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MONDO

I mercati temono il coinvolgimento di altri marchi

Scandalo Volkswagen: Borse in rosso, Fca -7,5% e Bmw perde oltre il 5%

Una giornata difficile per la finanza europea dopo lo scandalo Volkswagen. Chiudono in rosso le Borse e crollano i titoli della Fca che ha chiuso sui minimi di giornata a 11,32 euro (-7,5%). Male anche Bmw che ha perso oltre il 5%

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Milano
Lo scandalo Volkswagen condiziona pesantemente i mercati europei che hanno risentito del crollo del comparto automobilistico, con Piazza Affari che arretra di oltre 2 punti percentuali. In chiusura il Ftse Mib ha ceduto il 2,31% a quota 20.581 punti.

Oggi sotto i riflettori è finita l'altra tedesca Bmw dopo che la rivista Bild ha riportato che la Bmw X3 xDrive 20d durante prove su strada del Council on Clean Transportation (Icct) avrebbe superato di oltre 11 volte il limite di emissione consentite per le Euro 6. Inutili le dichiarazioni dei responsabili Bmw che hanno assicurato di non aver manipolato le emissioni dei motori diesel o i test relativi e che la casa automobilistica rispetta la legge in ogni Paese. Risultato: il titolo ha ceduto oltre il 5%.

Fca in Borsa cede il 7,5%
Anche la Fca ha progressivamente perso terreno arrivando a chiudere sui minimi di giornata a 11,32 euro (-7,5%). A poco sono servite le rassicurazioni del presidente John Elkann: "Sono particolarmente felice che Fca sia tra le società nel mondo più rispettose dell'ambiente" e che questo risultato sia stato riconosciuto dal premio Dow Jones su Sustainability Index assegnato quest'anno. "Indubbiamente - ha aggiunto Elkann senza commentare nello specifico il caso dell'azienda tedesca - tutto quello che è stato detto da Sergio Marchionne sui benefici del consolidamento continua a valere a prescindere da quello che è accaduto a Volkswagen". 

Le voci che sono rimbalzate da una parte all'altra del pianeta hanno scoraggiato gli investitori. La Germania per esempio ha detto per bocca del suo ministro dei Trasporti, ​ Alexander Dobrindt, che "ci sono anche macchine con motori diesel di cilindrata 1,6 e 2 litri che sono coinvolte dal problema anche in Europa". Il ministro ha voluto specificare che il Governo tedesco continuerà "a lavorare a stretto contatto con la Volkswagen per capire esattamente quali veicoli sono coinvolti" e ha aggiunto che la Germania sta indagando su vetture di altri produttori di auto senza, tuttavia, fornire i nomi delle marche e dei modelli che sono stati sottoposti a verifiche.

Contemporaneamente il Guardian sostiene che Francia, Germania e Gran Bretagna, oggi "ipocritamente" a favore di un'indagine Ue su come Volkswagen abbia eluso i test sulle emissioni di gas nocivi, in realtà avrebbero "fatto lobby alla Ue per mantenere l'escamotage nei nuovi test delle vetture, così da consentire emissioni reali del 14% superiori". Il giornale britannico cita alcuni documenti dai quali emergerebbe come solo tre mesi fa i tre Paesi avrebbero spinto per mantenere le scappatoie del vecchio sistema 'Nedc', che risale al 1970, nei nuovi test in arrivo nel 2017.

Ad aggiungere incertezze agli investitori sono arrivate anche le parole della commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkowska, che ha garantito "tolleranza zero per le frodi e rispetto severo delle regole Ue. Abbiamo bisogno di piena trasparenza e di test rigorosi sulle emissioni inquinanti".