Calcio e finanza

Cairo-Blackstone, caso chiuso. Ora il Toro può respirare

RCS riacquisterà la storica sede del Corriere della sera di via Solferino. Niente maxi-risarcimento da da 600 milioni di euro alla società di investimenti, ma "solo" 10 milioni. Corretta la vendita del 2013. Presidente granata soddisfatto

Cairo-Blackstone, caso chiuso. Ora il Toro può respirare
Ansa
Urbano Cairo a via Solferino, a Milano, nel 2016.

Cairo-Blackstone, affare chiuso. Rcs Mediagroup, Blackstone e Kryalos (società partecipata da Blackstone) annunciano la transazione della controversia avente a oggetto la vendita a Kryalos nel 2013 del complesso immobiliare che abbraccia via Solferino, via San Marco e via Balzan, a Milano. E che comprende la storica sede del Corriere della sera di via Solferino. Si chiude così una vicenda che ha pesato parecchio, finora, su RCS, su Urbano Cairo e di conseguenza sul mercato e sulle ambizioni stesse del Torino. I dettagli dell'accordo sono stati esplicitati da una nota congiunta: in base ad esso, tutte le parti rinunciano a portare avanti il contenzioso, mentre RCS si impegna a versare nelle casse di Blackstone un contributo di 10 milioni di euro. Inoltre, RCS "acquisterà, al prezzo di euro 59,9 milioni, l’immobile di via Solferino, sede storica del Corriere della sera, parte del complesso immobiliare oggetto della controversia".

Le tappe della vicenda

La vicenda era iniziata nel 2013 con la vendita, da parte di RCS, dell'immobile milanese al fondo Blackstone, per 120 milioni di euro. Cairo, che allora era socio al 2,8% di RCS, si oppose all'operazione, ma la maggioranza degli azionisti - a cominciare da Fiat e Mediobanca - tirò dritto. Cairo conquistò il pacchetto di maggioranza di RCS nel 2016. Tempo due anni e, nel luglio del 2018, RCS dichiarò nulla la vendita, per “uno squilibrio tra i termini e le condizioni e i benefici e i ritorni tra le parti”. Fu l'inizio di una durissima battaglia legale. Il Tribunale di Milano, inizialmente, diede ragione a Blackstone, valutando l'immobile 153 milioni di euro, ma non ravvisando pressioni per la vendita. Nel novembre 2018 era stato instaurato un arbitrato presso la Camera arbitrale di Milano e avviate da Blackstone azioni legali a New York. Con Blackstone che chiese al Tribunale di New York un mega-risarcimento: 300 milioni da RCS e altrettanti da Cairo. Una spada di Damocle, sia pur indiretta, sul Torino. A maggio 2020 e a maggio 2021, i lodi emessi dal Tribunale  arbitrale di Milano hanno riconosciuto la validità della vendita del 2013. Oggi, dunque, la conclusione della vicenda. Il Toro, e Cairo, possono tirare un sospiro di sollievo.

La soddisfazione delle parti

Siamo soddisfatti di aver raggiunto un accordo transattivo con Kryalos e Blackstone su tutti i contenziosi in corso”, ha dichiarato Urbano Cairo in una nota, "e per l’opportunità di riacquistare la sede storica di via Solferino. Accettiamo le decisioni del tribunale arbitrale e della Corte d’appello, che hanno accertato la correttezza dell’operato di Kryalos e Blackstone e l’assenza di illeciti o malafede in relazione all’operazione del 2013. Conseguentemente, Rcs dà atto che Blackstone o Kryalos non hanno posto in essere alcuna scorrettezza e si rammarica per il disagio causato dalla controversia. Infine, ringraziamo il dottor Claudio Calabi per il suo contributo al raggiungimento di questo accordo".  "Siamo sempre stati sicuri - aggiunge Paolo Bottelli, amministratore delegato di Kryalos - di aver agito con professionalità e nel miglior interesse dei nostri quotisti, e siamo soddisfatti dalla positiva soluzione di questa controversia". "Siamo grati - sottolinea Blackstone - al collegio arbitrale di Milano e alla Corte d’appello di Milano per aver confermato che Blackstone ha operato in modo totalmente corretto in relazione all’acquisto del 2013. Siamo soddisfatti che questa controversia sia ora risolta a beneficio dei nostri investitori".