Stato Islamico
dell'Iraq e del Levante sono profondamente inquietanti", ha affermato Ban in una nota, sottolineando "l'urgenza di portare i colpevoli di tali crimini davanti alla giustizia".

L'Isis: "Uccisi 1700 soldati"
Intanto i jihadisti sostengono di avere ucciso 1700 soldati, agenti e persone sospettate di collaborare con il governo e su Twitter diffondono le immagini. Nelle ultime ore, sul fronte nord di Bagdad, sono stati uccisi 297 militanti, secondo il generale Qassim al-Moussawi, portavoce dell'esercito dell'Iraq. Notizie, in entrambi i casi, per ora impossibili da verificare tramite fonti indipendenti.

La contro-offensiva irachena
Quel che è certo è che la capitale irachena è teatro di violente esplosioni e che i jihadisti sunniti dell'ISIL, lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, hanno conquistato Tal Afar, vicino al confine siriano e a 60 km dalla città di Mosul, la seconda città del Paese, dalla settimana scorsa sotto il loro controllo. Per alzare un argine intorno alla capitale il premier Nuri al Maliki ha creato una cintura difensiva e continua a reclutare volontari che diano il loro contributo. Da questa mattina i caccia dell'aviazione irachena stanno compiendo una serie di raid nelle zone a sud di Mosul per preparare il lavoro alle truppe di terra. 

L'Iran rafforza le difese alla frontiera
Il comandante provvisorio delle forze di terra dell'esercito dell'Iran, il generale Kiomars Heidari, ha reso noto che Teheran ha incrementato le sue difese lungo il confine occidentale con l'Iraq, anche se non ci sono immediate minacce alla frontiera.