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POLITICA

Lo fa sapere la commissione antimafia

Regionali, cancellato dalla lista degli "impresentabili" Biagio Iacolare. Restano 16 nomi

Rivelato l'elenco delle persone non candidabili in base al codice di autoregolamentazione approvato dai partiti. Sono 4 in Puglia e 12 in Campania. Tra questi anche il candidato Pd Vincenzo De Luca. Scoppia la bufera

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Biagio Iacolare (foto dal sito www.biagioiacolare.it)
La lista dei candidati "impresentabili" alle elezioni regionali stilata dalla Commissione Antimafia perde un nominativo, e da 17 passa a 16: è da cancellare infatti il nome di Biagio Iacolare (Udc), dal momento che la Commissione ha accertato che, come scrive il suo legale, "la sentenza di proscioglimento per prescrizione emessa dal GUP del Tribunale di Napoli, è stata annullata senza rinvio dalla Corte suprema di Cassazione - VI Sezione penale - con pronuncia del 24.3.2015 con la formula "perché il fatto non è previsto dalla legge come reato", con una recente sentenza di cui è stato reso noto il dispositivo ma non sono state ancora depositate le motivazioni. 

Scoppia la bufera
L'elenco degli "impresentabili" è stato stilato dalla Commissione applicando i criteri del codice di autoregolamentazione, approvato all'unanimità da tutti i partiti lo scorso settembre. Ma è bufera. "Vogliamo informare gli elettori, dare loro un contributo di chiarezza perché decidano in modo consapevole" ha detto la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, spiegando la finalità della "lista nera".

Dei 16 politici "impresentabili", 4 corrono in Puglia e 12 in Campania. Tra questi ultimi spicca il nome del candidato governatore alla Regione Campania, Vincenzo De Luca (Pd), già al centro di polemiche per una condanna per abuso di ufficio che, in caso di vittoria, potrebbe costargli la sospensione in applicazione della legge Severino.

De Luca annuncia querela nei confronti di Bindi
"Ho dato mandato al mio legale di querelare per diffamazione la signora Bindi" annuncia De Luca, che la sfida a un dibattito pubblico, per poterla "sbugiardare". Anche Carmela Grimaldi, candidata per la lista Campania in Rete nella provincia di Salerno denuncerà per diffamazione i componenti della commissione Antimafia.

Critiche dal Pd 
Intanto critiche a Rosy Bindi arrivano da altri espondenti Pd: "Quello che sta accadendo è davvero incredibile - afferma il presidente del partito, Matteo Orfini -  l'iniziativa della presidente della commissione Antimafia ci riporta indietro di secoli, quando i processi si facevano nelle piazze aizzando la folla".

"La presidente della Commissione, che per tanti anni ha richiamato tutti al valore della Costituzione, poteva evitare di metterne a repentaglio uno dei principi fondamentali" aggiungono i vicesegretari Pd, Lorenzo Guerini e Deborah Serracchiani, che accusano Bindi di aver usato la lista degli impresentabili per "una personale lotta politica".

La replica di Bindi: "Non uso istituzioni per lotta politica"
Non si fa attendere la replica di Rosy Bindi: "Giudicheranno gli italiani chi
davvero usa le istituzioni per fini politici, ma certamente non sono io" dice la presidente della Commissione Antimafia.

Critiche da Ncd e Fi 
Critici anche esponenti di Ncd e Fi. Quagliariello, di Area poopolare si chiede "perché Pd si sveglia solo ora?". Palma, Fi, dice: "Non condivido Bindi su impresentabili".

Bindi: "Nessuna iniziativa presa da sola" 
"Nessuna iniziativa è stata presa in modo autonomo dalla presidente Bindi" risponde alle critiche la diretta interessata. "L'Ufficio di presidenza, allargato ai capigruppo, ha condiviso tutte le procedure nelle diverse fasi del percorso di verifica, dando pieno mandato alla presidente di concludere il lavoro".

Renzi: "Non si usi antimafia per regolare conti interni al Pd"
A rincarare la dose è il premier e segretario Pd, Matteo Renzi che, intervenendo sulle liste degli "impresentabili", dice: "Mi fa molto male che si utilizzi la vicenda dell'antimafia per una discussione tutta interna, per regolare dei conti interni al Partito democratico: l'antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale". 

Campania: 12 "impresentabili"
Nell'elenco diffuso dalla commissione Antimafia, per la Campania figurano: Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d'Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Vincenzo De Luca (Pd), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia, moglie dell'ex ministro Clemente Mastella), Francesco Plaitano (Popolari per l'Italia), Antonio Scalzone (Popolari per l'Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l'Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d'Italia-An).  

La Puglia, restano 4 i nomi
Nessuna sorpresa per quanto riguarda le Regionali pugliesi. I quattro candidati "impresentabili" sono Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisano (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto).  

Il caso De Luca
Per quanto riguarda Vincenzo De Luca, l'Antimafia segnala che dagli atti trasmessi dal procuratore della Repubblica di Salerno risulta che pende un giudizio a suo carico nel procedimento per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con "condotta in corso" (e altri delitti, quali abuso d'ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere). La prossima udienza è fissata per il 23 giugno 2015. La procura di Salerno ha comunicato, con una nota del 25 maggio 2015, che l'imputato De Luca "ha rinunciato alla prescrizione relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso".