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MONDO

Il caso

Attacco alla Sony, la Corea del Nord minaccia rappresaglie dopo le accuse degli Usa

Nel giorno in cui Obama annuncia che gli Usa stanno valutando di reinserire il Paese nella lista nera del terrorismo, Pyongyang minaccia di "colpire duramente" per rappresaglia "Casa Bianca, Pentagono e tutta l'America".  "Risponderemo" a Washington "proporzionalmente, nel momento e nel modo che sceglieremo" 

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Corea del Nord
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Indispettita per essere stata ripetutamente accusata per l'attacco alla Sony Pictures, la Corea del Nord minaccia di "colpire duramente" per rappresaglia "Casa Bianca, Pentagono tutta l'America". "Risponderemo" a Washington "proporzionalmente, nel momento e nel modo che sceglieremo", ha annunciato la Commissione di Difesa Nazionale (Ndc) di Pyongyang dopo che in un'intervista Barack Obama aveva fatto sapere di rivalutare la sua decisione, presa 6 anni fa, di escludere la Corea del Nord dalla lista nera dei Paesi sponsor del terrorismo.

La commissione, citata dall'agenzia di stato Kcna, ha aggiunto che l'esercito e il popolo nordcoreano "sono pronti ad un confronto con gli Stati Uniti, in tutti gli spazi di conflitto compresi gli spazi della Cyberguerra per far esplodere queste cittadelle". "Il nostro contrattacco più duro - si precisa - sarà condotto contro la Casa Bianca, il Pentagono e il continente americano, la fogna del terrorismo, e supererà di gran lunga il 'contrattacco simmetrico' annunciato da Obama".

La commissione ha poi accusato il governo Obama di essere "profondamente implicato" nella realizzazione del film  "The interview", una storia satirica sul leader nordcoreano Kim Jong un, ed ha nuovamente fatto l'elogio del gruppo di hacker, i Guardiani della pace, che hanno violato la Sony pur ribadendo di non sapere dove abbiano la loro base. Gli attacchi informatici e le minacce hanno convinto la Sony ad annullare l'uscita nelle sale del film.