Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Il-ritorno-di-Trump-alla-Convention-repubblicana-Attacca-Biden-Fauci-chiede-risarcimento-a-Cina-10b556fc-1c63-4da4-96fe-74593a85d03a.html | rainews/live/ | true
MONDO

Dal palco

Il ritorno di Trump: attacca Biden, Fauci e chiede risarcimento a Cina

L'ex presidente è tornato a parlare della gestione della pandemia negli Usa, attaccando il virologo Fauci, e la Cina che "dovrebbe risarcire gli Stati Uniti per i danni provocati dal Covid-19"

Condividi
Donald Trump alla Convention repubblicana
Sulle note di "God Bless the Usa" di Lee Greenwood, Donald Trump è tornato sul palco della convention repubblicana nella Carolina del Nord per il suo secondo discorso da quando ha lasciato la Casa Bianca. "È bello essere tornato", "avremo un incredibile 2022" sono le prime battute, assaggio dei futuri comizi programmati in estate. Poi l'affondo contro il presidente Biden, il virologo Fauci, Cina e Facebook.

"L'amministrazione di Joe Biden è la più radicale della storia americana, è una disgrazia quello che sta succedendo al nostro paese", ha dichiarato Trump. Gli Usa vengono distrutti davanti ai nostri occhi - ha subito attaccato - il crimine sta esplodendo, i dipartimenti di polizia vengono truffati e gli vengono tolti i finanziamenti, l'immigrazione illegale sta di nuovo esplodendo e la disoccupazione è fuori controllo". I democratici "sono violenti - rincara l'ex presidente - in molti casi odiano il nostro paese e hanno cattive politiche, cattive sale stampa. Ci riprenderemo il paese, in un modo che sarà molto positivo per la nazione e per i cittadini. Non possiamo consentire che accadano cose cattive come forse non è mai successo prima".

A Greenville, davanti a 1200 persone che gli hanno tributato una lunga ovazione, Donald Trump ha accennato alla sua possibile ricandidatura alla presidenza: "È stata un'elezione da terzo mondo", riferendosi alla vittoria dei democratici nel 2020, "non dobbiamo consentire che accada mai più". Una vera e propria chiamata alle armi insistendo nel definire la vittoria di Biden "rubata". "Vinceremo tutte le importanti corse al Senato nella Carolina del Nord ponendo le fondamenta perché i repubblicani vincano il grande Stato tra un anno e aspetto con impazienza il 2024". 

Prima di intervenire alla convention del Grand Old Party (Gop), l'ex presidente Donald Trump era stato preceduto da un video messaggio, di 30 secondi, rivolto agli elettori, in cui prometteva un imminente ritorno alla Casa Bianca: "prima di quanto pensiate". "Ci riprenderemo il Senato, ci riprenderemo la Camera, ci riprenderemo la Casa Bianca, e prima di quanto pensiate. Sarà qualcosa di veramente speciale. Il partito repubblicano è più forte di sempre".

Donald Trump è poi tornato ad attaccare Anthony Fauci, l'immunologo statunitense a capo della gestione della pandemia negli Usa: "Non è un grande medico ma è un grande promoter. Gli piace andare in Tv più di quanto non piaccia ai politici", è il duro commento del tycoon ai danni del virologo che, contrariamente a quanto sosteneva l'ex presidente, escludeva (fino a poche settimane fa) l'origine in laboratorio del coronavirus. Trump ha lasciato intendere che Fauci si sarebbe schierato dalla parte dei cinesi.

"I media e i democratici ora stanno ammettendo che l'origine del virus sia in un laboratorio del governo cinese", ricordando quanto aveva sostenuto in riferimento al laboratorio di Wuhan. "Io lo chiamo virus cinese - ha aggiunto Trump - perché voglio essere accurato". E proprio alla Cina, l'ex presidente chiede un assegno da 10.000 miliardi di dollari per i danni provocati dal Covid-19. Una sorta di contributo da Pechino "per aver dato origine alla pandemia".

Sui vaccini Donald Trump ne ha rivendicato il merito: "Se non avessimo avuto celermente il vaccino - ha affermato - il numero dei morti sarebbe stato impensabile, saremmo in un mare di guai in questo momento". 

E tornando sulla questione social e alla recente scelta di Facebook di bandire l'ex presidente per almeno 2 anni, ovvero almeno fino a gennaio del 2023 - decisioni scaturite dopo l'assalto al Congresso -, Trump si è rivolto contro Facebook e Mark Zuckerberg: "Un'altra bellezza, dicono che potrebbero farmi tornare su Facebook tra due anni ma non sono molto interessato a farlo. È così ingiusto, non solo per me - dice Trump - stanno silenziando le voci di un gruppo molto più potente e grande", a sottintendere i suoi sostenitori.