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POLITICA

Def

Manovra, via libera delle Camere al rinvio del pareggio di bilancio

Il Parlamento ha autorizzato il governo ad allontanarsi "nel breve periodo, dal percorso di raggiungimento del pareggio di bilancio, al fine di ridurre il divario di crescita con gli altri Paesi europei, in particolare dell'area euro e, nel medio-lungo termine, conseguire un migliore rapporto del debito/Pil, intervenendo sulla crescita del denominatore". Conte: "Oggi passaggio fondamentale. Noi determinati, i conti tornano completamente"

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Via libera di Senato e Camera alla risoluzione di maggioranza che autorizza il rinvio del pareggio di bilancio, così come previsto dal governo con la Nota di aggiornamento al Def. A Palazzo Madama i voti favorevoli sono stati 165, i no sono stati 107, gli astenuti 5. L'Aula di Montecitorio ha approvato con 331 sì e 191 no. "Oggi c'è stato un passaggio fondamentale- ha commentato il premier Conte da Addis Abeba-. "Noi determinati, i conti tornano".

La risoluzione
La risoluzione approvata autorizza il Governo ad allontanarsi "nel breve periodo, dal percorso di raggiungimento del pareggio di bilancio, al fine di ridurre il divario di crescita con gli altri Paesi europei, in particolare dell'area euro e, nel medio-lungo termine, conseguire un migliore rapporto del debito/Pil, intervenendo sulla crescita del denominatore". Nel documento si riferisce che i nuovi livelli di deficit/Pil (2,4% nel 2019, 2,1% nel 2020 e 1,8% nel 20121) servono per utilizzare le maggiori risorse disponibili per "interventi finalizzati, da un lato, a potenziare il tasso di crescita economica, destinando maggiori risorse agli investimenti pubblici e privati, riducendo la pressione fiscale sulle imprese per incentivare le assunzioni e il reinvestimento degli utili e sostenendo la domanda di beni e servizi, nonché dall'altro, interventi finalizzati al sostegno delle fasce più deboli per contrastare l'aumentata povertà e la disoccupazione giovanile e per favorire il ricambio generazionale attraverso la progressiva rimodulazione dell'accesso al trattamento pensionistico".

Ma è di oggi un nuovo appello dell'Ue al governo.

Nuovo appello Ue: "L'Italia rispetti le regole comuni, possibile contagio"
La situazione dell'Italia sui mercati e' diventata "molto fragile", ma il governo ha ancora tempo per dimostrare che "le finanze pubbliche sono su un percorso credibile". A pochi giorni dalla scadenza del 15 ottobre, quanto l'esecutivo dovra' recapitare il suo piano di bilancio a Bruxelles, la Commissione lancia un nuovo appello a Roma per chiedere il rispetto delle regole "concordate da tutti i Paesi dell'area euro". Per la prima volta, anche se solo con formula ipotetica e malgrado i segnali sui mercati non vadano in quella direzione, la Commissione parla esplicitamente di "rischio contagio" per altri Paesi dell'area euro a causa della "fragilita'" italiana: "Nessuno vuole nuove turbolenze economiche o una nuova instabilita' sui mercati" - dice il vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen - perche' "sarebbe molto negativa per i cittadini italiani e per altri paesi che soffrirebbero dal rischio contagio. Ma non dobbiamo dipingere diavoli sul muro", aggiunge il vicepresidente della Commissione usando un proverbio finlandese che invita a non disegnare scenari troppo pessimistici prima che si siano avverati.

Per l'Italia, "non e' troppo tardi per dimostrare che le finanze pubbliche sono su un percorso credibile", dice ancora Kataninen, "aspettiamo i dati esatti dal governo italiano entro il 15 del mese e poi analizzeremo se il bilancio e' in linea con gli impegni presi dall'Italia. Tutti abbiamo visto la situazione sui mercati, che non e' positiva. Il nostro interesse come Commissione e' avere un risultato che sia credibile e vogliamo tentare di convincere il governo italiano a assumersi le sue responsabilita'".

L'invito e' al "pragmatismo" e alla buona "cooperazione", continua il commissario finlandese, perche' malgrado il governo continui a tenere il punto su cifre che la Commissione considera eccessive, "non e' troppo tardi per mantenere la stabilita', non e' troppo tardi per mostrare che la crescita puo' continuare in Italia, non e' troppo tardi per dimostrare che le finanze pubbliche sono su percorso credibile".