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POLITICA

"Fidatevi di me, sono tornato per scrivere pezzo di storia"

Pd. Letta: "Se è una torre di Babele ha già perso. Voglio fermare crisi partito"

"Da 10 giorni abbiamo dato un segnale forte alla nostra gente, al governo, agli altri partiti, al Paese" sottolinea il segretario del Pd nell'assemblea con i senatori Dem. Marcucci critica: "Perché non un segretario donna?" Giovedì assemblea gruppo

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Il Pd e il centro sinistra devono evitare di essere una "torre di babele", altrimenti le prossime politiche sono perse in partenza. Lo ha detto il segretario democratico Enrico Letta parlando ai senatori del partito. "Se arriviamo alla sfida con la Lega e il centrodestra con la torre di Babele, per me la sfida del 2023 possiamo pure non giocarla, abbiamo già perso". L'obiettivo di Letta è "fermare la crisi del Pd: una crisi sulle politiche e una nei rapporti umani deteriorati. Da 10 giorni abbiamo dato un segnale forte alla nostra gente, al governo, agli altri partiti, al Paese. Fidatevi di me. Se sono tornato è  per scrivere insieme a voi un pezzo di storia del nostro paese" spiega. E avverte: "La sincerità deve marcare i nostri rapporti. Sincerità totale, verità totale: dal confronto tra noi capirò se c'è un confronto  vero o finto". Prima dell'assemblea il segretario del Pd si è intrattenuto 40 minuti con il capogruppo Dem al Senato Andrea Marcucci. Intercettato dalla stampa, Letta ha commentato con una battuta il  faccia faccia: "Guardate che tra pisani e lucchesi si trova sempre un'intesa".

"Vi chiedo di aiutarmi. So che chiedo un sacrificio gravoso a Marcucci e Delrio. Chiedo ad Andrea generosita', anche nel gestire con voi questo passaggio" dice ancora Letta rivolto ai senatori. "Evitiamo di stare settimane sui giornali su questi temi interni. Io guardo solo alla mia coscienza e responsabilità. Sento un dovere storico. Non è immaginabile che dopo la pandemia, che ha portato in primo piano i valori di fraternità e lotta alle disuguaglianze, il Paese ne esca a destra, per nostre mancanze", ha aggiunto. Il segretario del Pd inoltre ha tenuto a sottolineare che nel partito "non ci sono ex, sono tutti democratici e ciascuno verrà valutato sulla base di quello che farà". 

"Un partito come il nostro, organizzato con vertici tutti uomini, semplicemente in Europa non ha cittadinanza. Un uomo segretario, due capogruppo maschi, 3 ministri maschio nei governo, 5 presidenti di regione maschi: questa è la nostra prima fila. E' irricevibile" ha infine ribadito Letta in assemblea, precisando poi: "Unità non è unanimità. Non c'è niente di male se i gruppi si confrontano e competono su un nome". 

Marcucci: "Troppo generica tua proposta su capigruppo"
La proposta di Enrico Letta sui capigruppo è "troppo generica", sulla questione della parità di genere "sono stati fatti diversi errori". Lo ha detto il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci durante la riunione del gruppo. "Sono felice che il tema della parità di genere sia emerso ma si sono fatti diversi errori. Io sono orgoglioso che la nostra proposta contro il femminicidio sia stata accolta, ed oggi la presidente della commissione di Valeria Valente". Rivolto ad Enrico Letta, presente all'assemblea, Marcucci ha sottolineato: "Sulla tua proposta di cambiare capigruppo, temo che purtroppo sia troppo generica. Io voglio coerenza, bisogna interrompere la tradizione di avere segretari sempre uomini. Mentre abbiamo la pandemia, i vaccini che non partono come dovrebbero, il paese in affanno, voglio che il Pd non si limiti a parlare di parità di genere al proprio interno".

Ha insistito il capogruppo democratico: "Sappi che noi non siamo incoscienti, ma pretendiamo coerenza, il passaggio sulla delegazione europea ad esempio a me non è piaciuta. Convoco l'assemblea per giovedì mattina alle ore 9 per eleggere il nuovo capogruppo. Io rifletterò in queste ore su cosa dovrò fare".