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TECH

Intervista alla general manager

Se Uber diventa partner dei tassisti

A soli 30 anni, Benedetta Arese Lucini è il volto italiano di Uber e per questo motivo bersagliata dalle critiche (e non solo) da parte di alcuni tassisti, che ritengono che l’app non sia in regola con la legge. In questa intervista, la general manager di Uber Italia parla di sharing economy e innovazione e lancia un invito  alla categoria dei tassisti: possiamo collaborare

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L'app di Uber
Trieste
“Solo quattro anni fa, abbiamo deciso di proporre una scelta migliore per le persone che devono muoversi in città, trovare un passaggio più sicuro, più facile e conveniente, ma  l'impatto positivo di Uber va oltre: centinaia di migliaia di imprenditori utilizzano la piattaforma per costruire una propria piccola impresa, Il risultato è un enorme fattore di crescita di posti di lavoro per le città con conseguente miliardi di dollari immessi nell'economia degli Stati Uniti”  Così Travis Kalanick, CEO di Uber, spiega il successo della sua startup.

Startup in crescita
Nata come app per prenotare un’automobile con conducente servendosi dello smartphone, con pagamento in ‘soldi elettronici’, Uber ben presto è diventata popolare negli Stati Uniti, dove oggi copre il 43% della popolazione in centinaia di città. La strada di Uber in Europa non si è rivelata altrettanto semplice. A Parigi come a Berlino e Bruxelles l’app è stata messa all’indice e a Milano è ben nota la serrata dei taxi che ha messo in crisi il capoluogo lombardo nel maggio scorso.

Parola di Benedetta
A Trieste per la conferenza ‘State of the Net’, Benedetta Arese Lucini,  general manager della startup per l’Italia, è venuta per parlare di innovazione. Appena trentenne, diventata il ‘volto’ della società anche nei suoi risvolti negativi, Benedetta si muove con una discreta scorta della polizia dovunque vada.

Le abbiamo chiesto se Uber debba essere considerato un servizio illegale, ma la risposta è netta: “Siamo un servizio di noleggio con conducente che opera in base alla legge del 1992, totalmente in regola”. Ma soprattutto, Benedetta ritiene “assolutamente possibile”  la collaborazione tra Uber e la categoria dei tassisti, come già avviene in altre città del mondo, non solo con la sua società ma anche altre app di sharing economy, l'economia collaborativa alla base anche del servizio Uber Pop, il servizio di car sharing tra privati, tra l’altro già operativo in Italia da piattaforme come Blablacar.

Infine, ricorda la general manager, Uber  ha portato aumento del Pil e soldi freschi in circolo nelle città americane dove il servizio è più diffuso. Complessivamente ha generato introiti per 2,8 miliardi di dollari all’anno negli Stati Uniti e favorito la creazione di 20 mila posti di lavoro.