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MONDO

L'Onu chiede il cessate il fuoco

Gaza, nuovi raid israeliani, oltre 300 morti in 12 giorni; Netanyahu: "Operazione può estendersi"

Non si ferma l'offensiva di Israele. Il numero delle vittime è drammaticamente aumentato da quando, giovedì sera, l'esercito israeliano ha lanciato l'offensiva via terra. Obama: Israele diritto a difendersi ma pericolo escalation di violenze e altre vittime innocente. Missione di Ban Ki-moon In Medio Oriente. Israele ordina lo sgombero di due campi profughi

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Esercito israeliano (Ansa)
Non si ferma l'offensiva isrealiana su Gaza. Altri sette palestinesi sono stati uccisi nella notte in un raid che ha colpito un gruppo di persone che si trovavano all'uscita di una moschea di Khan Younes; il portavoce dei servizi di soccorso Ashraf al-Qudra ha raccontato che tre vittime appartenevano alla stessa famiglia. Poco dopo altre due persone sono state uccise in due attacchi distinti a Beit Hanoun, nel nord, e a Deir al-Balah, nel centro della Striscia. Continuano gli attacchi a Khan Younes.

Così il tragico bilancio delle vittime sale ad oltre 300 persone morte a 12 giorni dall'inizio delle offensive tra Israele e Hamas. Due terzi, dicono fonti mediche palestinesi, sono civili. I feriti sono più di duemila.
Il numero delle vittime è drammaticamente aumentato da quando, giovedì sera, l'esercito israeliano ha lanciato l'offensiva via terra. 
Ieri sera un raid nel nord della Striscia aveva ucciso 4 bambini, tra cui tre fratellini. Il razzo ha colpito una casa facendo un'altra strage familiare.

Sgombero di due campi profughi
Israele, riferisce la radio militare, ha ordinato agli abitanti di due campi profughi nella zona centrale di Gaza, al Maghazi e Nusseirat, di sgomberare le proprie abitazioni per non restare coinvolti in futuri combattimenti. 
Nei giorni scorsi era stato ordinato lo sgombero agli abitanti di  località vicine al confine con Israele.

Caccia ai tunnel di Hamas
L'obiettivo dichiarato dal premier israeliano Benyamin Netanyahu è quello di distruggere i tunnel di Hamas. "Se occorre, l'ordine impartito all'esercito - ha spiegato - è di tenersi pronto ad una possibile estensione significativa dell'operazione". Ne ha parlato anche con il presidente americano Barack Obama, con cui ha avuto una telefonata e con il quale ha rivendicato il diritto di Israele a difendersi dai razzi.
"Nessun Paese può accettare che razzi siano sparati ai suoi confini", ha risposto Obama, aggiungendo tuttavia che "gli Stati Uniti e gli alleati sono preoccupati per i rischi di un'ulteriore escalation e per le perdite di vite innocenti".
Di questo tema il presidente americano ha parlato poi con il primo ministro inglese, David Cameron; in un colloquio telefonico si sono detti si sono detti d'accordo sulla necessità di un cessate il fuoco prima possibile. 

L'appello dell'Onu
Un cessate il fuoco chiesto anche dall'Onu. Il sottosegretario per gli Affari politici Jeff Feltman durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dedicata a Gaza ha chiesto lo stop ai combattimenti, indispensabile tra Israele e Hamas affinché abbiano successo gli sforzi umanitari. Lo stesso Feltman ha aggiunto che oggi il segretario generale Ban Ki-moon sarà in Israele proprio per tentare di allentare la tensione nella Striscia. Secondo il segretario "Israele deve fare molto di più per fermare l'uccisione di civili". L'affermazione di Ban ha provocato una protesta del premier israeliano Netanyahu, che lo ha chiamato per contestare il paragone fatto "tra Israele e Hamas". Il Consiglio di Sicurezza ha condannato il lancio di razzi da Gaza, che ha posto fine alla tregua umanitaria, e si è detto "allarmato dalla pesante risposta israeliana", con la sua offensiva di terra iniziata giovedì sera.