La visita del Presidente della Repubblica in Africa australe

Mattarella in Zambia: "Sui migranti aiuti, no al blocco delle navi"

Per il Presidente della Repubblica solo accordi multilaterali, "canali formali" e più aiuti possono arrestare alla fonte il problema delle migrazioni irregolari, che non si può risolvere bloccando le navi di profughi ormai partite

Mattarella in Zambia: "Sui migranti aiuti, no al blocco delle navi"
Screen/Rainews
il Presidente Sergio Mattarella in Zambia

Aprire “canali formali” nei Paesi di origine per risolvere il problema dei migranti alla fonte “lavorando insieme”, convinti “che non sia salutare respingere le persone sulle navi una volta che hanno avuto accesso nei nostri Paesi”, in modo da evitare questo fenomeno in anticipo, “in modo proattivo”. 

Affronta così il tema del fenomeno migratorio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’assemblea parlamentare di Lusaka, in Zambia, ultima tappa della sua missione in Africa australe.

Il capo dello Stato, riferendo le parole del presidente zambiano, Hakinde Hichilema al Parlamento Europeo, sottolinea che l’apertura di questi canali “contribuirà anche a ridurre la migrazione illegale”.   

Nel suo discorso Mattarella ha analizzato il fenomeno anche dal punto di vista africano. La crisi provocata dalla pandemia, poi dalla guerra e quindi dal cambio climatico, sottolinea il Presidente, rischia di provocare “un’emigrazione disordinata e irregolare verso Occidente di tante energie giovanili che sarebbero utili” allo sviluppo del Continente.   

Soprattutto la guerra in Ucraina, denuncia il capo dello Stato, mette a rischio “il futuro di milioni di africani”, tenuto conto dell’aumento dei prezzi energetici e del blocco delle esportazioni di prodotti alimentari. Per fronteggiare questo scenario è necessario che tra l’Unione europea e l’Africa si creino “partenariati più solidi", nella consapevolezza che i due continenti, hanno “destini comuni”. 

Ma per farlo è urgente rafforzare la cooperazione. Proprio la tragedia della pandemia e la crisi globale che ne è conseguita ha fatto capire che la parte più ricca del mondo deve fare molto di più. 

“L’esigenza di superare l'emergenza sanitaria e le sue pesanti conseguenze socio-economiche - osserva Mattarella - hanno posto al centro del dibattito mondiale, per la prima volta, temi quali l’accesso universale ai vaccini per la tutela della salute e le conseguenze sulle economie più fragili, imponendo modalità nuove e più efficaci di cooperazione”. 

In questo ambito, Mattarella ricorda che l'Italia, nel quadro della sua Presidenza del G20 dello scorso anno, è stata in prima linea “nel promuovere la più ampia diffusione delle campagne vaccinali, e la consegna la scorsa settimana di 500.000 nuove dosi di vaccini rappresenta l’ultima, concreta, testimonianza di questo impegno”. 

Per il Presidente della Repubblica occorre andare oltre la gestione dell’emergenza, dando vita “a una significativa attività di produzione vaccinale e farmaceutica situata in Africa”. 

Salutando lo Zambia come Paese “modello di democrazia autenticamente africano, attento ai diritti dell’uomo, esempio per la regione”, Mattarella ribadisce che “il momento dell’Africa è ora”. 

Questo Continente, afferma, “è il presente su cui investire per promuovere un futuro migliore”. 

I dati demografici parlano chiaro: “Oltre il 60% dei 1,4 miliardi di africani ha meno di 25 anni e entro il 2050 - ricorda Mattarella - si stima che i giovani africani costituiranno oltre un quarto della forza lavoro mondiale. Abbiamo - conclude - una responsabilità condivisa: le enormi potenzialità, che possono recare beneficio all’intera umanità, non devono andare disperse”.