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ITALIA

La Festa dei lavoratori

Primo Maggio, i sindacati al governo: "Si occupi del lavoro o sarà protesta". Corteo a Genova

Camusso: "Resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie". Disordini a Milano al corteo dei sindacati autonomi. Tensioni anche a Torino

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È partito da corso di Porta Venezia a Milano, il tradizionale corteo organizzato da Cgil-Cisl-Uil per la festa dei lavoratori che si concluderà in piazza della Scala con gli interventi dei segretari generali milanesi. Alla manifestazione, sotto un cielo carico di nubi e con pioggia a tratti, stanno partecipando alcune centinaia di persone e tra loro anche alcuni gruppi di immigrati, come esponenti della comunità cingalese e alcune persone di origine siriana con le bandiere 'Siria libera' e contro Assad. Prima che partisse il corteo, proprio tra un siriano e un altro manifestante c'è stato qualche breve momento di tensione perché il siriano riteneva di essere stato definito "assassino e terrorista" dal manifestante. Alla testa del corteo, oltre alle bandiere sindacali, ci sono slogan che ricordano che "Il lavoro è dignità", mentre in fondo al corteo sono presenti gruppi e formazioni della sinistra radicale con bandiere del Partito Comunista e con cartelli con su scritto, tra le altre cose, "Solo nel comunismo il vero sviluppo".

Milano, disordini al corteo Usb: un ferito
Ci sono stati momenti di tensione tra i sindacalisti dell'Usb e gli addetti alla sicurezza di un negozio di abbigliamento a Milano. Si sono verificati davanti agli ingressi del locale, mentre i rappresentanti sindacali stavano mettendo in scena un cosiddetto 'spogliarello dei diritti' per denunciare l'apertura dei negozi e il lavoro obbligato nei giorni festivi, come il 1 maggio. I rappresentanti del sindacato Usb e gli addetti alla sicurezza del negozio si sono spintonati e uno dei sindacalisti adesso si trova dentro al negozio, a terra, perchè lamenta di essere stato ferito a una gamba. Sono arrivati anche gli operatori del 118 con un'ambulanza per verificare le condizioni dell'uomo.

Tensioni a Torino
Tensioni anche al corteo per celebrare di Torino. La polizia ha caricato i gruppi sociali (no Tav, precari, studenti, occupanti di case) in coda al corteo di istituzioni e partiti. Gli incidenti sono avvenuti a piazza Castello, per impedire l'ingresso in via Roma ed arrivare in piazza san Carlo. Secondo gli antagonisti, sono state fermate due persone. 

Furlan e Barbagallo: "Al governo mandiamo un messaggio molto chiaro: si occupi del lavoro"
La leader della Cisl, Annamaria Furlan, al corteo del Primo Maggio a Genova ha detto: "Per gli italiani il vero tema centrale è questo del lavoro". Sarà un Primo Maggio "all'insegna del lavoro che manca, per chi ha paura di perderlo, e per chi vorrebbe andare in pensione per lasciare posti di lavoro ai giovani". Il tema è chiedere "centralità del lavoro e delle azioni per il lavoro, misure fiscali per il lavoro e la crescita, una riforma delle pensioni che dia speranza ai giovani". "Noi siamo un sindacato di proposta ma quando non ci sono risposte c'è la protesta".
Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. "Il Paese è ancora fermo in stazione - avverte - e c'è il rischio che quando partirà andrà su un binario morto". Per il Primo Maggio "più che festeggiare dobbiamo impegnarci perché finalmente ci siano delle proposte per la ripresa".

Camusso: "Il balletto sui dati fa sembrare che tutto vada bene"
"È un Primo Maggio all'insegna del lavoro, del lavoro di cui abbiamo bisogno", dice la leader della Cgil, Susanna Camusso. "Il balletto sui dati fa sembrare che tutto vada bene ma - avverte Camusso - il lavoro resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie. Il Paese non si fa ripartire abbassando i salari". Invece "servono investimenti: spendiamo 18-19 miliardi per la decontribuzione ma abbiamo una crescita da prefisso telefonico. Se quelle stesse cifre fossero state spese per un serio piano del lavoro avrebbero dato ben altri risultati". Così anche sulle pensioni "non si possono fare interventi spot".

"Quello che è stato costruito in questi anni e' il futuro della ricchezza per pochissimi e della poverta' per gli altri. Non ci appartiene: pensiamo si debba ripartire dal valore del lavoro e dei lavoratori. Non ci convince l'idea che privatizzare tutto faccia star meglio le persone" continua Camusso. "Se la visione di futuro di Confindustria-  osserva la leader della Cgil- è quella che sta proponendo al tavolo di Federmeccanica, è vero: non abbiamo visione del futuro. Quel futuro noi non lo vediamo perche' la nostra idea di futuro è quella dove le persone stanno meglio. Il problema è quale futuro ci si immagina".