ITALIA
Prossima udienza il 7 dicembre
Vatileaks, dalle carte i ricatti della Chaouqui alla famiglia Berlusconi
Il 24 novembre è iniziato il processo in Vaticano per "concorso in diffusione di notizie riservate e sodalizio criminale organizzato". Chaouqui con il marito Corrado Lanino è indagata anche dalla Procura di Roma per la vicenda dellla compravendita del castello di San Girolamo a Narni. Lanino in un'intervista al Corriere: "Altro che relazione di comodo io amo la mia paessa"
Vatileaks 2. Dalle carte che la Procura di Terni ha passato ai colleghi romani emergono dettagli che sembrerebbero confermare alcuni passaggi della memoria difensiva depositata da monsignor Lucio Vallejo Balda. Ad esempio il fatto che la pierre Francesca Immacolata Chaouqui avrebbe usato ogni mezzo, qualsiasi notizia appresa nel corso del suo lavoro per ricattare le persone, tra questi anche i fratelli Paolo e Silvio Berlusconi.
La Chaouqui avrebbe dunque usato la sua posizione all'interno della Cosea, la Commissione della Santa Sede per gli affari economici, minacciando l'editore del Giornale di far accogliere le richiesta di rogatoria presentate dalla procura al Vaticano nei confronti di Silvio Berlusconi se non fossero state accolte le sue richieste.
La donna, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe anche chiesto la rimozione del vaticanista Fabio Marchese Ragona dal quotidiano della famiglia Berlusconi. E una volta compreso che la sua richiesta sarebbe rimasta inascoltata avrebbe iniziato a parlare delle richieste di rogatoria e della possibilità di divulgarne i contenuti.
La procura di Terni ha trasmesso le carte a Roma che ora deciderà se procedere o meno con la richiesta di rinvio a giudizio. Intanto a Monsignor Balda ha risposto il marito della Chaouqui Corrado Lanino. "Altro che relazione di comodo io amo la mia papessa" avrebbe detto Lanino per allontanare la tesi che i due siano legati da una relazione di comodo.
Le accuse di monsignor Lucio Vallejo Balda sui presunti ricatti per un incontro sessuale con Chaouqui? "Una persona di infimo livello che infanga gli altri con cose false per migliorare la sua posizione. Dopo essere stato accolto in casa nostra con la mamma. Userò tutti gli strumenti processuali per assicurarmi che paghi" risponde Lanino.
La Chaouqui avrebbe dunque usato la sua posizione all'interno della Cosea, la Commissione della Santa Sede per gli affari economici, minacciando l'editore del Giornale di far accogliere le richiesta di rogatoria presentate dalla procura al Vaticano nei confronti di Silvio Berlusconi se non fossero state accolte le sue richieste.
La donna, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe anche chiesto la rimozione del vaticanista Fabio Marchese Ragona dal quotidiano della famiglia Berlusconi. E una volta compreso che la sua richiesta sarebbe rimasta inascoltata avrebbe iniziato a parlare delle richieste di rogatoria e della possibilità di divulgarne i contenuti.
La procura di Terni ha trasmesso le carte a Roma che ora deciderà se procedere o meno con la richiesta di rinvio a giudizio. Intanto a Monsignor Balda ha risposto il marito della Chaouqui Corrado Lanino. "Altro che relazione di comodo io amo la mia papessa" avrebbe detto Lanino per allontanare la tesi che i due siano legati da una relazione di comodo.
Le accuse di monsignor Lucio Vallejo Balda sui presunti ricatti per un incontro sessuale con Chaouqui? "Una persona di infimo livello che infanga gli altri con cose false per migliorare la sua posizione. Dopo essere stato accolto in casa nostra con la mamma. Userò tutti gli strumenti processuali per assicurarmi che paghi" risponde Lanino.