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ITALIA

Il ministro tedesco: Ue chieda liberazione del capitano

Sea Watch, in corso l'interrogatorio di Carola Rackete

I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento

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Carola Rackete arriva al tribunale di Agrigento
In corso ad Agrigento l'udienza di convalida della misura degli arresti domiciliari di Carola Rachete, comandante di Sea Watch. Uno dei legali della capitana, l'avvocato Leonardo Marino, ha annunciato che risponderà a tutte le domande. Nell'aula 9 del tribunale, al secondo piano, presidiato dalle forze dell'ordine, è presente anche l'interprete. In udienza, davanti al gip Alessandra Vella, sono presenti il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il pm Gloria Andreoli.

"Credevo che la motovedetta si spostasse, non volevo colpirli", ha detto Carola Rackete, al giudice per le indagini preliminari.

Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli ieri hanno chiesto la convalida dell'arresto per resistenza a pubblico ufficiale e resistenza o violenza a nave da guerra, e l'applicazione del divieto di dimora in provincia di Agrigento.

Dalla stessa banchina dove due notti fa è arrivata con la Sea Watch3, Carola Rackete, era partita questa mattina per Agrigento, accompagnata da una motovedetta della Gdf. Il capo missione della Ong quando è arrivata a Porto Empledocle è stata accolta dagli applausi.

Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pm Gloria Andreoli hanno chiesto la convalida dell'arresto. I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento.

I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Quindi carola Rackete potrebbe tornare libera dopo aver passato le ultime ore ai domiciliari e si aprirebbe la strada per il decreto di espulsione dall'Italia già annunciato dal Viminale.

Carola ha già chiesto scusa per la manovra pericolosa con cui ha speronato la motovedetta della Guardia di finanza che stava proteggendo la banchina dall'attracco.

Il suo arresto, intanto continua a far discutere. Francia e Germania in particolare hanno criticato le mosse dell'Italia. La portavoce del governo Macron ha fatto sapere che l'Eliseo "si rammarica" che sulla vicenda "si sia arrivati a questa situazione". E il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha subito replicato: "Visto che il governo francese è così generoso (almeno a parole) con gli immigrati, indirizzeremo i prossimi eventuali barconi verso Marsiglia".

Il ministro tedesco: Ue chieda liberazione di Carola Rackete
"Il capitano della Sea Watch" Carola Rackete "era in forte difficoltà quindi mi aspetto che Bruxelles mandi un chiaro messaggio e ne chieda l'immediato rilascio", ha affermato il ministro dello Sviluppo tedesco, Gerd Mueller, in un'intervista al quotidiano bavarese Passauer Neue Presse. Il politico della Csu, alleato bavarese della Cdu della cancelliera tedesca Angela Merkel, ha anche esortato l'Ue a decidere un nuovo regime per il soccorso marittimo. "Al momento - ha sottolineato - l'Ue lascia i rifugiati nel Mediterraneo al loro destino e ha messo fine alla missione Sofia, una situazione insopportabile a fronte di quasi 600 persone annegate nel Mediterraneo solo quest'anno".

Berlino: "Contro la criminalizzazione dei soccorritori in mare"
"Non possiamo intervenire sulla giustizia italiana", ha detto Martina Fiez, portavoce del governo tedesco, riferendosi all'arresto di Carola Rackete,comandante della Sea Watch, ribadendo che il governo di Berlino "è contro la criminalizzazione dei soccorritori in mare". "Le accuse vanno verificate. Seguiamo la situazione molto attentamente", ha spiegato, aggiungendo che "attualmente il governo tedesco si sta adoperando per una soluzione europea".

Moavero a Maas: su arresto Carola Rackete decide la magistratura
Sul Caso di Carola Rackete è necessario "attendere, con fiducia e rispetto, le decisioni della magistratura", che "in Italia è totalmente indipendentemente dal governo". Lo ha ricordato - riferisce una nota della Farnesina - il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, che ha ricevuto nel pomeriggio una telefonata dall'omologo tedesco Heiko Maas. Il ministro Moavero - prosegue la nota - ha spiegato che, attualmente, "la sua posizione è al vaglio della magistratura, che in Italia, per previsione costituzionale, è totalmente indipendente dal governo. Di conseguenza, dobbiamo tutti attendere, con fiducia e rispetto, le decisioni della magistratura al riguardo".

I ministri sono rimasti d'accordo di risentirsi per aggiornamenti. Per quanto concerne, su un piano più generale, la distribuzione fra i Paesi dell'Unione Europea dei migranti che arrivano in Europa, il ministro Moavero ha ricordato che l'Italia è favorevole a una soluzione strutturata e ben articolata che superi le attuali insufficienze e incongruenze della normativa Ue e, conclude il comunicato, ripartisca in particolare equamente fra gli Stati dell'Unione tutti gli oneri collegati ai flussi di migranti, quale che sia la ragione della migrazione.

Conte: "Ricatto politico"
La comandante della Sea Watch, Carola Rackete? "Il dibattito sollecita tanti coinvolgimenti. La mia posizione la conoscete: qualcuno la descrive come un'eroina, alcuni la stanno insultando. Ritengo scorretto aggredirla verbalmente. Avrà un regolare procedimento giudiziario". Così il premier Giuseppe Conte rispondendo ai giornalisti a margine del difficile Consiglio europeo sulle nomine Ue a Bruxelles. "Non evocherei concetti così forti come disobbedienza civile- aggiunge Conte-, perché ci vedo un ricatto politico compiuto scientemente con l'utilizzo strumentale di quaranta persone". "Io le battaglie personali, se sono un eroe, lo combatte da solo- continua il premier-, "sostare per 15 giorni quando era chiara la posizione del governo italiano e il fatto di insistere e creare una situazione di grave pericolo... In 15 giorni avrebbero potuto raggiungere tanti altri porti" conclude.  

Indagine della Questura dopo diffusione di immagine di fotosegnalamento
Il questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, ha avviato una indagine interna in seguito alla diffusione dell'immagine del fotosegnalamento di Carola Rachete negli uffici della Guardia di Finanza di Lampedusa. Lo rende noto la Questura di Agrigento che ha fatto sapere di avere informato l'autorità giudiziaria.