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MONDO

L'accordo era stato firmato nel 2015

Tensione Usa-Iran, Rohani minaccia di riavviare il programma nucleare: "Trump non è un buon partner"

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Sul fronte interno c'è il Russiagate, sul fronte internazionale l'allerta massima è per la Corea del Nord, ma ora per Trump potrebbe aprirsi un'altra crisi. Di fatto il presidente iraniano Rohani ha minacciato di riprendere il programma nucleare "in giorni o anche ore" se gli Stati Uniti continueranno "con le sanzioni e con la coercizione". Sarebbe la fine dell'accordo storico siglato nel 2015 anche se poi Rohani ha sottolineato la volontà di proseguire nel rispetto del patto. 

Perchè Rohani minaccia di tornare a sviluppare il programma nucleare
Secondo Teheran il presidente Trump ha mostrato di "non essere un buon parter" quando ha minacciato di stracciare l'accordo sul nucleare siglato nel 2015 sotto la presidenza Obama: "Nei mesi scorsi il mondo è stato testimone del fatto che gli Usa - ha detto Rohani in Parlamento - in aggiunta
ad un costante e ripetitivo tradimento delle loro promesse sull'accordo nucleare, hanno ignorato alcuni altri accordi globali". 

L'Iran può davvero riprendere il programma?
E' un avvertimento, quello lanciato da Rohani a Trump. Ma l'operatività dietro le parole è preoccupante: "L'esperienza fallita delle sanzioni e della coercizione ha portato la precedente amministrazione al tavolo negoziale - ha detto riferendosi ad Obama  - se vogliono tornare a quella
esperienza, in poco tempo, non mesi o settimane ma entro giorni o ore, torneremo alla precedente situazione". 

L'accordo sul nucleare
E' un processo lungo 13 anni, quello che porta alla firma. Nel 2002 il Consiglio Nazionale della Resistenza (un gruppo iraniano di opposizione) parla per la prima volta dell'impianto nucleare di Arak e di un sito per la produzione di combustibile nucleare in costruzione a Natanz. L'anno dopo l'allora presidente Khatami ammette l'esistenza di Natanz. Il suo successore, Ahmadinejad, fa dello sviluppo dell'atomica il cardine del suo programma politico. Il rapporto con Usa, Aiea e comunità internazionale arriva ad una svolta con la presidenza Rohani, iniziata nel 2015. Sarà sua, dal lato di Teheran, la regia per arrivare all'accordo storico del 14 luglio 2015, firmato dai 5+1 (Usa, Cina e Russia si uniscono a Gran Bretagna, Germania e Francia) e dall'Iran: sospensione delle sanzioni contro l'Iran in cambio di limiti e controlli internazionali sul programma nucleare iraniano. La fine delle sanzioni è legata al progressivo stop iraniano allo sviluppo.