Theodore “Ted” Kaczynski, il matematico americano che dal 1978 fino a metà anni Novanta tenne in scacco gli Stati Uniti con una serie di pacchi-bomba che portavano la morte in casa di perfetti estranei, si sarebbe suicidato in carcere. Lo scrive il quotidiano “Charlotte Observer”, che cita persone a conoscenza del caso. La notizia è stata poi confermata da altri media Usa tra cui il New York Times.
L'uomo, conosciuto sui media con il soprannome di “Unabomber” (da University and Airline Bomber, come l'Fbi aveva classificato l'inchiesta), aveva sulla coscienza tre morti e 23 feriti. È stato trovato morto in cella ieri notte in una prigione in North Carolina dove era stato trasferito per motivi di salute nel 2021, dopo oltre 25 anni nel carcere di massima sicurezza di Florence in Colorado.
Tentativi di rianimarlo in carcere non sono riusciti e Kaczynski, che aveva 81 anni, è stato dichiarato morto in un vicino ospedale. Le circostanze del suicidio - scrive il New York Times - non sono ancora chiare, né è chiaro se le autorità penitenziarie avrebbero potuto far di più per vigilare sull'incolumità del detenuto, una preoccupazione che ha evocato un altro suicidio eccellente in cella: quello del finanziere pedofilo, Jeffrey Epstein.

Kaczynski, era stato trasferito nella struttura medica della prigione federale in North Carolina dopo aver trascorso due decenni in una prigione federale di massima sicurezza in Colorado per una serie di attentati che avevano come obiettivo degli scienziati. Kaczynski stava scontando l'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata dopo il suo arresto nel 1996 nella baita primitiva dove viveva nel Montana occidentale.
Si è dichiarato colpevole di 16 esplosioni avvenute in varie parti del Paese tra il 1978 e il 1995. Anni prima degli attentati dell'11 settembre e dell'invio di antrace, le micidiali bombe fatte in casa di Unabomber hanno cambiato il modo in cui gli americani spedivano i pacchi e salivano sugli aerei, fino a bloccare virtualmente i viaggi aerei sulla costa occidentale nel luglio 1995.
Nel settembre 1995 costrinse il Washington Post, in collaborazione con il New York Times, a prendere la sofferta decisione di pubblicare il suo manifesto di 35.000 parole, "La società industriale e il suo futuro" che sosteneva come la società moderna e la tecnologia stessero portando a un senso di impotenza e di alienazione, ma che lo portò alla rovina.
Per giungere all'arresto di Unabomber fu necessaria la “soffiata” del fratello, David, e della moglie di David, Linda Patrik. Così L'Fbi riuscì a mettere fine alla caccia all'uomo più lunga e costosa della nazione. Nell'aprile del 1996 le autorità lo trovarono in un capanno di compensato e carta da imballaggio di 3 metri per 4, fuori Lincoln, nel Montana, pieno di diari, uno in codice, ingredienti esplosivi e due bombe completate.