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MONDO

Ferite soldatessa israeliana e 15enne palestinese, morto assalitore palestinese

Ancora attentati in Medio Oriente. Ban Ki-moon a Ramallah. Riunione del quartetto a Vienna il 23

Oggi visita in a Ramallah il segretario dell'ONU Ban Ki-moon. Annunciata una riunione Russia-Usa-Ue-Onu a Vienna dopodomani per affrontare la situazione estremamente tesa tra Israele e Palestina. Intanto oggi altri due attentati con un morto e due feriti

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Cisgiordania truppe israeliane scontri manifestanti palestinesi Ramallah AP
Medio Oriente
"Le attività negli insediamenti in Cisgiordania sono illegali". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Ramallah con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas, con cui ha discusso per diverse ore.
"Dobbiamo porre fine all'ondata di violenza in corso", che "non condurrà mai alla pace", ha detto ancora Ban, nel secondo giorno della sua visita in Medioriente in cui ha incontrato anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
"Sono preoccupato per l'escalation nelle zone palestinesi, non esiste alcuna giustificazione a uccidere", ha detto ancora Ban, chiedendo anche agli israeliani di esercitare "il massimo autocontrollo".

Riunione del quartetto M.O. a Vienna 
Il 23 ottobre a Vienna si svolgerà una riunione del Quartetto per il Medio Oriente (Russia-Usa-Ue-Onu) "a livello ministeriale" alla luce della "situazione estremamente tesa nei rapporti tra Israele e Palestina, specialmente attorno ai luoghi sacri a Gerusalemme". Lo riporta il ministero degli esteri russo riferendo di una conversazione telefonica tra i capi delle diplomazie di Russia e Usa, Serghiei Lavrov e John Kerry.

Ancora tensione e attentati
Intanto resta alta la tensione in Medio Oriente, continuano gli attentati e aumenta il tragico bilancio dei morti e dei feriti.
Una soldatessa israeliana di 20 anni è stata gravemente ferita a colpi di coltello da un assalitore palestinese che è stato poi ucciso dalle forze di sicurezza. Un presunto complice è stato arrestato. Il nuovo episodio dell'Intifada dei coltelli, riferiscono i media israeliani, è avvenuto in Cisgiordania non lontano dal checkpoint di Hizme a nord di Gerusalemme.

Questa mattina una ragazza palestinese di 15 anni, Istabraq Ahmad Noor, è rimasta ferita dalle forze di sicurezza israeliane che l'hanno colpita con armi da fuoco prima che riuscisse ad assaltare armata di coltello gli abitanti dell'insediamento di Yitzhar, vicino Nablus, in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Maan, citando Ghassan Daghlas, responsabile dell'Autorità palestinese che monitora gli insediamenti israeliani nel nord della Cisgiordania.

Secondo la sicurezza israeliana, la ragazza, originaria del villaggio di Madama, aveva intenzione di infiltrarsi all'interno di Yitzhar per accoltellare i residenti. Sarebbe stata colpita ad una mano, mentre si trovava a circa 10 metri dalla barriera di protezione, dopo non aver ascoltato la richiesta di fermarsi per un controllo. Un portavoce dell'esercito israeliano ha precisato che la ragazza è stata trovata "in possesso di un coltello e di una bomba incendiaria". Fonti palestinesi hanno riferito, invece, che sarebbe stata colpita a 300 metri dalla barriera.

Fonti palestinesi, riportate dall'agenzia Maan, parlano della morte per asfissia di un palestinese di 54 anni. Avrebbe inalato i gas lacrimogeni durante scontri con l'esercito israeliano ad Hebron in Cisgiordania. L'uomo, secondo le stesse fonti, è stato portato in ospedale dove però è giunto morto. 

Il bilancio delle ultime tre settimane
L'ambasciatore palestinese in Italia, Mai AlKaila ha detto che "sono 1950 i palestinesi feriti e 51 i morti nelle ultime 3 settimane di violenza, le cui radici si ritrovano nell'occupazione delle forze israeliane''. Il bilancio delle vittime israeliane, secondo fonti sanitarie, è invece di otto morti e circa 150 feriti.

Autopsia sul corpo dell'eritreo ucciso erroneamente due giorni fa
Intanto è stato diffuso il risultato dell'autopsia effettuata dall'Istituto di medicina legale israeliano sul corpo dell'eritreo Haftom Zarhum - coinvolto giorni fa in un attentato a Beer Sheva: sono stati gli spari degli agenti e non le percosse inflittegli da quanti lo avevano ritenuto un attentatore. Lo riferisce la tv Canale 2. L'Istituto di medicina legale di Abu Kabir (Tel Aviv) ha constatato che nel cranio di Zarhum c'erano diverse fratture, provocate dalle percosse. Ma a determinare la sua morte - secondo quanto riferiscono i media - sono state sei pallottole di pistola (sparate da un agente di sicurezza) che hanno colpito il fegato, provocando una massiccia emorragia.
Intanto la polizia prosegue le indagini nei confronti di una decina di israeliani i quali, ritenendo erroneamente che Zarhum fosse un attentatore palestinese, lo hanno percosso duramente quando ormai era ferito a terra, ed impotente. Se giudicati colpevoli costoro rischiano una pena massima di 20 anni di carcere. Zarhum (sposato e con una figlia) era giunto in Israele quattro anni fa, nell'intento di trovare un'occupazione. Negli ultimi mesi era stato impiegato in una fattoria del Neghev, dove era molto stimato per il suo lavoro e per il suo carattere.