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MONDO

Primi passi verso la normalità

Grecia, Debiti ripagati a Fmi e Bce. Aumenta l'Iva. Banche riaperte

Atene ha ricevuto il prestito ponte dall'Ue e ha pagato Fmi e Bce. Le banche riaprono
ma l'aumento dell'Iva si riflette sui prezzi. Ora il Parlamento voterà mercoledì una delle due leggi chieste dall'Europa, il recepimento della direttiva sulla 'risoluzione' bancaria.

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Con i 7,16 miliardi di euro ricevuti dall'Europa, il Governo ellenico ha rimborsato i due miliardi di arretrati al Fondo Monetario Internazionale e i 3,5 miliardi di bond in scadenza alla Bce, diventati 4,2 con gli interessi. E c'è ancora un piccolo margine da usare per le esigenze finanziarie fino a metà agosto, quando si spera possano arrivare i primi aiuti del fondo salva-Stati Esm. La Grecia, quindi, grazie al prestito ponte dell'Ue, ha pagato i suoi creditori, Fmi e Bce, sfilandosi dalla lista degli insolventi e confinando il rischio default.



Nel frattempo la strada per arrivare al primo esborso del terzo salvataggio europeo è ancora lunga, anche se sta seguendo una procedura accelerata dato il pessimo stato dell'economia e l'urgenza delle scadenze. La prossima, da 3,5 miliardi con la Bce, è il 20 agosto.  

L'iter si è messo in moto, e ora la Troika attende la convocazione del Governo ellenico per poter tornare ad Atene a negoziare insieme il prossimo Memorandum. Una volta messo a punto il documento, sarà sottoposto di nuovo all'Eurogruppo e poi ancora una volta ai sei Parlamenti nazionali che devono esprimersi su tutte le questioni legate al bilancio, e quindi anche su decisioni che coinvolgono il fondo per i salvataggi dell'Eurozona Esm.

In un clima di rinnovata fiducia reciproca, domenica pomeriggio si è già tenuta la prima teleconferenza tra i rappresentanti della Troika e quelli del Governo greco che hanno messo a punto il testo di una delle due leggi chieste dall'Ue che il Parlamento dovrà approvare domani, cioè il recepimento della direttiva sulla 'risoluzione' bancaria. L'altra legge è l'approvazione del Codice di procedura civile, anch'essa già in lavorazione.    

Intanto il Paese cerca di tornare alla normalità: le banche, chiuse dal 27 giugno, hanno riaperto e le operazioni, pur limitate, riprendono, ma si comincia a fare i conti con l'aumento dell'Iva. Nessun caos agli sportelli anche per le restrizioni sui prelievi bancomat (al massimo 420 euro a settimana, che equivale al tetto dei 60 euro quotidiani). L'aumento dell' Iva è quello che pesa di più per i consumatori: l'aliquota è passata dal 13% al 23% su alcuni tipi di carni, di olio (non di oliva), cacao, sale e aceto, fiori e legna, fertilizzante, insetticidi. E poi sui ristoranti e caffè, taxi, pompe funebri e istituti di lingue. I mezzi pubblici aumenteranno il mese prossimo.