Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/pd-zingaretti-dimissioni-da-segretario-conferma-passo-di-lato-non-scompaio-4e105233-c22c-43ee-a1f7-cc7947434fca.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Inviata la lettera

Nicola Zingaretti conferma le dimissioni da segretario Pd: "Un passo di lato ma non scompaio"

"Se il problema ero io, ora l'ho rimosso", dice il segretario che ha inviato la lettera ufficiale di dimissioni alla presidente del Pd, Valentina Cuppi, che spiega: "In assemblea affronteremo i temi posti da Zingaretti". Bonaccini: "Basta discussioni interne. Uniti per decidere"

Condividi

Nicola Zingaretti ha inviato formalmente la lettera di dimissioni da segretario nazionale del Partito democratico alla presidente del partito Valentina Cuppi cui, da oggi, spetterà la gestione ordinaria del Partito fino all'Assemblea nazionale del 13 e 14 marzo. Lo rende noto l'ufficio stampa del Pd.

Ora la palla passa all'assemblea nazionale che può assumere qualsiasi decisione ritenga opportuna, non ultima chiedere a Zingaretti di rimanere. Per farlo, basterà presentare un ordine del giorno e, se il segretario dimissionario lo riterrà convincente, potrebbe tornare sui suoi passi. 

Cuppi: "In assemblea affronteremo i temi posti da Zingaretti"
"Avevamo tante cose da fare, ci dovevamo concentrare sul piano vaccinale, sulla riforma fiscale, su un piano per il diritto allo studio gratuito, sulla legge per la parità salariale. Una serie di temi che definiscono l'identità di un partito e di una comunità. Si è scelta un'altra strada. Le motivazioni e i problemi indicati da Zingaretti restano anche se ha deciso di lasciare la guida del partito. Dovremo assolutamente affrontarli, dibattere e dovremo valutare la strada e il percorso da seguire. Lo faremo a partire dal 13 di marzo, giorno nel quale ho convocato l'assemblea nazionale. Mi auguro davvero che sia una discussione franca, con la volontà di ricostruire, di affrontare i problemi del Paese e mi auguro lo si faccia tutte e tutti con un grande senso di responsabilità verso il partito e verso il Paese". Così la presidente del Pd, Valentina Cuppi, parlando al Nazareno.

Bonaccini: "Basta discussioni interne. Uniti per decidere"
"Un partito serve non se discute di sé stesso, ma se affronta i problemi dei cittadini. E una classe dirigente è tale se non si divide in gruppi, ma si unisce per assumere decisioni. Tanto più in tempo di pandemia. Basta con le discussioni interne, acceleriamo su quelle per il Paese. Serve questo": lo afferma Stefano Bonaccini commentando la situazione interna al Pd dopo le dimissioni da segretario di Nicola Zingaretti.

"Il punto, per me è questo: in tempo di pandemia il Pd non può parlare di se stesso. Non può - argomenta Bonaccini su Fb - perché stanno arrivando meno vaccini del previsto, mentre i contagi crescono più del previsto; perché abbiamo bambini, ragazzi e ragazze a casa da scuola e le famiglie in difficoltà; perché ci sono persone che perdono il lavoro e imprese che rischiano di non riaprire più. Ogni giorno mi arrivano centinaia di mail e messaggi che parlano di questi drammi, non dei problemi del Pd", conclude il governatore.

Zingaretti torna a parlare
Intanto, all'indomani del terremoto politico innescato dall'annuncio delle sue dimissioni da segretario del Pd, formalizzate con la lettera ufficiale, Nicola Zingaretti torna a parlare. E lo fa per confermare senza mezzi termini l'irrevocabilità della sua scelta. L'occasione è un evento a Torre Gaia, alla periferia di Roma.

"Se il problema ero io ora l'ho rimosso"
"Se era maturata l'idea che il problema potessi essere io, ho tolto a tutti questo problema. Ora si discuta e si costruisca perche' ne ha bisogno l'Italia", dice il segretario dimissionario del Pd..

"Dimissioni rigettate dall'Assemblea Pd? Non è previsto"
"Ora ci sara' l'assemblea e qualsiasi scelta faranno io la rispettero'. Andiamo avanti e troviamo le forme migliori".  Ma Zingaretti sgombra subito il campo dall'ipotesi che le dimissioni vengano rigettate dall'assemblea. In questo caso è lapidario: "Leggetevi lo statuto. Non è previsto".



Un passo di lato ma non scompaio
"Un mio ripensamento? Non è questo il tema, io mi sono dimesso per spingere l'intero gruppo dirigente ad un  confronto più vero, più schietto. Plurale, ma anche solidale che  permetta alla nostra comunità di affrontare scelte che si dovranno  fare per avere una visione comune dell'Italia. Ce l'ho messa tutta io, ma non ce l'ho fatta a determinare questo clima, perché ha prevalso la polemica e quindi ho fatto un passo di lato, ma non scompaio". 

Continuerò a fare il presidente della Regione Lazio
"Sono presidente della Regione Lazio - ha aggiunto - e continuerò a  farlo, parteciperò alla vita della politica, dirò le mie e mi auguro  che questo mio gesto aiuti il Pd a ritrovare la voglia di discutere  anche con idee diverse, ma con più rispetto, più efficacia per amore  dell'Italia e di un partito che sento ancora mio. Senza, sarebbe più  debole la democrazia italiana. Il tema non è dunque un mio  ripensamento, ma far fare un salto in avanti al Pd nella capacità di  essere più sincero, aperto all'esterno per costruire un disegno sul  futuro del nostro paese".  "Ora ci sarà assemblea e qualunque scelta si farà la rispetterò. E'  indubbio che si era maturata l'idea che il problema potessi essere io, ora l'ho tolto a tutti", ha concluso

Da ieri sono molte le reazioni all'annuncio di Zingaretti.

Orlando: ci ripensi
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è stato oggetto "di attacchi ingiustificati e ingenerosi e la sua è una scelta che credo implichi e richieda uno scatto e una risposta unitaria: penso che unitariamente occorra chiedere a Zingaretti di ripensare alla sua decisione". Lo ha detto il vice segretario del Pd, Andrea Orlando.



Franceschini: ricomporre unità vera
"Abbiamo sulle spalle non solo il destino del Pd ma una responsabilità più grande nei confronti di un paese in piena pandemia. Il gesto di Zingaretti impone a tutti di accantonare ogni conflittualità interna, ricomponendo una unità vera del partito attorno alla sua guida". Così il ministro Franceschini su Twitter. 

Guerini: abbiamo a cuore il Pd, Zingaretti ritiri le dimissioni 
"Mi auguro davvero che Zingaretti ci ripensi e ritiri subito le sue dimissioni. Abbiamo tra pochi giorni un'assemblea durante la quale, come sempre abbiamo fatto, discuteremo del futuro del nostro partito e anche del suo contributo fondamentale all'azione del governo in un momento delicatissimo per il Paese. In un grande partito come il nostro è normale e legittimo che convivano posizioni diverse. Ciò di cui sono certo è che tutti abbiamo a cuore il Pd e ci sentiamo responsabili verso l'Italia e gli italiani". Così, in una nota, il ministro Lorenzo Guerini. 

Delrio: ritroviamo la strada
"In un momento così grave e difficile per il Paese il Pd ha bisogno che Nicola, che ha sempre ascoltato tutti, rimanga alla guida del partito. Il dibattito interno è fisiologico e non deve essere esasperato. Ritroviamo insieme la strada". Lo scrive su Twitter Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera.

Serracchiani: resti alla guida
"Il primo pensiero va al nostro Paese in lotta contro la pandemia: ora ognuno di noi deve fare il suo dovere, dando il meglio senza pensare ad altro. Il Pd si nutre di dialogo leale e il segretario Zingaretti ha il compito e l'onore di continuare a guidarlo". Lo afferma in una nota la vicepresidente del Pd, Debora Serracchiani. 

Vaccari: decida l'Assemblea
"Ora l'Assemblea discuterà quale dovrà essere il futuro, se si arriva a votare un nuovo segretario fino al termine del mandato, il 2023, o se si apre una fase congressuale e l'Assemblea si scioglie. Io mi aspetto senso di responsabilità e condivisione di questa fase difficile che si è creata", dice Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione del Pd,

Bettini: spero in un ripensamento
"La decisione di Nicola Zingaretti mi addolora. Ne comprendo le ragioni. Spero ci sia lo spazio per un ripensamento. Il Partito Democratico ha bisogno della sua onestà, passione e intelligenza politica". Così Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del Pd, commenta con un post su Facebook l'annuncio delle dimissioni da segretario del Pd da parte di Nicola Zingaretti.

Telefonata Conte: stima e sostegno a Zingaretti
A quanto apprende l'Adnkronos, c'è stata una telefonata, in serata, tra l'ex premier Giuseppe Conte e il segretario del Pd dimissionario, Nicola Zingaretti. Nel corso della conversazione, l'ex presidente del Consiglio - al lavoro per assumere la guida del M5S - ha rimarcato il sostegno e la stima nei confronti dell'esponente dem, ribadendo come, nel tempo e soprattutto in questo ultimo anno alle prese con la lotta alla pandemia, abbia imparato ad apprezzarne le qualità umane e la lealtà.