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MONDO

Dopo la conferma dell'avvelenamento

Navalny, Cremlino: "Non ci sono ragioni per accusare la Russia di aver avuto un ruolo"

La Russia si difende e dichiara di non aver giocato nessuna parte dell'avvelenamento del dissidente politico Navalny. La Germania, intanto, chiede un'azione comune di tutta l'Europa

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"Non vi sono ragioni per accusare la Russia di aver avuto un ruolo nell'avvelenamento di Aleksei Navalny". Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov. "La Russia non vuole che la Germania salti a conclusioni affrettate senza dialogare sulla questione", ha aggiunto. Peskov sostiene inoltre che "nessuno è stato avvantaggiato dall'avvelenamento di Navalny".

Ieri le dichiarazioni di Merkel
"Stanno emergendo interrogativi molto gravi a cui solo il governo russo può e deve rispondere". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo la conferma dell'avvelenamento con un agente nervino dell'oppositore Alexei Navalny. "Il governo tedesco - ha dichiarato in una nota - condanna con forza questo crimine ed esige con urgenza una spiegazione da parte del governo russo". Nel comunicato si legge poi che il governo di Berlino informerà i suoi partner dell'Ue e della Nato dei risultati dell'indagine, discutendo "una reazione comune appropriata".

La posizione russa
"La dichiarazione della cancelliera federale tedesca, Angela Merkel, sulla situazione all'attivista dell'opposizione Aleksei Navalny potrebbe indicare che gli specialisti tedeschi abbiano ottenuto alcuni risultati significativi nello studio dello stato di salute di Navalny, tuttavia, la Russia non può effettuare valutazioni senza essere a conoscenza di questi risultati", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Peskov. "Ovviamente, se la cancelliera federale fa tali dichiarazioni, allora gli specialisti devono aver presentato alcuni risultati sostanziali dai loro studi", ha aggiunto Peskov. "Tuttavia, non possiamo effettuare valutazioni senza esserne a conoscenza di quali siano questi risultati", ha insistito. "Si spera che le cause di questo incidente vengano stabilite; siamo interessati a farlo, lo vogliamo e abbiamo bisogno di informazioni dalla Germania per farlo. Informazioni che non abbiamo ancora avuto", ha aggiunto Peskov.

Il portavoce del Cremlino ha insistito sul fatto che "nessuna sostanza tossica" era stata rilevata dai medici russi durante il ricovero iniziale di Navalny in un ospedale siberiano alla fine di agosto. "Non credo, in generale, che l'avvelenamento di questa persona possa giovare a nessuno", ha precisato. "Vorremmo che i nostri partner in Germania e in altri Paesi europei non esprimessero giudizi affrettati", ha insistito. Il portavoce del Cremlino ha assicurato inoltre di non vedere "nessun motivo" per decretare sanzioni contro la Russia in questa vicenda.

La moglie: "Alexei avvelenato da terroristi di Stato"
Yulia Navalnaya, la moglie dell'oppositore russo Alexei Navalny, avvelenato con l'agente nervino Novichok, punta il dito contro i "terroristi di Stato". La donna ha postato su Instagram una foto scattata mentre lei e il marito si trovavano in vacanza con i loro due figli. Nella didascalia, Navalnaya ha scritto: "I terroristi di Stato si ritroveranno a mangiare il loro Novichok con Rafaello", in riferimento a una marca di cioccolato, per poi aggiungere, "e dovranno sempre fare i conti con questo, non importa quanti anni passeranno la Pasqua in una chiesa con una candela in mano". La moglie dell'oppositore, che al momento si trova ricoverato al Charité Hospital di Berlino, si è detta sicura che il marito si riprenderà dall'avvelenamento. "Alexei guarirà certamente e rideremo ancora con lui e ci lamenteremo che non vogliamo essere fotografati mille volte al giorno per il suo Instagram".

'Ue si riserva diritto azioni appropriate'
"L'Unione Europea condanna con la massima fermezza l'attentato ad Alexei Navalny, avvelenato da un agente nervino chimico militare del gruppo Novichok, simile a quello usato nel tentativo di assassinio di Sergei e Yulia Skripal a Salisbury il 4 Marzo 2018". Lo afferma in una nota l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell. "L'uso di armi chimiche è del tutto inaccettabile in qualsiasi circostanza, costituisce una grave violazione del diritto internazionale e degli standard internazionali sui diritti umani - prosegue -. L'Ue chiede una risposta internazionale comune e si riserva il diritto di intraprendere azioni appropriate, anche mediante misure restrittive".

Riunione venerdì della Nato
Il Consiglio della Nato ha convocato per questo venerdì una riunione straordinaria per affrontare il caso dell'avvelenamento del dissidente russo Navalny. Lo conferma una fonte diplomatica. La riunione, che si terrà "a livello di ambasciatori", prevede la partecipazione del segretario generale Jens Stoltenberg e sarà seguita da una conferenza stampa, indetta per le 12.30.