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ITALIA

9 giorni fa l'omicidio

Loris forse ucciso da due persone. Si indaga sui tabulati telefonici della madre

Le immagini delle telecamere di sorveglianza, le incongruenze nel racconto, due lassi di tempo - di 6 e 36 minuti - in cui non si sa cosa abbia fatto la madre di Loris, il mistero delle fascette elettriche, lo zainetto scomparso. Sono ancora tanti i punti oscuri nella morte del piccolo Loris Stival. 

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Si fa strada, sulle pagine del Corriere di Ragusa, l'ipotesi che gli assassini siano due: si tratterebbe di persone "note al bambino" contro le quali ci sarebbero "parecchi indizi e alcune prove schiaccianti". I due, prosegue il quotidiano, "si sarebbero coperti a vicenda dopo aver strangolato il bambino con una fascetta di plastica, di quella in uso tra gli elettricisti". La notizia, però, non viene confermata dagli investigatori.  

I 36 minuti in casa da sola di Veronica Panarello
C'è un altro lasso di tempo al vaglio degli inquirenti che potrebbe essere decisivo per fare luce sulla morte di Loris: quei 36 minuti tra le 8.49 e le 9.25 di sabato 29 novembre in cui secondo gli investigatori eVeronica Panarello rimane sola in casa con il figlio che non è mai andato a scuola a differenza di quanto afferma la madre. In quei 36 minuti la donna riceve una sola telefonata, dal marito, due minuti prima di uscire.

Al vaglio i tabulati telefonici
Le telefonate potrebbero servire a ricostruire con ancora più chiarezza la mattina di Veronica. Dai tabulati emerge dunque che due minuti prima di uscire di casa, alle 9.23, la madre di Loris parla con il marito Davide: una telefonata breve, seguita nel corso della mattinata da altre. I tabulati indicano complessivamente una decina di chiamate, tutte nella cerchia familiare. E una mezza dozzina di sms, la maggior parte dei quali dal gestore telefonico: indicazione, questa, che qualcuno ha tentato di chiamare il suo telefonino che però era spento o non era raggiungibile o, ancora, era impegnato in un'altra chiamata.

Il legale della madre smentisce il tentativo di suicidio
Commenta così il legale della madre: "Non ha mai tentato il suicidio". Dopo le indiscrezioni sul tentato suicidio di Veronica Panarello con una fascetta da elettricista arriva la smentita dell'avvocato della famiglia Stival "Smentisco nel modo più assoluto che la signora Veronica Panarello abbia tentato nel passato un suicidio sia con che senza l'ausilio di fascette per elettricisti".

Fascette elettriche per legare i polsi del bambino
Il dettaglio era subito sembrato fondamentale: questi laccetti di plastica sarebbero infatti l'arma usata per uccidere il bambino di 8 anni. Inoltre, secondo indiscrezioni, sembra siano stati utilizzati anche per legargli i polsi, probabilmente prima che fosse ucciso. Nel corso dell'autopsia, infatti, sarebbero stati individuati graffi compatibili con i segni lasciati sul collo dalla fascetta usata per strangolare la piccola vittima.

Il video dell'auto della madre
Un altro dettaglio, inoltre, metterebbe in dubbio la versione della madre. Un video, come già noto, immortala la Polo nera della donna a circa 50 metri dall'area di Mulino vecchio, dov'è stato recuperato il cadavere di Loris e dove la vettura non si sarebbe dovuta trovare secondo la ricostruzione della mamma: la vettura, questo il dato nuovo, impiegherebbe 9 minuti per attraversare l'area, molto più del tempo necessario. Lo hanno accertato gli investigatori che ora vogliono capire che cosa sia accaduto in quei sei minuti di troppo. 

Si continua a cercare lo zaino di Loris
Ancora non è stato ritrovato lo zainetto blu con le cinghie gialle del piccolo Loris. Continuano le ricerche nelle campagne attorno al paese e nel tragitto fino al castello di Donnafugata, dove la madre è andata dopo esser uscita di casa.