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MONDO

Strategia del terrore

Bruxelles. L'Italiana Patricia Rizzo tra i dispersi. Caccia al terzo uomo, identificati i kamikaze

Familiari e amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città, nella speranza di trovare ancora in vita la funzionaria della commissione Ue. La Farnesina: un'italiana tra le vittime. Stamattina, un lungo emozionato minuto di silenzio ha avvolto tutta la città con tantissime persone raccolte a Place de la Bourse

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Canale tv belga: presunti attentatori di Bruxelles, 22 marzo 2016
C'è l'italiana Patricia Rizzo, impiegata presso un'agenzia della Commissione Ue, tra le persone che risultano scomparse da ieri dopo l'attentato alla metropolitana a Maalbeek. Familiari e amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città, nella speranza di trovarla ancora in vita. In un post su Facebook ne dà notizia il cugino Massimo Leonora, che chiede aiuto per le ricerche. La Farnesina stamattina ha parlato di una probabile vittima italiana, senza indicare nomi. I familiari di Patricia Rizzo, secondo quanto si apprende alla Farnesina, sono in queste ore assistiti dall'ambasciata italiana a Bruxelles per effettuare le operazioni di riconoscimento, rese complicate dalle condizioni in cui si trovano i corpi delle vittime degli attentati.

Sono 4 i terroristi coinvolti. Caccia all'uomo col cappello
Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di ieri a Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto - l'uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia - è in fuga. Lo ha spiegato il procuratore federale belga Frederic Van Leuw. Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati: si tratta dei fratelli Bakraoui, Ibrahim che si è fatto esplodere all'aeroporto Zaventem e Khalid che invece si è ucciso nella metropolitana. Né il secondo kamikaze dell'aeroporto, né l'uomo in fuga sono stati identificati.

Questa mattina era circolata la notizia, non confermata dalla procura, che il terzo uomo del commando fosse l'artificiere, Najim Laachraoui, fosse stato arrestato ad Anderlecht. Il jihadista, 24 anni, è considerato l'artificiere del network terrorista, contro cui la Procura belga ha già spiccato un mandato d'arresto nei giorni scorsi, quando tracce del suo dna sono state trovate sia in due covi, sia soprattutto su almeno due cinture esplosive, una utilizzata al Bataclan, l'altra allo Stade de France. Mentre è giunta oggi la notizia che la scoperta del covo dei terroristi nella zona di Schaerbeek, dove ieri e' stata trovata una bomba con dei chiodi, prodotti chimici e una bandiera dell'Isis, è stata possibile grazie al tassista che ha portato i tre sospetti all'aeroporto di Zaventem. L'uomo era rimasto sorpreso che i tre uomini non gli avessero lasciato toccare le loro valigie. La presidenza di turno olandese dell'Unione europea sta lavorando ad una possibile convocazione venerdì di una riunione straordinaria dei ministri dell'Interno dedicata all'emergenza terrorismo, mentre il Dipartimento di stato americano ha emesso un 'travel warning', invitando i cittadini americani a non viaggiare verso e attraverso l'Europa dopo gli attacchi di Bruxelles, e indicando l'esistenza di una minaccia "a breve termine" di possibili nuovi attentati.


32 morti e 270 feriti il bilancio
L'ultimo bilancio ufficiale delle vittime del duplice attentato di ieri parla di 32 morti e circa 270 feriti. Il bilancio è stato fornito dal Centro di crisi. Lo riferisce il sito della televisione belga RTBF, precisando che si tratta di cifre provvisorie. Una cittadina peruviana di 36 anni è stata, intanto, identificata formalmente come una delle persone rimaste uccise negli attentati rivendicati dallo Stato Islamico. L'informazione è stata comunicata dal ministero degli Esteri peruviano. La donna, residente a Bruxelles da sei anni, si trovava all'aeroporto. Era in compagnia del marito e delle due figlie, una delle quali è rimasta ferita dalle schegge, ha dichiarato a Lima alla stampa il fratello della vittima.

Identificate le prime vittime
Sono quattro finora le vittime identificate tra le 32 che hanno perso la vita negli attentati di ieri a Bruxelles, secondo la testata belga La Libre.
- Il governo di Lima ha confermato la morte di Adelma Marina Tapia Ruiz, 36enne che si trovava all'aeroporto. La donna abitava in Belgio da sei anni e aveva doppia nazionalità peruviana e belga. Con lei c'erano il marito e due figli, uno dei quali è stato ferito, ha spiegato un familiare.
- Un giovane universitario belga di 20 anni che studiava giurisprudenza a Bruxelles, Leopold Hecht, ferito nella stazione di Maelbeek e deceduto nella notte in ospedale.
- Una persona di nazionalità marocchina è morta nell'attentato alla metro. Ieri l'agenzia nazionale Map aveva riferito che si trattava di una donna e che altri quattro cittadini del Paese.
- Un altro belga, Olivier Delespesse, è rimasto ucciso nella metro, dove si trovava per andare al lavoro. A confermarlo è stato il governo della Vallonia.