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SCIENZA

Dalla Cina alle Hawaii senza carburante, il pilota solo in cabina

Al via l'impresa del Solar Impulse2, sei giorni di volo no stop

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Un'impresa epica, mai tentata prima: sorvolare il Pacifico senza una goccia di carburante. Il Solar Impulse 2, l'aereo che vuol fare il giro del mondo con la sola
energia del sole, è partito dalla Cina orientale per la settima e più impegnativa tappa del suo viaggio. Destinazione le Hawaii, che raggiungerà dopo sei giorni e sei notti di volo no stop percorrendo poco più di 8mila km. A bordo c'è André Borschberg, il pilota che insieme Bertrand Piccard sta portando avanti la missione dimostrare che un futuro verde è possibile.
   
Borschberg è partito da Nanchino alle 20,40 ora italiana, consapevole della difficoltà del viaggio. "Sono preparato al peggio. Nessuno l'ha mai fatto prima", è il pensiero che ha condiviso su Twitter. E ancora: "Devo essere pronto per l'ignoto: non so come l'aereo si comporterà durante così tanti giorni e notti", ma "non partirei se avessi dubbi". L'avventura ha il sapore di un sogno che si avvera: "E' il viaggio della mia vita. Ero certo che questo momento sarebbe arrivato quando, 12 anni fa, è nata questa idea".
   
Costruito dal Politecnico di Losanna, il Solar Impulse 2 è un monoposto in fibra di carbonio dall'apertura alare di 72 metri, più grande di quella di un Boeing 747, ma con un peso di appena 2.300 kg, come un Suv, contro le 180 tonnellate del Jumbo Jet. Per volare sfrutta 17mila celle fotovoltaiche sulle ali, che alimentano 4 motori elettrici e caricano oltre 630 kg di batterie al litio. Con questa dotazione, è il primo velivolo solare al mondo in grado di viaggiare giorno e notte.
   
Il suo giro intorno alla Terra è iniziato il 9 marzo scorso da Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, dove punta a far ritorno tra alcuni mesi. Quella appena iniziata è la settima tappa e la più difficile: finora l'aereo ha volato per un massimo di 20 ore consecutive, mentre ora lo attendono sei giorni di cammino. Sei giorni in cui Borschberg, 62enne ex pilota di caccia, sarà da solo - anche se costantemente in
contatto radio con il suo team - in una cabina non pressurizzata ed esposta a forti escursioni termiche, dai 35 gradi di giorno ai -20 durante la notte.
   
Il pilota svizzero si è preparato per mesi al tour de force praticando yoga ed esercizi specifici, compresi quelli per il sonno polifasico: a bordo potrà fare una serie di sonnellini non più lunghi di 20 minuti, dopo di che sarà svegliato dal lampeggiare dei suoi occhiali, mentre dei bracciali vibreranno ai cambiamenti d'altitudine. Il sedile dell'aereo è reclinabile per consentire esercizi di stretching, e la seduta è removibile
per accedere ai servizi igienici.