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ECONOMIA

Festival dell'Economia di Trento

Visco: debito frena crescita, per calo no ricetta magica

Il Governatore della Banca d'Italia: "Non giudico sistema voto, ma mercato risponde a incertezze". E aggiunge: "credo che le difficoltà più grandi siano sul piano delle riforme. Devono arrivare a mettersi d'accordo non tanto sulla protezione di interessi particolari, quanto sul modo più efficace di innovare e rendere il Paese più capace di rispondere alle sfide globali"
 

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"Gli squilibri quando si accumulano si finisce per pagarli tutti insieme, non possiamo dimenticare" che il debito" è "fattore di debolezza cruciale di freno e di vulnerabilità alla crescita". Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel suo intervento al Festival Economia di Trento, sottolineando che "non c'è una ricetta magica" per ridurlo, ma è "un impegno faticoso" che va fatto "posta per posta, elemento per elemento" andando avanti anche con "la spending review che va fatta dal basso, chiedendosi cosa serve e non serve oggi".

Proprio a cuasa della mole del debito pubblico, prosegue Visco, in Italia ci sono tasse "elevate e distorsive". "La percezione tedesca - ha proseguito il Governatore della Banca d'Italia facendo riferimento all'ingresso nell'euro, i cui i trattati richiedevano una discesa del debito al 60% del Pil  - è che l'Italia non ha fatto i compiti a casa. Il debito sul prodotto è sceso continuamente fino al 2007, abbiamo dei dati che dicono che all'epoca era al di sotto del 100%, e adesso siamo sopra il 130%". Secondo il governatore "il problema è stato la crescita mancata".


In merito alla spending review, Visco spiega: "credo si debba fare dal basso e non dall'alto, perchè c'è un problema organizzativo, dobbiamo chiederci cosa serve oggi e cosa non serve, ma mi rendo conto che è difficile, lo è anche in Banca d'Italia, perchè si crede che molte cose che si facevano  fino a ieri si debbano fare anche domani, ma non ci si chiede mai se si possano sostituire o eliminare. Comunque - ha detto ancora - è un'attività che va fatta, con l'impegno delle amministrazioni sia a livello locale che a livello centrale".

Non giudico sistema voto, ma mercato risponde a incertezze
Sulla legge elettorale - di cui si sta discutendo in Commissione - infine Visco sottolinea: "Non so se e come i mercati possono rispondere a un sistema proporzionale, non è il mio mestiere. Credo che i mercati rispondono molto alle incertezze". Ed aggiunge: "Credo che le difficoltà più grandi siano sul piano delle riforme. Devono arrivare a mettersi d'accordo non tanto sulla protezione di interessi particolari, quanto sul modo più efficace di innovare e rendere il Paese più capace di rispondere alle sfide globali".

Poteri forti, non so cosa siano, esistono centri condizionamento
"Non so cosa sono i poteri forti, la forza è cosa diversa da autorevolezza"  ha detto il governatore di Bankitalia. "Effettivamente ci può essere stata una difficoltà con chi deve decidere e non riguarda solo la politica, ma anche le aziende, i sindacati e le banche", ha aggiunto rispondendo a una domanda sull'indipendenza e l'autonomia della Banca d'Italia. "Non credo che esistano poteri forti, anche in Italia, però - ha proseguito Visco - esistono, anche in politica, centri di influenza e di condizionamento, ma non credo che bisogna vivere di poteri forti".