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MONDO

Per la convocazione nel 2014 di un referendum consultivo sull'indipendenza

Catalogna: il presidente secessionista Mas indagato per "disobbedienza"

Imputati anche l'ex vicepresidente della Generalitat Joana Ortega e la consigliera Ines Rigau. L'annuncio della convocazione di Mas a deporre come imputato arriva a due giorni dalle elezioni catalane, vinte dalle liste indipendentiste che hanno conquistato una maggioranza assoluta in seggi con il 47,8% dei voti

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Spagna
Il presidente della Catalogna, il secessionista Artur Mas, è stato citato come imputato per "disobbedienza" il 15 ottobre prossimo dal Tribunale superiore di giustizia. Mas è sotto accusa per avere convocato nel 2014 un referendum sull'indipendenza, dichiarato illegale dalla corte costituzionale spagnola.  Una decisione che il governo catalano considera una "anomalia democratica", denunciando un "processo politico" delle istituzioni spagnole contro il suo presidente.

L'annuncio della convocazione di Mas a deporre come imputato arriva a due giorni dalle elezioni catalane, vinte dalle liste indipendentiste che hanno conquistato una maggioranza assoluta in seggi con il 47,8% dei voti.

Il caso
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale spagnola, che aveva vietato un referendum vincolante sull'indipendenza catalana, Mas aveva mantenuto la convocazione del voto ma con valore solo consultivo. Al voto, ha ricordato il capogruppo parlamentare di Convergencia, il partito di Mas, Pere Macias, avevano partecipato il 9 novembre 2014 2,5 milioni di elettori catalani, su 5,5 milioni. Il risultato era stato ampiamente favorevole all'indipendenza. Macias ha detto che tutti i partecipanti al voto dovrebbero essere anche loro dichiarati imputati dalla giustizia spagnola.

"Strumentalizzazione politica"
"Siamo davanti ad un processo politico, una strumentalizzazione politica", ha detto la vicepresidente e portavoce del governo catalano Neus Munté. Con Mas sono stati convocati come imputati anche l'ex vicepresidente della Generalitat Joana Ortega e la consigliera Ines Rigau. Sono accusati di "disobbedienza" un reato per il quale è prevista secondo la tv pubblica spagnola Tve una inabilitazione da tre mesi a due anni. Munté ha parlato di "cinismo assoluto" ed ha definito una "anomalia democratica il fatto che "un presidente sia imputato per avere aperto le urne ai cittadini della Catalogna perchè ossano esprimersi sul loro futuro collettivo". Mas, Ortega e Rigau, ha sottolineato, "non hanno fatto nulla di illegale".