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ECONOMIA

Dopo il voto

Salvini: "Prima la sicurezza e le tasse, il resto viene dopo. Nessun ultimatum a Di Maio"

Il vicepremier leghista: al Paese serve uno choc fiscale positivo per ripartire. Per la flat tax piano della Lega da 30 miliardi. Poi: 30 giorni a Di Maio? No, nessun ultimatum. 

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"Sicurezza e tasse: tutto il resto viene dopo". Lo ha detto a Rtl 105.5 il leader della Lega Matteo Salvini, indicando le sue priorità. Salvini ha ricordato che il decreto sicurezza "è pronto, era pronto già scorsa settimana". Quanto alle tasse, "al Paese - ha detto Salvini - serve uno choc fiscale. Dobbiamo abbassare le tasse, non tutto a tutti, però l'obiettivo c'è nel contratto di governo, il 15%, serve una cura Trump, una cura Orban, uno choc fiscale positivo per far ripartire il Paese". 

"30 giorni a Di Maio? No, nessun ultimatum" 
"No, nessun ultimatum", risponde il vicepremier a cui è stato chiesto di commentare il titolo di Repubblica che dice che Salvini, dopo la vittoria alle europee ora darà "30 giorni a Di Maio".  Rispondendo a un'altra domanda, ha smentito di stare lavorando al progetto del partito del buonsenso. "Per il momento c'è la missione enorme di cambiare regole europee, perché è quello che hanno chiesto tutti i popoli europei domenica. Gli equilibri interni e le sorti del partito vengono dopo".  

Per la flat tax piano della Lega da 30 miliardi
In una diretta su Facebook Salvini è intervenuto in merito alla riduzione fiscale sostenuta dalla Lega: "Trenta miliardi di euro, questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che - dice Salvini - siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento studiata dagli economisti della Lega". L'obiettivo è una flat tax "sui redditi delle imprese e delle famiglie almeno fino a 50 mila euro". "L'Italia – ha proseguito Salvini - ha un'economia sana. Gli italiani devono essere messi in grado di competere. Siamo tutti uguali? Non si capisce perché qualcuno debba speculare sulla pelle del Paese e degli italiani e qualcun altro debba pagarne le conseguenze", ha aggiunto. E sull'allarme spread, che oggi al Milano ha sfiorato quota 290 punti, dice: "aumenta perché c'è chi tiene sotto scacco l'Italia e vuole che resti ancorata a regole vecchie. "Chiederemo alla nuova Ue, al Parlamento europeo e alla commissione – ha poi detto il vicepremier e ministro dell'Interno –la convocazione di una grande conferenza europea sul lavoro, sulla crescita, su investimenti e debito pubblico e anche sul ruolo della Bce, garante della stabilità e del benessere". L'obiettivo di Salvini è mettere al tavolo "tutti i protagonisti della nuova Europa, tutti, anche popolari e socialisti, che hanno capito il messaggio di domenica". Serve, ha detto ancora Salvini, "una garanzia dei debiti, per poter lavorare, senza l'angoscia dello spread". Alle critiche giunte dal Partito democratico sull'impennata di oggi dello spread Salvini risponde: i dem, ha detto, parlano "come se il voto di domenica non fosse un voto libero ma un voto per lo spread".

Voto a Lega per cambiare vecchi vincoli europei 
"Cambiare i vecchi vincoli che ci hanno portato a una disoccupazione e a una mancata crescita che non hanno eguali. Chi vota Lega ha scelto di rivedere norme europee vecchie che hanno portato il debito a crescere e il lavoro a scendere", ha detto ancora Salvini in diretta Facebook. E ha affermato che dal 2012 al 2018, "gli anni di Monti, Fornero, Letta, Renzi, Gentiloni, gli anni del rigore, dei professori e del Pd, del rispetto dei vincoli europei, il debito pubblico italiano è cresciuto da 1989 miliardi a 2321 miliardi del 2018: 300 miliardi di euro in più".

"Ue, mi auguro nessuno mandi letterine, si rimetta lavoro al centro" 
"Mi auguro che non ci sia nessuno che mandi letterine". Così il ministro dell'Interno in riferimento alla lettera che la Ue sta per inviare all'Italia per quanto riguarda il debito. "Vi pare che in un momento storico in cui c'è una disoccupazione giovanile del 50% in alcune regioni italiane, in cui dobbiamo assumere in fretta medici e infermieri, da Bruxelles qualcuno in nome di regole del passato ci chieda 3 miliardi di multa e a settembre 20 miliardi di aumento di tasse? - ha spiegato il leader leghista - Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate". "Il voto di domenica ha fatto capire che bisogna rimettere al centro dell'Europa il lavoro, le famiglie e l'economia reale - ha aggiunto - Tutti hanno capito che bisogna cambiare i parametri. E penso che tutti hanno chiaro che al di là delle etichette destra o sinistra bisogna mettere al centro la vita vera altrimenti restiamo schiacciati tra Cina e Usa".

"Sindaco di Roma, dalle urne un segnale chiaro. Ci faremo trovare pronti" 
"I romani ci hanno dato un largo consenso, siamo il secondo partito, ad un pelo dal Pd e molto avanti ai 5 Stelle. E' un segnale chiaro da parte dei cittadini romani, ci faremo trovare pronti", spiega Salvini. "Il giudizio sui sindaci lo danno gli elettori, come in Piemonte dove il giudizio sul Pd e Chiamparino è stato chiaro. Io da ministro per Roma sto cercando di fare di tutto, inviando poliziotti, telecamere, leggi ad hoc, direttive".