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POLITICA

Decreto Brunetta

P.A., bozza smart working: dal 15 ottobre tutti di nuovo allo sportello

Orari flessibili anche in deroga al Ccnl. Assicurare subito l'attività degli sportelli, del front e back office. Tra la metà e la fine di ottobre tutti i dipendenti pubblici torneranno a lavorare in presenza: 'più in ufficio che a casa' diverrà la regola

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di Tiziana Di Giovannandrea
Lo smart working diventa un'eccezione nel Decreto Ministeriale della Pubblica Amministrazione predisposto dal Ministro della P.A. Renato Brunetta, chiamato a disciplinare il rientro degli statali in presenza, in linea con l'ultimo Dpcm varato dal Governo che, tra le altre cose, ha stabilito il ritorno in ufficio per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche.

Tra la metà e la fine di ottobre tutti i dipendenti pubblici torneranno a lavorare in presenza partendo "da subito", quindi già dal 15 ottobre, con la presenza in servizio del personale preposto alle attività di sportello e di ricevimento degli utenti (front office) e dei settori preposti alla erogazione di servizi all'utenza (back office), anche attraverso la flessibilità degli orari di sportello e di ricevimento dell'utenza, anche in deroga, se necessario, a quanto previsto dal Contratto Nazionale di lavoro con lo smart working che diventa un'eccezione. È quanto prevede la bozza del Decreto per il rientro dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni predisposta dal Ministro della Pa Renato Brunetta, per il superamento dell'utilizzo del lavoro agile emergenziale. 

Nella bozza è stabilito che a partire dal 15 ottobre prossimo "il lavoro agile non è più una modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa" e "potrà essere autorizzato nel rispetto" di otto "condizionalità", tra queste viene previsto che lo smart working "non deve in alcun modo pregiudicare o ridurre la fruizione dei servizi resi all'amministrazione a favore degli utenti" e che "l'amministrazione deve garantire un'adeguata rotazione del personale che può prestare lavoro in modalità agile, dovendo essere prevalente, per ciascun lavoratore, l'esecuzione della prestazione in presenza", vale a dire 'più in ufficio che a casa' deve diventare la regola. Sempre le linee guida sul rientro prevedono il confronto con sindacati. Per "l'omegenea" attuazione delle misure previste dal Decreto sul rientro in presenza dei lavoratori pubblici dal 15 ottobre, il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, adotterà specifiche linee guida che, per quanto riguarda la dotazione di apparati digitali e tecnologici e la rotazione del personale in presenza dove le misure di carattere sanitario lo richiedano, saranno oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. 

Il provvedimento firmato Brunetta contempla inoltre che l’amministrazione metta "in atto ogni adempimento al fine di dotarsi di una piattaforma digitale o di un cloud o comunque di strumenti tecnologici idonei a garantire la più assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni che vengono trattate dal lavoratore nello svolgimento della prestazione in modalità agile". E in vista dell'emergenza che è stata fronteggiata a causa della pandemia, "l’amministrazione deve aver previsto un piano di smaltimento del lavoro arretrato, ove sia stato accumulato" oltre a mettere "in atto ogni adempimento al fine di fornire al personale dipendente apparati digitali e tecnologici adeguati alla prestazione di lavoro richiesta".

Il Decreto Ministeriale richiama inoltre "gli specifici obiettivi della prestazione resa in modalità agile", "le modalità e i tempi di esecuzione della prestazione e della disconnessione del lavoratore dagli apparati di lavoro, nonché eventuali fasce di contattabilità", "le modalità e i criteri di misurazione della prestazione medesima, anche ai fini del proseguimento della modalità della prestazione lavorativa in modalità agile". 

La bozza di D.M. prevede l'utilizzo di mobility manager per spostamenti casa-lavoro. Infatti per agevolare gli spostamenti dei dipendenti pubblici, "anche con modalità sostenibili", i mobility manager aziendali delle pubbliche amministrazioni -nominati ai sensi del decreto interministeriale 12 maggio 2021- elaborano i piani ad hoc degli spostamenti casa-lavoro (PSCL), tenendo conto dell'ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro.