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MONDO

Il Pontefice incontra i ragazzi delle Scuole della pace

No superbomba e insulti. Il Papa critica la politica Usa e il dibattito sul voto in Francia

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Una lunga conversazione a braccio con i ragazzi della Scuola della pace (iniziativa promossa dal ministero della Pubblica istruzione) ha offerto a Papa Francesco la possibilità di commentare senza peli sulla lingua l'iniziativa di Washington di sganciare la "Superbomba" sull'Afghanistan e i toni della campagna elettorale in Francia.

"Io mi sono vergognato - ha detto il Papa - quando ho sentito il nome di una bomba, la hanno chiamata 'la madre di tutte le bombe'. La mamma dà vita e questa dà morte, e noi diciamo mamma a quell'apparecchio". "Sta crescendo è cresciuta e cresce tra noi - ha denunciato - una cultura della distruzione. E' vero, pensa ai migranti. I sociologi dicono che il dramma e il problema delle migrazioni è la tragedia più grande dopo la Seconda Guerra mondiale. Noi stiamo vivendo questo. Il mondo è in guerra, si bombarda e se ci sono sotto malati, bambini, questo non importa: va la bomba. A un certo punto non so cosa è successo: si distrugge tanto". "Certo - ha ammesso - non è una novità: è cominciata dall'inzio, con la gelosia di Caino, che suo fratello Abele lo ha distrutto col coltello lo ha ammazzato. Ma oggi c'è tanta crudeltà, oggi la vediamo nella tv, tutti i giorni. Oggi abbiamo visto sgozzare i bambini".

Con altrettanta franchezza il Papa ha parlato del recente dibattito in Francia tra i due candidati all'Eliseo: Macron e Le Pen. "Non lo dico - ha precisato - come Papa, ma come una persona che ha sentito (ma non visto) cosa è successo in un dialogo preelettorale: dove era il dialogo lì? Si buttavano delle pietre, non si lasciava finire all'altro, anche parole un po' forti". "Ma - ha osservato bergoglio rivolto ai giovani presenti all'incontro di oggi - se a un livello così' alto si arriva a non dialogare la sfida del dialogo tocca a voi".

Secondo Francesco, si deve "ascoltare con mitezza e con rispetto". Bisogna "educare alla mitezza, all'ascolto". "Spesso - ha rilevato - non si rispettano gli altri, non si lascia che finiscano. Ascolta l'altro e poi fai una bella discussione, tranquilla, senza insultarci. Educare all'ascolto, educare alla mitezza. E così i nostri giovani potranno diventare cittadini responsabili di pace". "Vorrei dire - ha quindi concluso - una parola magica: dialogo".

"Un altro affare con il quale il mondo guadagna oggi è lo sfruttamento delle persone: bambini operai che lavorano da 7, 8, 9 anni senza istruzione. Il traffico delle persone nel lavoro dove la gente viene pagata 2 lire per mezza giornata di lavoro. Ma ciò avviene anche qui in Europa, in Italia. Qui si sfruttano le persone quando vengono pagate in nero, quando ti fanno il contratto di lavoro da settembre a maggio e poi due mesi senza, così non c'è continuità e poi si ricomincia a settembre", ha detto ancora Francesco nel dialogo con i ragazzi della Scuola della pace, che ha incontrato in Aula Nervi. "Questo - ha scandito - si chiama distruzione, si chiama peccato mortale: lo sfruttamento".

Il Papa ha poi esortato i ragazzi presenti a ricordare anche "il traffico delle armi, della droga e delle persone, dei bambini e delle donne". "Le donne - ha spiegato - che sono vendute per essere sfruttate. Questi sono affari che aiutano il dio denaro a crescere. E' questo che domina il mondo. Si è vero tutti hanno buona volontà ma poi c'è la schiavitù. Cosa possiamo fare noi? Parlare chiaro, lottare contro questo, aiutare gli altri, non avere paura". "La rassegnazione - ha scandito - è una parola proibita". "Cosa sta succedendo?", gli aveva chiesto una giovane studentessa all'inizio dell'incontro e il Pontefice ha voluto ringraziarla per la domanda: "Mi piace questo perché quando io ero ragazzo quelle domande le facevano i vecchi. E noi giovani non capivamo. A me piace che voi giovani capiate che c'è qualcosa che non va". "Cosa sta succedendo?", ha ripetuto di nuovo, per poi rispondere: "Anche io devo dirvi: rimanete inquieti con questa domanda. Ma devo dirvi anche, non per tranquillizzarvi, che succedono cose buone. C'è tanta gente che dà la vita per gli altri, che fanno il bene agli altri. Però questo non si vede, non fa notizia: in tv fa vendere il male".

Ma Francesco ha fatto sue anche le angosce delle madri che "sono preoccupate quando i medici dicono che i polli di allevamento possono portare squilibri ormonali". "Noi - ha scandito Francesco rispondendo a una ragazza che aveva citato la sua enciclica Laudato si' - stiamo distruggendo il creato, il regalo più prezioso che ci ha dato Dio. Il consumismo ci porta a questo, lo sfruttamento della terra. Gli esperimenti chimici". "Quante volte - ha chiesto il Papa ai 7 mila ragazzi accompagnati in Aula Nervi dal ministro Fedeli - avete trovato giovani ammalati di malattie rare? Da dove vengono? Cosa succede nella terra dei fuochi? Cosa succede nel Mediterraneo dove la quantità di plastica è il quadruplo del massimo che può avere? Non stiamo solo sporcando il creato, lo stiamo distruggendo. Oggi non puoi mangiare una mela senza togliere la buccia a causa dei pesticidi. E succede che i medici consigliano alle mamme di non dare pollo di allevamento ai bambini perché gli creano uno squilibrio agli ormoni".