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MONDO

La difesa di Assange ha sempre negato le accuse

Assange: la Svezia ha confermato il mandato di arresto per violenza sessuale

L'accusa per il fondatore di WikiLeaks risale al 2010

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di Tiziana Di Giovannandrea
La Corte di Appello svedese ha confermato il mandato di arresto europeo del 2010 emesso nei confronti del fondatore di WikiLeaks Julian Assange, accusato di violenza sessuale nel paese. "Oggi la Corte d'Appello ha emesso la sua decisione nel caso riguardante la detenzione di Julian Assange. La Corte d'Appello rifiuta la richiesta di mettere da parte la misura di sicurezza. Ciò significa che Julian Assange è ancora condannato in contumacia, ha detto la Corte in una dichiarazione. La Corte ha anche respinto la richiesta di Assange di essere ascoltato.

La Corte d’Appello di Stoccolma ha rifiutato  la richiesta di revoca del mandato d’arresto, in quanto Assange «è ancora sospettato di stupro» e «c’è il rischio che si sottragga al processo o a una condanna». Il prossimo 17 ottobre l’attivista australiano dovrà rispondere alle domande della procura svedese presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rifugiato dal giugno 2012. La difesa di Assange ha sempre negato le accuse e teme che, se dovesse finire nelle mani svedesi, verrà estradato negli Stati Uniti dove è accusato della diffusione di centinaia di migliaia di documenti confidenziali. La difesa aveva già presentato una istanza contro il mandato di cattura a febbraio, poco dopo che una commissione Onu aveva concluso in un rapporto che il fermo del 45enne giornalista era arbitrario, ma l'istanza era stata respinta.