ECONOMIA
Relazione a Governo e Parlamento
Autostrade, Corte dei Conti: rapporto tra Stato e concessionario pieno di conflittualità
Pochi investimenti, manutenzione scarsa, irrazionalità dei modelli tariffari, sono alcune delle criticità riscontrate dai giudici. I contenziosi pendenti tra Stato e concessionari sono più di 400

Il rapporto tra Stato e concessionari dovrebbe fondato sul principio di "leale collaborazione", mentre in realtà è "inasprito da conflittualità". Lo mette in evidenza la Corte dei Conti nella relazione sulle 'Concessioni autostradali'.inviata a Palazzo Chigi e alle Camere. E il segno tangibile di questa distorsione sono i più di 400 contenziosi aperti negli ultimi sette anni tra Stato e società che hanno in concessioni tratti della rete autostradale.
Scrive la Corte: "La conflittualità, dal 2012, si è inasprita, arrivandosi a 401 contenziosi pendenti". Il ministero delle Infrastrutture, spiega il dossier, "segnala la rilevante litigiosità con le concessionarie avente a oggetto, soprattutto, l'adeguamento delle tariffe, le approvazioni dei progetti, i provvedimenti sanzionatori, l'attuazione dei lavori, le sub concessioni".
Inoltre, la Corte dei Conti sottolinea che: "l'attività di controllo sulla complessa gestione è ostacolata, come riconosciuto dallo stesso ministero, dalla scarsità del personale dedicato, benché nelle concessioni il controllo e la vigilanza del concedente risultino immanenti al sistema, in quanto posti in essere anzitutto nell'interesse dello stesso concedente".
La raccomandazione della Corte dei Conti, per le concessioni autostradali, è di più equilibrio tra remunerazione del capitale e tutela degli interessi pubblici e dei consumatori e anche di far presto nelle procedure di gara delle convenzioni scadute. Ed invita a superare inefficienze riscontrate, "quali irrazionalità di ambiti delle tratte, di modelli tariffari, di molte clausole contrattuali particolarmente vantaggiose per le parti private, investimenti in diminuzione o sottodimensionati con possibili extra profitti, lunghezza delle procedure dopo la scadenza delle vecchie convenzioni".
Scrive la Corte: "La conflittualità, dal 2012, si è inasprita, arrivandosi a 401 contenziosi pendenti". Il ministero delle Infrastrutture, spiega il dossier, "segnala la rilevante litigiosità con le concessionarie avente a oggetto, soprattutto, l'adeguamento delle tariffe, le approvazioni dei progetti, i provvedimenti sanzionatori, l'attuazione dei lavori, le sub concessioni".
Inoltre, la Corte dei Conti sottolinea che: "l'attività di controllo sulla complessa gestione è ostacolata, come riconosciuto dallo stesso ministero, dalla scarsità del personale dedicato, benché nelle concessioni il controllo e la vigilanza del concedente risultino immanenti al sistema, in quanto posti in essere anzitutto nell'interesse dello stesso concedente".
La raccomandazione della Corte dei Conti, per le concessioni autostradali, è di più equilibrio tra remunerazione del capitale e tutela degli interessi pubblici e dei consumatori e anche di far presto nelle procedure di gara delle convenzioni scadute. Ed invita a superare inefficienze riscontrate, "quali irrazionalità di ambiti delle tratte, di modelli tariffari, di molte clausole contrattuali particolarmente vantaggiose per le parti private, investimenti in diminuzione o sottodimensionati con possibili extra profitti, lunghezza delle procedure dopo la scadenza delle vecchie convenzioni".