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ITALIA

Astenuti Conservatori e Riformisti, Lega e Forza Italia

Dl terremoto, via libera del Senato con 194 sì. Ora il provvedimento passa alla Camera

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L'Aula del Senato ha approvato il decreto con gli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto. Il provvedimento passa ora alla Camera. Il Senato ha approvato il dl con 194 voti a favore, 37 astenuti e un contrario. Hanno votato a favore M5S, Pd, Grandi autonomie e Libertà, Sinistra italiana, Area Popolare. Si sono astenuti i senatori Conservatori e Riformisti, Lega e Forza Italia. L'Assemblea ha approvato tutti gli emendamenti presentati dalla commissione Bilancio, ad eccezione di quello sulla certificazione di agibilità, che è stato trasformato in un ordine del giorno. Il dl è stato votato con l’inclusione del secondo decreto legge varato dopo le ulteriori scosse del 26 e 30 ottobre.

L'Aula ha approvato un emendamento che amplia la possibilità di accesso all'anticipo della pensione complementare per chi è residente nei Comuni che rientrano nel cratere del sisma che ha colpito il Centro Italia per ragioni attinenti al terremoto. La proposta era stata approvata ieri dalla commissione Bilancio. In sostanza, l'emendamento consente di chiedere l'anticipazione della posizione individuale del 75% per l'acquisto o interventi legati alla prima casa e del 30% per esigenze diverse alle stesse condizioni previste per concedere l'anticipazione del 75% per spese sanitarie gravi senza la necessità di essere iscritti da più di otto anni. Viene previsto un periodo transitorio di durata triennale a partire dal 24 agosto scorso.  

Il Dl prevede un commissario straordinario (il Governo ha nominato Vasco Errani) e quattro vice-commissari nelle persone dei presidenti delle quattro Regioni interessate, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Nel provvedimento, che reca una normativa organica di intervento, sono contenute misure per la ricostruzione privata (si prevede un contributo del 100% nelle aree colpite per le prime e le seconde case), per la ricostruzione pubblica e aiuti alle popolazioni colpite e alle attività produttive delle zone interessate, con particolare attenzione al settore agro-alimentare. Attenzione anche per il recupero dei beni storici e culturali. E' stato deciso di non inserire in questo provvedimento misure relative a precedenti terremoti che avranno eventualmente spazio nella legge di Bilancio.

In allegato si individuano i Comuni che ricadono nel cratere: agli iniziali 62 Comuni si aggiungono, con il secondo decreto, altri 69 Comuni per un totale di 131. Sul punto il sottosegretario all'Economia, Paola De Micheli, ha sottolineato che le dimensioni del cratere non sono 'inamovibili', attraverso il ruolo dei vicecommissari alla ricostruzione.

Diverse le novità, senza modificare l'impianto del provvedimento, approvate in commissione Bilancio e confermate dall'Aula dove i gruppi hanno ritirato tutti gli emendamenti (tranne uno della Lega poi respinto) per consentire un esame veloce e senza ricorso al voto di fiducia. Tra queste la 'busta paga pesante' per i dipendenti, l'allargamento della sospensione dei pagamenti oltre che ai tributi e alle bollette di energia elettrica, acqua e gas anche a canone Rai, bolletta telefonica e polizze assicurative e modalità di accesso più facili all'anticipo di quote del fondo pensione. Approvate anche verifiche sui presidi ospedalieri e sulla deducibilità delle donazioni dei privati ai Comuni colpiti.

Il senatore del Carroccio Paolo Arrigoni, in sede di dichiarazione di voto ha precisato: "La nostra astensione non è un affronto a chi opera nell'emergenza, che continuiamo a ringraziare, e non è uno schiaffo alla popolazione colpita, ma ne interpreta il malconento sempre più diffusa".

Il senatore azzurro Andrea Mandelli ha dal canto suo rimarcato come il decreto terremoto rappresenti solo "un piccolo, piccolissimo passo avanti. Se il governo avesse voluto avrebbe potuto stanziare risorse vere. Riteniamo le misure insufficienti, nonostante le nostre aperture, e per questo ci asteniamo". In dissenso dal gruppo si è espresso il sentore Fi, Remigio Ceroni, che ha votato contro.

"Voto in dissenso dal gruppo - ha dichairato Ceroni - per correttezza, serietà e responsabilità. Le risorse stanziate dal dl sono risibili per la ricostruzione che sarà grazie a questo provvedimento lunga, e travagliata. Inoltre l'elenco dei comuni del bacino del sisma è incompleto e discriminatorio e solo per ragioni politiche. Voto in dissenso anche per il fatto che è stata rifiutata una proposta molto sensata relativa all'acquisto delle case libere presenti sul territorio per far fronte all'emergenza abitativa, che invece determinerà costi estremamente gravosi".