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ECONOMIA

Possibili effetti sulla fiducia

Grecia. Fmi: "Senza forte risposta da Europa, impatto sostanziale sull'Italia"

Lo riferisce l'istituto di Washington nell'article IV sul nostro Paese. Sull'esposizione diretta dell'Italia alla crisi ellenica: "Limitata, come i rischi di contagio nel breve termine". L'economia - afferma il rapporto - sta emergendo dalla recessione, ma la ripresa è fragile. Debito pubblico sostenibile ma soggetto a rischi significativi

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Washington (Usa)
Se la questione della crisi greca non viene affrontata con una risposta certa e forte da parte dell'Europa, per l'Italia ci potrebbe essere un sostanziale impatto tramite effetti sulla fiducia, "anche se l'esposizione diretta è limitata" come lo sono "i rischi di contagio nel breve termine". Ad affermarlo è il Fmi nel suo article IV sull'Italia in cui, tuttavia, promuove l'azione del governo italiano sui conti pubblici. 

"Debito pubblico sostenibile ma soggetto a rischi significativi"
"L'attuale politica fiscale", si legge nel Rapporto pubblicato al termine delle consultazioni Ex Articolo IV, "ha il giusto equilibrio tra sostenere la crescita economica e ridurre il debito pubblico". In particolare, secondo i tecnici di Washington, il rapporto tra deficit e Pil si attesterà al 2,7% quest'anno per poi scender al 2,1% il prossimo. Il debito salirà invece al 133,3% nel 2015 per poi ricollocarsi al 132,1% nel 2016. Un debito pubblico "sostenibile ma soggetto a rischi significativi" a causa della sua entità. I problemi maggiori - dice il rapporto - "derivano da uno scenario di stagnazione, in cui la crescita e l'inflazione rimangono molto bassi per un prolungato periodo di tempo". Sul fronte del Pil si stima crescerà dello 0,7% quest'anno per poi accelerare all'1,2% il prossimo, anche grazie al pieno dispiegarsi degli effetti del quantitative easing della Bce.

Bene agenda di governo, ma la ripresa resta fragile
Nel complesso, per l'istituto guidato da Christine Lagarde "l'economia italiana sta gradualmente emergendo da una prolungata recessione".  Tra  provvedimenti in grado di rimettere in moto il sistema economico italiano, i tecnici di Washington citano il Jobs Act e la riorganizzazione delle banche popolari. In questo momento, si legge nel giudizio finale, "c'e' una finestra di opportunità per spingere ancora più a fondo con riforme tese a ridare fiato alla crescita". Ma la ripresa, avverte il Rapporto, "resta fragile e le prospettive di medio termine sono frenate da colli di bottiglia strutturali, alta disoccupazione e alto debito pubblico". Per questo l'azione del Governo dovrà concentrarsi "sull'aumento della produttività, il rafforzamento della salute finanziaria di banche e imprese e politiche di consolidamento fiscale orientate alla crescita".

"Italia, guadagni produttività con P.A. più efficiente"
L'Italia - avverte poi il Fmi - potrebbe fare di più per aumentare la sua produttività intervenendo sul settore publico in termini di efficienza. Il rapporto individua infatti "un legame causale tra l'efficienza del settore pubblico a livello provinciale e la produttività delle imprese". In particolare, affermano i tecnici di Washington, se l'efficienza del settore pubblico crescesse al limite massimo in tutte le province, la produttività misurata come prodotto per euro speso in salari potrebbe aumentare fino al 22% nei settori che dipendono maggiormente dal settore pubblico, mentre il valore aggiunto lordo per dipendente potrebbe crescere tra il il 2 e il 10%". 

"Italia acceleri nelle privatizzazioni"
Il Fondo monetario esorta poi il nostro Paese a spingere sulle privatizzazioni perchè - sostiene - un processo più rapido contribuirebbe a ridurre il debito. La recente vendita delle azioni di Enel - dicono da Washington - è un passo positivo. "Ma target più ambiziosi sulle privatizzazioni, in linea con i precedenti piani - sostengono - godrebbero dei vantaggi delle condizioni favorevoli del mercati".

Rischio povertà aumentato con ampio aumento disoccupazione
Poi le stime sul tasso di disoccupazione. Per quest'anno si attesterà al 12,5% e scenderà poi al 12,2% nel 2016. Poi l'avvertimento: "Riflettendo l'ampio aumento della disoccupazione, le disuguaglianze dei redditi e il rischio di povertà sono aumentati".

Cottarelli: "Ok riforme ma in Italia si consolidi ripresa"
"L'Italia - dice Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale per l`Italia ed ex comissario straordinario alla spending review - sta attuando simultaneamente riforme in varie aeree critiche" e "gli sforzi stanno ripagando". Ora è "fondamentale consolidare la ripresa". Cottarelli spiega che "il ritorno stabile a una crescita bilanciata e solida è essenziale per sostenere gli sforzi di deleverage dei bilanci pubblici e privati, di riduzione dei livelli inaccettabili di disoccupazione (soprattutto tra i giovani) e di piena liberazione dei benefici delle riforme strutturali".