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MONDO

Incontro con studenti a Teheran

Nucleare iraniano, Khamenei: "Usa sono incarnazione dell'arroganza globale"

La guida suprema dell'Iran, come riportato sul suo sito web, ha risposto a uno studente in merito ai colloqui sul nucleare che l'Iran sta portando avanti con le potenze mondiali: "continuare la lotta contro l'arroganza globale"

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Ali Khamenei (Ansa)
"Gli Stati Uniti sono la vera incarnazione dell'arroganza globale". Parole forti, pronunciate dalla guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, nel corso di un
incontro con degli studenti a Teheran. Rispondendo ad uno studente che gli chiedeva cosa succederà dopo il completamento dei colloqui sul nucleare, Khamenei ha sottolineato: "La lotta contro l'arroganza globale è il cuore della nostra rivoluzione, non possiamo metterla da parte. Preparatevi a proseguire questa lotta". 

Le parole di Khamenei sono ancor più pesanti in questi giorni decisivi, a un passo dal rush finale per cercare di chiudere l'accordo sul nucleare iraniano entro la nuova scadenza del lunedì 13 luglio. Fra i nodi da sciogliere a Vienna la disputa sulle sanzioni dell'Onu che prevedono il divieto di spedizione di armi convenzionali in Iran. Approvate dall'Onu nel 2006, le sanzioni non hanno a che vedere con il nucleare ma rappresentano un tema difficile da risolvere.

Gli Stati Uniti, come ribadito dal segretario alla difesa Ashton Carter al Congresso dei giorni scorsi, ritengono il divieto importante per la sicurezza americana. "La ragione per cui non vogliamo che l'Iran abbia un programma Icbm (Intercontinental ballistic missile) è perché 'I' sta per intercontinentale, il che vuol dire che ha la capacità di volare dall'Iran agli Stati Uniti. E noi non lo vogliamo" ha detto Carter. Il timore è infatti che questi missili, al di là della loro pericolosità in quanto tale, possano essere equipaggiati con sostanze chimiche e biologiche che li renderebbero ancora piu' pericolosi.

Teheran, però, ritiene che i missili balistici rientrino nelle sanzioni da rimuovere. "Questa è la nostra posizione. Questa è la posizione della Russia. Questa è la posizione della Cina" affermano fonti iraniane con il New York Times, ribadendo la polemica delle ultime ore, ovvero che Kerry e gli altri paesi "trascorrono piu' tempo a coordinare la loro posizione piuttosto che a trattare con Teheran". Una critica diretta che rientra - riporta la stampa americana - nella strategia più ampia dell'Iran di iniziare la campagna per scaricare le responsabilità sugli Stati Uniti nel caso in cui l'accordo non fosse raggiunto. Washington ha detto di non voler restare al tavolo dei negoziati per sempre, e da Teheran alcuni osservatori hanno messo subito l'accento sulla 'guerra psicologia' avviata dagli Usa.