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Coronavirus

Videoconferenza con le Regioni

Fase 2, Boccia ai governatori: "Ordinanze coerenti al Dpcm o diffida"

Il ministro chiede "unità come quella chiesta ai cittadini" e annuncia  "scelte differenziate dal 18 maggio in base al monitoraggio sui territori"

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In Europa "Amendola ha fatto un ottimo lavoro" sulla norma sugli aiuti di stato "sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali o anticipi rimborsabili, aiuti alle imprese nelle produzioni primarie di prodotti agricoli, che permetterà di superare fino alla fine dell'anno i vincoli esistenti". Lo ha detto, a quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, in videoconferenza con le Regioni, mentre si discute delle ordinanze regionali per la Fase 2 dell'emergenza coronavirus e della loro armonizzazione con il Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm). Boccia ha spiegato che la norma sarà inserita in un prossimo dl e "inciderà sulla legislazione regionale e i bandi conseguenti".

Unità come quella chiesta a cittadini
"E' molto importante dare un segnale di unità. Se non siamo uniti noi non possiamo chiederlo ai cittadini. Ci vogliono unità, serietà e responsabilità" ha aggiunto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia in videoconferenza con i presidenti delle Regioni, secondo quanto si apprende. "L'obiettivo è sempre quello della tutela dei cittadini", ha affermato ancora Boccia. 

Meno contagi più aperture e viceversa
"In base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate" tra le Regioni sulle riaperture di attività, ha poi annunciato Boccia. Il principio è "contagi giù uguale più aperture e viceversa. Discuterete del monitoraggio con il ministro della Salute Speranza (a seguire in videoconferenza con le Regioni, ndr). Definito il monitoraggio si potrà procedere alle differenziazioni".

Ordinanze coerenti al Dpcm o diffida
"Propongo un metodo: ordinanze regionali coerenti con il Dpcm" ha quindi aggiunto il ministro. "Se ci sono ordinanze non coerenti invio una diffida, una lettera con la scheda indicando le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle (solo in caso di allentamento delle misure). Se non avviene sono costretto a ricorrere all'impugnativa al Tar o alla Consulta".

"Per arrivare a una soluzione condivisa ha più senso la lettera che vi indica le violazioni dell'ordinanza rispetto alla tutela della salute e se non vengono modificate si trasformano in diffida, rispetto all'impugnativa - ha concluso il ministro-. Non impugno subito ma con grande collaborazione vi scrivo e prima ancora sollecito un confronto preventivo".

Confronto acceso
Con il governatore della regione Veneto Zaia, che avrebbe sottolineato come tra deroghe e permessi dei prefetti già le maglie si sono allargate. Zaia, per esempio, avrebbe difeso la possibilità di permettere ai veneti di recarsi nelle seconde case per la manutenzione delle abitazioni.

La Campania (era presente il vicepresidente della Giunta regionale Fulvio Bonavitacola) ha chiesto di non fare confusione mentre il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini avrebbe mediato.

Sulle posizioni del governo anche il presidente della regione Lazio Zingaretti che avrebbe in ogni caso fatto presente il fatto che ci sono tante zone dove il numero dei contagi è prossimo allo zero. E' la tesi della 'differenziazione' a livello regionale sposata anche da Boccia ma solo dal 18 maggio e solo se la curva del contagio non si rialzerà.

Il governatore dell'Abruzzo Marsilio avrebbe annunciato che da domani, grazie ad un accordo con Poste italiane, verranno recapitate un milione e mezzo di mascherine (tre per famiglia) ai cittadini della propria regione.

Il presidente della Lombardia, Fontana, ha posto l'accento sui trasporti, altri sulla necessita' di sanificare gli ambienti di lavoro e sull'importanza che il governo tuteli gli italiani nell'emergenza economica.