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POLITICA

Ospite di Barbara D'Urso

Zingaretti: "Le mie dimissioni da segretario del Pd sono un atto d'amore"

"State certi che io non scompaio. Ci sarò con il mio lavoro e con le idee"

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"Io penso che tutta la politica debba rinnovarsi. Tutta la politica italiana dovrebbe aprirsi ed essere più vicina alle persone. In particolare il Pd. Ho voluto dare una scossa quando ho percepito il rischio che potesse un po' implodere dentro le dinamiche interne. Il mio è un atto d'amore alla viglia di una grande stagione nella quale servirà la politica".

Lo ha detto il dimissionario segretario del Pd Nicola Zingaretti, tornato a "Non è la D'Urso" su Canale 5, forse per raccogliere l'invito scherzoso fattogli da Fiorello nei giorni del Festival di Sanremo.

"Abbiamo voluto tutti insieme il governo Conte, tutti lo abbiamo sostenuto e difeso. Il gruppo dirigente lo ha difeso, ma quando non è andato in porto ci siamo girati e non c'era più nessuno e ci hanno accusato di 'o Conte o morte'. Io non l'ho mai detto, ma ho parlato di lealtà".

"A me ha dato fastidio perché credo molto nel pluralismo, ma quando significa stare zitti nelle riunioni e poi attaccare nelle dichiarazioni pubbliche è qualcosa di diverso. Se sono io il problema - ha spiegato Zingaretti - sono il primo a fare un passo indietro e a dire che ci vuole un grande chiarimento: lo faccia il gruppo dirigente e troviamo le forme per andare avanti".

"State certi che io non scompaio, sarò presente con le mie idee e il mio lavoro, però è opportuno che ognuno faccia la sua parte, ognuno si assuma le proprie responsabilità. L'accusa non era giusta, per avere difeso al 100% una linea che invece abbiamo difeso tutti. Ora andiamo avanti".

"Il Pd non è il partito di un leader"
"Il Partito democratico per fortuna non è un partito di un leader. Noi abbiamo tante energie, siamo una grande forza popolare". Anzi, "io domani andrò a rinnovare la tessera del mio circolo. Noi non siamo uno di quei partiti che scompaiono con il loro leader". Quindi, aggiunge in merito alle sue dimissioni, "non drammatizziamo". "Ho dato una scossa per dire alla mia comunità di essere più vicini alla vita degli italiani in questo momento"."Per me - aggiunge - non c'è nessuna distanza, c'è la pazienza per arrivare alle estreme conseguenze per dire: buttiamoci e aiutiamo il nostro Paese".

Bonaccini segretario
"Lo deciderà la comunità del Pd. Abbiamo degli strumenti meravigliosi per decidere. Io sono stato eletto con 1,2 milioni di voti dei cittadini ed è una cosa preziosa per la democrazia italiana". 

"Io sindaco?" 
"Non è questo il mio pensiero e assolutamente il mio obiettivo. Faccio già il presidente della Regione, e ho un sacco di cose da fare".

"Politica non si fa con la puzza sotto al naso"
"Questa è una bella trasmissione popolare che permette ai leader politici di parlare alla gente. Il populismo si combatte facendo politica in modo popolare, senza la puzza sotto il naso". Nicola Zingaretti, dopo le polemiche suscitate per il suo tweet nel quale esprimeva apprezzamento per la trasmissione di Barbara D'Urso, non cambia idea. E parlando alla conduttrice, le dice: "Tu sei stata messa in mezzo da un modo sbagliato di fare politica. Ho detto una cosa che confermo: questa è una bella trasmissione e molto popolare, qualcuno preferisce i salotti...".

"A Salvini chiedo coerenza e non furbizie"
"Salvini è e rimane un mio avversario politico e siamo una forza alternativa alla Lega, ma L'Italia sta vivendo una pandemia e ora ha bisogno di unirsi per fare delle riforme che rimettano al centro il lavoro, la coesione sociale, l'impegno per le donne che sono state particolarmente colpite insieme ai giovani. Quindi avere la possibilità con questo Governo Draghi di metterci d'accordo e fare delle riforme per l'Italia è una bellissima sfida. Poi ci sarà il tempo per tornare ad affrontarsi. A Salvini chiedo di evitare di fare troppe furbizie. Sono contento che abbia cambiato idea sull'Europa, sulle tasse abbiamo idee diverse. Quello che chiedo è coerenza perché dobbiamo servire gli italiani".