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MONDO

Dopo lo scandalo emissioni

Volkswagen, Mueller è il nuovo ceo e assume subito l'incarico

E' stato sino ad oggi alla guida di Porsche, brand sportivo del gruppo di Wolfsburg, il gruppo ha scelto una solozione interna. "Accolgo con piacere questo incarico malgrado il momento difficile che dobbiamo affrontare ma sono fiducioso. Introdurremo degli standard più severi perché non si possa più ripetere quello che è accaduto". Queste le prime parole in conferenza stampa. Il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt parla di 2,8 milioni di veicoli circolanti nella sola Germania e fra questi vi sarebbero anche vetture di cilindrata 1.200 e alcuni furgoni. Il titolo che stava riprendendo quota è sprofondato di nuovo annullando il rialzo di stamani: ha chiuso a -4,32% (107 euro), lasciando sul terreno il 34% rispetto al valore fatto segnare venerdì scorso.

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"Accolgo con piacere questo incarico malgrado il momento difficile che dobbiamo affrontare ma sono fiducioso. Introdurremo degli standard più severi perché non si possa più ripetere quello che è accaduto". Queste le prime parole in conferenza stampa del nuovo ceo Volkswagen, Matthias Mueller che da subito prende l'incarico.  "La mia priorità è riconquistare la fiducia perduta nel gruppo Volkswagen" che ha di fronte una "sfida senza precedenti" ma "possiamo superare e supereremo questa crisi", ha aggiunto nel breve discorso di presentazione alla stampa al termine del cda che gli ha affidato l'incarico. Il board di Winterkorn ha così trovato al suo interno il successore dell'amministratore delegato dimissionario Martin Winterkorn, costretto a lasciare l'incarico in seguito allo scandalo della frode sui controlli delle emissioni.
Matthias Mueller, già da giorni indicato come il candidato favorito, attualmente Chairman della Porsche a Stoccarda, continuerà in questa funzione finché non sarà trovato un successore. La Porsche è la prima azionista di Volkswagen con il 31,5%. 

Il presidente ad interim del supervisory board, Berthold Huber, ha sottolineato che Mueller è "una persona di grande competenza. Conosce il gruppo e i suoi brand e può immediatamente impegnarsi con energia. Apprezziamo - ha aggiunto - il suo approccio critico e costruttivo". Huber ha chiesto scusa a tutti, azionisti, lavoratori e clienti e ha chiesto di continuare ad avere fiducia nel gruppo che s'impegnerà al massimo per superare il danno enorme causato "da un piccolo gruppo".Dopo le teste cadute nei giorni scorsi, ha sottolineato il presidente ad interim, "il consiglio di sorveglianza ha deciso di sospendere alcune persone e si farà garante del nuovo processo che dovrà fare di tutto per recuperare la fiducia persa".

Chi è Matthias Mueller
Classe 1953, comincia in Audi nel 1977, dopo il diploma, con un apprendistato da operaio. Dopo la laurea in Scienze Applicate, torna in Audi nel dipartimento di innovation Technology nel 1984. Nel 1993 è project manager di Audi A3. Nel 2002, coordina le linee Audi e Lamborghini nel gruppo Volkswagen. Dal 2010 assume il ruolo di ceo di Porsche, altro brand del gruppo di Wolfsburg.

Le ripercussioni dello scandalo emissioni
In Italia, l'ad del gruppo tedesco, Massimo Nordio, ha scritto al ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti: i nuovi veicoli Volkswagen dotati di motori diesel Euro 6 attualmente disponibili nell'Unione europea, "inclusi quelli in vendita sul mercato italiano, sono tutti rispondenti alla normativa europea per i gas di scarico". Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, però, sottolinea che in Italia le auto in dubbio potrebbero essere un milione. Anche per questo la Procura di Torino ha aperto un'inchiesta sul tema. D'altra parte El Pais ha svelato che Seat, la casa spagnola del gruppo tedesco, ha montato più di mezzo milione di motori truccati su auto prodotte nella penisola iberica dal 2009. Anche in questo caso, Seat ha assicurato che "tutte le nuove auto vendute nell'Ue equipaggiate con motori Euro 6 soddisfano, senza eccezione, le norme legali e ambientali".

In Germania lo scandalo dei test truccati da parte del gruppo Volkswagen assume dimensioni sempre più vaste, sia in termini di numeri di veicoli coinvolti e sia per la gravità delle azioni intraprese dai manager del gruppo automobilistico. I veicoli circolanti in Germania coinvolti nel dieslgate sono 2,8 milioni e fra questi vi sarebbero anche vetture di cilindrata 1.200, inferiore a quanto finora pensato, nonché alcuni furgoni. Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt, aggiungendo che le manomissioni sono senza dubbio "illegali". Inoltre per le fonti dell'agenzia Bloomberg, i criteri, i risultati e l'ingegneria delle
auto che non centravano i target delle emissioni, erano supervisionati dai manager di Wolfsburg. In sostanza emergerebbe che la Volkswagen avrebbe gestito i risultati dei test antismog direttamente dai suoi uffici tedeschi, Alla diffusione di questa notizia, il titolo Volkswagen, che stava riprendendo quota, è sprofondato di nuovo annullando il rialzo di stamani: ha chiuso oggi in forte calo (-4,32% a 107 euro), lasciando sul terreno il 34% rispetto al valore fatto segnare venerdì scorso. In cifre sono andati in fumo oltre 22 miliardi in termini di capitalizzazione.

La California sta preparando una serie di azioni per rivalersi contro Volkswagen dopo che la casa tedesca ha ammesso di truccare i dati sulle emissioni diesel di alcuni modelli. "In questo momento ci stiamo organizzando per una grande azione", ha detto Mary Nichols, presidente del California Air Resources Board, sottolineando che è troppo presto per dire quali azioni saranno effettivamente intraprese. Nichols ha aggiunto che lo stato Usa si sta inoltre preparando per "vigilare sui richiamo di veicoli Vw difettosi in California".