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MONDO

La tragedia del volo della Germanwings

Schianto Airbus: autopilota modificato da 38.000 a 100 piedi. Perquisizioni a casa del copilota

Non era materialmente ai comandi quando l'Airbus A320 si è schiantato: aveva riprogrammato il pilota automatico. La polizia ha perquisito sia la casa dei genitori dell'uomo, sia il suo appartamento a Dusseldorf. I media tedeschi: "Si era appena lasciato con la fidanzata"

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Perquisizioni a casa del copilota (Ansa)
Andreas Lubitz, il co-pilota del volo Germanwings partito da Barcellona e diretto a Duesseldorf, non era materialmente ai comandi quando l'Airbus A320 si è schiantato su una vetta francese. Per non far scattare gli allarmi delle decine di sensori che analizzano ogni comportamento anomalo dell'aereo, ha riprogrammato il pilota automatico. Secondo quanto riferisce la Cnn, Libitz con folle lucidità non modificò i parametri della rotta ma variò solo quelli della quota di volo: li settò dai normali 38.000 piedi (11.582 metri) di crociera a soli 100 piedi (33 metri) il minimo, facendo finire la corsa del jet e delle altre 149 persone a bordo molto prima, a 6.175 piedi (1.882 metri). 

La svolta nelle indagini
L'incidente sarebbe stato causato volontariamente dal giovane co-pilota, che avrebbe chiuso il capitano fuori dalla cabina di pilotaggio prima di far precipitare il velivolo e farlo scontrare contro le Alpi francesi. A chiarire la dinamica sono state le registrazioni delle conversazioni audio dell'unica scatola nera recuperata.

"Azione volontaria"
Il pm francese, Brice Robin, ha spiegato che il 27enne di nazionalità tedesca ha approfittato di un momentaneo allontanamento del comandante per "bisogni fisiologici" e si è rinchiuso nella cabina. Rimasto "solo al comando" dell'aereo, "ha manipolato i bottoni per azionare la discesa, fino allo schianto". "L'azione", ha sottolineato Robin, "non può che essere stata volontaria".

Il procuratore non ha voluto usare il termine "suicidio"
Il procuratore non ha voluto parlare di suicidio: "Ci si suicida da soli, non quando si ha la responsabilità della vita di 150 persone. Per questo non ho usato il termine di
suicidio", ha tagliato corto.

Le grida dei passeggeri solo negli attimi finali
Dall'audio è emerso che il comandante ha tentato più volte di buttare giù la porta, blindata come previsto dalle norme internazionali. Ma Lubitz aveva deciso: "La sua intenzione era di distruggere l'aereo. La morte è stata all'istante. L'aereo ha colpito la montagna a 700km all'ora. Non credo - ha aggiunto il procuratore - che i passeggeri abbiano capito cosa stava accadendo fino agli ultimi minuti perché nella registrazione si odono le grida solo negli istanti finali".

Bild: "Il capitano tentò forzare la cabina con un'ascia" 
Il capitano del volo, chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio dal copilota, tentò di forzare l'ingresso usando un'ascia. Lo scrive la Bild, citando fonti delle forze dell'ordine. La notizia non è stata confermata dalla compagnia di volo, ma un portavoce di Germanwings ha effettivamente riconosciuto che a bordo c'era anche un'ascia, un arnese che "fa parte dell'apparecchiature di sicurezza di un A320". 

Perquisizioni nelle case del co-pilota
La polizia intanto ha perquisito le due case del co-pilota riferendo di aver fatto una
scoperta "molto significativa", una traccia che potrebbe spiegare cosa abbia spinto il giovane nella sua follia omicida. Gli inquirenti hanno perquisito sia la casa dei genitori a Montabaur, un'elegante cittadina a nord di Francoforte, sia il suo appartamento all'ultimo piano di una palazzina residenziale di Dusseldorf, portando via un computer, un portatile ed altri documenti. "Abbiamo trovato qualcosa che ora analizzeremo. Non possiamo dire cosa sia al momento, ma potrebbe essere una traccia molto significativa per spiegare cosa è successo. Speriamo possa dare qualche spiegazione" ha spiegato un portavoce della polizia.

I media: "Si era appena lasciato con la fidanzata"
Adesso si cerca di scavare nel passato del giovane, nella sua vita personale e professionale, per capire se ci sia stata una causa scatenante. Intanto la stampa tedesca sostiene che Andreas Lubitz si era appena lasciato con la compagna che avrebbe dovuto sposare il prossimo anno.

"Aveva avuto una fase di depressione"
Nel 2008 l'uomo, assunto nel settembre 2013 e con appena 630 ore di volo alle spalle, aveva sospeso l'addestramento: "Era un bravo ragazzo, di buona famiglia, ma aveva avuto una fase di 'burnout' (esaurimento da stress, ndr), di depressione", ha raccontato la madre di una compagna di scuola. Non è chiaro invece perché gli fosse stato consentito di riprendere la preparazione e se sia stata presa ogni precauzione per prevenire il disastro.

Lo stesso ad di Lufthansa, Carsten Spohr, aveva confermato che il giovane si era preso alcuni mesi di pausa che gli avevano fatto ritardare l'assunzione in azienda, ma non aveva spiegato le motivazioni e anzi aveva assicurato che Lubitz aveva superato "tutti i test fisici e psicologici".

All'apparenza normale e preparato, oltre a essersi formato alla scuola di volo di Lufthansa, Lubitz aveva ricevuto il certificato di eccellenza della Federal Aviation Administration (Faa), l'organizzazione americana della sicurezza dei voli.