Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/morsi-gentiloni-italia-preoccupata-e-contro-pena-capitale-ccc37f09-d49c-4e5c-b1c1-832e1894b355.html | rainews/live/ | true
MONDO

Su Twitter il ministro degli Esteri sulla sentenza d'esecuzione

Sentenza Morsi, Gentiloni: "Italia preoccupata. Da sempre contrari alla pena di morte"

Il capo della diplomazia Paolo Gentiloni auspica che la sentenza di esecuzione capitale nei confronti dell'ex presidente egiziano Mohamed Morsi sia rivista. Posizione condivisa anche degli Stati Uniti

Condividi
Profonda preoccupazione è stata espressa dalla Farnesina per la sentenza di condanna a morte nei confronti dell'ex presidente egiziano Mohamed Morsi e di
altri dirigenti della Fratellanza Musulmana. Nel ricordare che l'Italia ripudia la pena di morte ed opera per una moratoria universale delle esecuzioni capitali, la Farnesina e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni confidano che le sentenze siano riviste e si attende che il sistema giudiziario egiziano operi in manier imparziale, esclusivamente in base alla legge. Mohamed Morsi è stato destituito con il colpo di Stato militare del 3 luglio 2013.




Gli Usa: "Auspichiamo processo giusto, la sentenza è fuerra alla Fratellanza Islamica"
Gli Stati uniti hanno espresso allarme per la condanna a morte in Egitto del deposto presidente Mohamed Morsi e per decine di altri, un verdetto che gli esperti hanno
considerato una dichiarazione di "guerra totale" contro la Fratellanza islamica, la potente organizzazione di cui Mori è leader.

Morsi è tra gli oltre 100 condannati a cui un tribunale egiziano ha comminato la pena di morte per il loro ruolo in un'evasione di massa durante le rivolte del 2011.

"Noi abbiamo parlato abbastanza contro la pratica dei processi di massa e delle sentenze emesse in maniera non rispettosa degli obblighi internazionali dell'Egitto in termini di stato di diritto", ha affermato il Dipartimento di Stato Usa. "Noi continuiamo a sottolineare - ha aggiunto - la necessità di un processo ben fatto e individuale per tutti gli egiziani, nell'interesse della giustzia".

Un giro di vite del presidente Abdel Fattah al Sisi, che ha
vinto a maggio 2014 le elezioni dopo aver rovesciato Morsi, ha
portato all'uccisione di molti sostenitori della Fratellanza
islamica, migliaia di arrestati e decine di condannati a morte
dopo processi di massa che l'Onu ha descritto "senza precedenti
nella storia moderna".