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MONDO

Gran Bretagna

Brexit , Theresa May alla Bbc: avvio del divorzio dall'Europa entro marzo

La Premier scopre le carte, l' articolo 50 attivato a inizio 2017.  Al via a Birmingham il congresso del Partito conservatore
 

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La Gran Bretagna attiverà all'inizio del 2017, al massimo "entro marzo", l'articolo 50 del trattato di Lisbona per l'avvio formale dell'iter di divorzio dall'Ue. Lo ha detto la premier Theresa May, scoprendo le carte al talk show di Andy Marr, sulla Bbc, nella giornata di apertura della Conferenza annuale del Partito Conservatore a Birmingham.

In precedenza in un articolo sul Sunday Times ha annunciato che la Gran Bretagna non avrebbe aspettato le elezioni tedesche del settembre 2017 per attuare l'articolo 50, con il quale si apre formalmente il processo di Brexit. Sul Sunday Times la May ha comunque escluso la possibilità di elezioni anticipate che, ha spiegato, porterebbero "instabilità". La premier annuncerà l'abrogazione dell'European Communities Act del 1972, nel suo intervento al Congresso del Partito conservatore che si apre oggi.

Da tempo funzionari europei, investitori e membri del Partito conservatore chiedono alla premier May maggiori dettagli sul suo piano per l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, qualcosa che vada oltre la semplice frase "Brexit significa Brexit". Con il discorso al congresso del suo partito, May spera di mettere a tacere le critiche, impegnandosi ad abrogare il testo del 1972, che ha permesso alla Gran Bretagna di entrare a far parte della Comunità economica europea, in seguito diventata Unione europea. "Questo - ha detto la premier al Sunday Times - è il primo passo per il Regno Unito di diventare ancora una volta un Paese sovrano e indipendente. Le istituzioni elette torneranno ad avere potere e autorità".

A Birmingham al via il Conmgresso dei Tories
Il partito conservatore britannico è riunito a congresso a Birmingham da oggi a mercoledì per la prima volta dopo il voto shock sulla Brexit e la fine dell'era di David Cameron. Il timone del governo e del partito è ora affidato a Theresa May che dovrà guidare il Regno unito fuori dall'Unione europea. L'appuntamento tradizionale dei delegati Tory è particolarmente importante quest'anno: da Birmingham potranno arrivare segnali sul percorso che il governo, il quale finora ha giocato a carte coperte, ha in mente per la Brexit. Ecco i cinque temi da tener d'occhio nei giorni della kermesse.

Gli accenni alla Brexit
La Brexit sarà in cima all'agenda del congresso di Birmingham  e i delegati e i giornalisti saranno particolarmente attenti a cogliere qualunque accenno sulla forma che potrà prendere. 

Le gaffe di Boris
Johnson, ex sindaco di Londra, ama uscire dal seminato, ma sarà in grado di restare in tema nel suo primo intervento a un congresso di partito con un ruolo di primo piano nel governo? Insieme ad altri due colleghi di governo che hanno ruoli chiave nell'uscita dalla Ue, il sottosegretario per la Brexit David Davis e il ministro per il Commercio internazionale Liam Fox, preferisce la via "hard". Le esplicite dichiarazioni dei tre su questo tema hanno creato loro non pochi problemi. Oltre ad avere messo a tacere Johnson sull'articolo 50, Downing Street ha dovuto prendere le distanze da Davis dopo che questi ha detto che la Gran Bretagna difficilmente resterà nel mercato unico dopo la Brexit. Fox intanto è stato subissato di critiche dopo aver detto che gli imprenditori britannici sono "pigri" e "grassi" e preferiscono giocare a golf piuttosto che pensare ad aumentare l'export.

Il discorso di May
May, premier da luglio dopo che David Cameron si è dimesso a seguito del referendum sulla Brexit, farà il suo primo discorso da leader e capo del governo a un congresso del partito conservatore. Molti attivisti della base avevano sostenuto Andrea Leadsom, alla destra di May su Europa ed immigrati, nella gara per la successione a Cameron. Ora vorranno rassicurazioni sul fatto che May non tradisca i tradizionali valori della destra Tory oltre che l'idea di una Brexit quanto più possibile netta. May è giunta alle guida di partito e governo grazie all'appoggio dei parlamentari e all'uscita dei suoi rivali dalla competizione interna che si avviata con le dimissioni di Cameron. Ha già acquisito il favore di molti attivisti con al promessa di riaprire le "grammar schools", scuole pubbliche di serie A per i bambini più dotati. Avrà altri assi nella mancia per conquistare nuovi fedeli? -

Le elezioni anticipate
May continua a ripetere che non indirà elezioni anticipate per rimpinguare la sua scarna maggioranza parlamentare, ma vari analisti ed esperti di Westminster pensano che sia una possibilità. La lotta intestina nel partito laburista di opposizione, che non accenna a placarsi neppure dopo il congresso e le primarie, comporta che i conservatori sono in ottima posizione per rafforzare la loro presenza in Parlamento e facilitare il passaggio di norme contestate. "Se Theresa May fa quello che qualunque politico normale farebbe al suo posto, organizzerà un voto in primavera o all'inizio dell'estate del prossimo anno" ha detto Tim Bale, professore di politica alla Queen Mary, University of London. Questo le consentirebbe di rafforzare la sua maggioranza "prima che i compromessi che dovrà fare con Bruxelles diventino troppo chiari", prima di un possibile rallentamento economico e mentre il leader labour di sinistra Jeremy Corbyn, odiato da mezzo partito, è ancora in carica.


Cameron si farà vedere?
Esattamente un anno fa David Cameron era la star del congresso, quattro mesi dopo aver vinto le elezioni con una chiara, sorprendente, maggioranza. Quest'anno sono si sa neppure se si presenterà alla kermesse del suo partito. May subito dopo l'arrivo alla guida del governo ha segnalato una rottura con le politiche del suo predecessore. La stampa Gb ha scritto che le le dimissioni di Cameron da Westminster nelle scorse settimana solo da collegare alla sua opposizione al progetto di May di riaprire le grammar schools. "Theresa May e il suo governo rappresentano un conservatorismo conservatore. David Cameron e il suo ministro delle Finanze George Osborne erano liberali moderni, sociali" ha detto Tony Travers,  professore di politica alla London School of Economics.