Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/caso-siri-salvini-non-ho-tempo-per-beghe-e-polemiche-bonafede-cambiamento-solo-senza-ombre-1de27d71-e128-4ce9-afdc-f2408c6aeb17.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Giorgetti: "Meglio lavorare che perdere tempo"

Caso Siri. Salvini: "Non ho tempo per beghe". Di Maio: "Da Conte scelta di buon senso"

Critiche le opposizioni: "Governo sembra più impantanato sulla vicenda del sottosegretario che impegnato sulle questioni vere che riguardano la vita degli italiani"

Condividi

Non si spengono le polemiche dopo quanto annunciato dal premier Giuseppe Conte su Siri, il sottosegretario indagato per corruzione. Chiederò al prossimo Consiglio dei ministri la revoca dell'incarico ricoperto dall'esponente leghista - aveva detto ieri - "assumendone tutta la responsabilità politica". Il Presidente del Consiglio - forse anche per il pressing dei 5Stelle - ha optato per una soluzione che non viene assolutamente condivisa dai leghisti, Matteo Salvini in testa, che fin dai primi giorni in cui uscì la notizia, ha sempre difeso a spada tratta Siri.

"Mi occupo di tasse, sicurezza, droga, immigrazione e lavoro. Non ho tempo per beghe e polemiche. Quindi chiedetelo a Conte" taglia corto il ministro dell'Interno. E attacca: Conte "mi sfidi sulle tasse, su qualcosa che interessa gli italiani, non sulla fantasia". 

Giorgetti: "Meglio lavorare che perdere tempo"
"Qualcuno decida se si vuol perdere tempo o se si vuol pensare a lavorare. Mi sembra che qualcuno debba decidere se questo governo deve perdere tempo con le dichiarazioni o se si vuole pensare a lavorare, tendenzialmente io sono uno che lavora". Queste le parole di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, intervistato a margine di un evento a Gorizia.

Di Maio: "Da Conte scelta di buon senso, non si è schierato"
"Credo che Conte abbia fatto una scelta di buon senso, la corruzione non ha colore politico. Conte ha valutato bene di metterlo in panchina finchè l'inchiesta non sarà chiara. Non esulto, non la considero una vittoria del M5S e spero Siri sia innocente, ma gli italiani devono sapere che quando c'è da difendere le istituzioni il M5S sarà sempre uno scudo" ha commentato il vicepremier grillino, Luigi Di Maio, che ha aggiunto: "Siri ieri ha detto: facciamo passare altri 15 giorni e forse mi dimetto, significa andare oltre le europee, è una mossa da prima Repubblica. Io sono stato eletto con il M5s per tutelare le istituzioni da casi di interessi particolari", ha ribadito il vicepremier. E poi: "Il M5S voterà in Consiglio dei ministri per la decadenza di Siri. Questa questione si poteva chiudere in due minuti", ha detto Di Maio, parlando nel corso di una manifestazione elettorale in corso a Casoria. "Ora mi meraviglio che la Lega su questa vicenda abbia fatto tutto questo casino" ha proseguito Di Maio.

Bonafede: "Scelta di Conte la migliore possibile"
"La decisione Di Conte è la migliore possibile" commenta Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Il sottosegretario Siri è senatore e continuerà a fare il senatore. Va in panchina per il tempo di chiarire quello che c'è da chiarire", spiega il ministro. E quanto all'intenzione, manifestata da Siri, di aspettare 15 giorni e poi dimettersi se non fosse arrivata una richiesta di archiviazione, Bonafede sottolinea: "i 15 giorni per scavallare le europee rappresentavano una strategia politica, non sarebbe stato credibile agli occhi dei cittadini".

Toninelli: "Spero che lui capisca e accetti la decisione di Conte"
"Non è vittoria né sconfitta di alcuno. Non si può gioire quando un collega viene giustamente invitato a dimettersi. Mi spiace per lui, ma vanno tutelate le istituzioni e l'immagine del governo del cambiamento. Noi abbiamo bisogno della fiducia degli italiani, che ultimante la politica aveva perso. Lui non avrebbe potuto lavorare sereno al mio ministero, che incuba il 40% degli investimenti, e non sono pochi. Noi speriamo che non si voti in cdm, non servono al governo né all'Italia bracci di ferro, spero che lui capisca e accetti la decisione di Conte". Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, intervenendo a 24 Mattino su Radio24, riferendosi al caso del sottosegretario Armando Siri.

"Lui ha tutto il diritto della presunzione di innocenza, ma noi non possiamo permetterci ombre. La fiducia dei cittadini viene anche dalla coerenza. Il premier ha fatto la scelta giusta. L'emendamento era retroattivo e andava ad avvantaggiare un'azienda in particolare. Sono convinto che anche Salvini capirà che a questo era legato il futuro di questo governo. Questo è un passaggio fondamentale", ha concluso Toninelli.

Meloni: "Non è la risposta che si attendono gli italiani". Speranza: "Sono altre le questioni"
Sulla vicenda che da settimane mina la tenuta l'esecutivo, critiche anche le opposizioni:  "Le dimissioni di Siri? Non credo che ci siano gli estremi". Così la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Ma - ha aggiunto Meloni - non è questa la risposta che si attendono gli italiani. Al contrario gli italiani vogliono sapere dal Governo prima delle elezioni europee come intendono disinnescare i trenta miliardi di euro delle clausole di salvaguardia per evitare che aumentino le tasse".

"I danni sociali prodotti dalla stagione dell'austerità sono sotto gli occhi di tutti. Ma questo governo sembra più impantanato nella questione Siri che impegnato sulle questioni vere che riguardano la vita degli italiani" sottolinea Roberto Speranza, segretario nazionale di Articolo 1.