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SCIENZA

Reti iperveloci e gigantesche potenze di calcolo

Nel labirinto di server del Cern, dove il futuro dell'informatica è già arrivato

A Ginevra, nel laboratorio di fisica più grande del mondo, viene processato ogni giorno l'equivalente di 210mila dvd di dati, cioè l'enorme quantità di informazioni generata dagli acceleratori che studiano l'origine dell'universo. L'italiano Alberto Di Meglio a RaiNews.it: “Le nostre tecnologie più avanzate arriveranno sul mercato solo fra alcuni anni”

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Server del Computer Centre del Cern
di Andrea BettiniGinevra (Svizzera)
“I nostri due Data Centre, quello di Ginevra e quello vicino a Budapest, sono collegati con link a 200 Gigabit al secondo complessivi. La banda di trasporto interna fra gli esperimenti e il Computer Centre invece è di 260 Gigabit al secondo”. Mentre il responsabile del Cern OpenLab Alberto Di Meglio parla della struttura informatica del più grande laboratorio di fisica al mondo, con un pizzico di invidia il pensiero corre inevitabilmente all'Adsl di casa e ai suoi rallentamenti: con una banda del genere sarebbero solo un lontano ricordo.

Il cervello del Cern 
Se gli acceleratori sono il cuore del Cern, il reparto informatico è il suo cervello. Qui, in un labirinto di server che ronzano così forte da imporre l'uso dei tappi per le orecchie, arrivano tutti le informazioni raccolte dalle macchine che studiano l'origine dell'universo. Vanno processate, archiviate, messe a disposizione della comunità scientifica mondiale.

Una montagna di dati
Andare a caccia di particelle subatomiche impone strutture informatiche gigantesche. I server attivi sono oltre 10mila, mentre per collegare le varie infrastrutture sono stati stesi 35mila chilometri di cavi in fibra ottica. Gli esperimenti in corso producono una montagna di dati, che sono filtrati sul posto e poi inviati ai Data Centre. "Complessivamente qui ogni anno vengono raccolti circa 30 PetaByte di dati - continua Di Meglio, ingegnere genovese che lavora qui dal 1998 - Si tratta del contenuto di un miliardo di dischi Blu-Ray".

Come 80mila computer domestici 
Una simile quantità di informazioni intimidirebbe qualunque informatico, ma al Cern la vedono come una sfida. Del resto è in questa cittadella della scienza al confine tra Svizzera e Francia che è stato inventato il World Wide Web: se c'è un posto dove la parola impossibile non esiste è proprio questo e il sistema allestito fa egregiamente il suo dovere. “La potenza di calcolo dei due Data Centre equivale a quella di 60-80mila computer domestici e corrisponde al 15-20% della potenza di calcolo mondiale nel campo della fisica delle particelle – spiega Di Meglio - I dati vengono inizialmente trasformati qui e poi distribuiti in tutto il mondo attraverso una rete a cui contribuiscono 42 Paesi con più di 170 laboratori, ognuno dei quali riceve una parte dei dati da analizzare. In un quadro di grande collaborazione internazionale, i risultati vengono infine riportati qui per essere immagazzinati”.
 
Dal Cern alle nostre case
Il Cern è un ente pubblico di ricerca, ma è costantemente affiancato anche da imprese private hi-tech. Insieme all'unità Cern OpenLab diretta da Di Meglio, contribuiscono a trovare soluzioni a problemi attuali o previsti per i prossimi anni. Come nel caso del web, ideato per migliorare la comunicazione fra gli scienziati, le tecnologie create per agevolare il lavoro dei ricercatori prima o poi usciranno insomma dal Computer Centre per entrare nelle nostre case. “Dal web alle tecniche di analisi dei dati su larga scala, quello che è stato sviluppato qui ha trovato applicazioni in molti settori, dalla medicina alla scienza dei materiali, alla sociologia", ricorda l'ingegnere genovese. 

Il futuro dell'informatica è già qui
Inoltrarsi nel labirinto di server del Cern, insomma, è come fare un viaggio nel futuro. "In base alla mia esperienza, direi che abbiamo un anticipo di alcuni anni rispetto al mercato - afferma Di Meglio - Ad esempio, già nel 2004-2005 noi abbiamo iniziato a lavorare all'ottimizzazione di processori a 64 bit, che oggi si trovano comunemente nei computer. È meraviglioso vedere come il lavoro che facciamo qui abbia una ricaduta immediata sulla vita di tutti i giorni".