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ECONOMIA

Gentiloni: noi rispettiamo le regole

Ue. Cresce ipotesi infrazione sui conti italiani. Padoan: "Estremamente allarmante"

Il ministro esclude interventi sull'Iva e sulle agevolazioni fiscali. Sul fronte europeo Moscovici insiste: "L'Italia deve ridurre il debito". E Juncker accelera sulla governance economica della zona euro

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Cresce l'allarme sull'ipotesi di una procedura di infrazione da parte dell'Europa sui conti italiani. La Ue non ha nascosto il disappunto per la risposta insufficiente fornita dall'Italia alle proprie richieste di correzione. Risposta bollata come deludente. Il Commissario europeo agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici ha ribadito che: "è indispensabile che l'Italia riduca il suo deficit", aggiungendo che "è un paese nel cuore dell'Eurozona, e deve restare credibile e solido; cercheremo una soluzione insieme. L'euro - ha concluso - è una cosa troppo seria per lasciarlo solo a Francia e Germania. Sarebbe assurdo da parte della Commissione tenere da parte l'Italia, è la terza economia europea".

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha riconosciuto che l'aggiustamento dello 0,2% è "necessario" e le misure saranno adottate al massimo entro il mese di aprile, alcuni interventi anche prima del varo del Def. Rispondendo ad alcune interrogazioni parlamentari in un'Aula del Senato semideserta il titolare dell'Economia non ha nascosto la sua preoccupazione né i rischi per l'Italia di un eventuale apertura della procedura per deficit eccessivo. "L'ipotesi di una procedura di infrazione da parte della Ue è decisamente allarmante", ha affermato il ministro definendo "necessario" e "indispensabile" l'aggiustamento dello 0,2% del Pil (3,4 miliardi). Il responsabile dell'Economia ha, tuttavia, ribadito più volte nel corso della giornata che non si tratta di una "manovra estemporanea" ma di "misure bilanciate di aggiustamento e di sostegno".

Secondo Padoan la procedura comporterebbe "una riduzione di sovranità sulle scelte di politica economica e soprattutto costi ben superiori per la finanza pubblica del Paese". Quindi, ha osservato, ci sarebbe "una sottrazione di risorse per la crescita e l'occupazione a seguito del probabile aumento dei tassi di interesse che risentono soprattutto della accresciuta instabilità politica".

Nel dettaglio della correzione, il ministro ha elencato - con qualche piccolo dettaglio in più rispetto alla lettera inviata a Bruxelles - gli interventi in cantiere. La manovra, ha detto, "si compone per circa un quarto da tagli di spesa selettivi, per circa tre quarti da misure sulle entrate, un miliardo è atteso da maggiori entrate derivanti dal rafforzamento di misure contro l'evasione che si sono già rivelate efficaci". Insieme a queste misure di contenimento della spesa e di aumento delle entrate, ha aggiunto, sarà stanziata una cifra superiore a 1 miliardo per far fronte all'emergenza terremoto. Padoan ha, inoltre, escluso interventi sull'Iva e sulle agevolazioni fiscali. Escluso anche un nuovo round di voluntary disclosure.

Dettagli quelli ribaditi dal ministro ritenuti comunque "insufficienti" dalla Ue, che ha fatto trapelare il proprio scontento. "Ci saremmo aspettati risposte più dettagliate", hanno riferito fonti comunitarie. Per quanto riguarda i tempi, il titolare di via Venti Settembre ha riferito che "queste misure verranno adottate al più tardi entro fine aprile con il Def" ma ha anche aggiunto che "è molto probabile che alcune misure verranno prese prima" di questa scadenza, come le misure sulla lotta all'evasione.

Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha chiesto ai servizi dell'esecutivo comunitario di accelerare il lavoro per riformare la governance economica e di bilancio della zona euro con l'obiettivo di rendere più semplice il Patto di Stabilità e Crescita. E'  quanto emerge dal processo verbale della riunione del collegio di commissari del 17 gennaio scorso a Strasburgo. Il caso della Lituania, che si trova a rischio di violare il Patto nonostante i bassi livelli di debito e deficit per un aggiustamento strutturale insufficiente, dimostra che "i meccanismi della governance economica e di bilancio devono essere rivisti", ha detto Juncker in quella occasione. Il presidente dell'esecutivo comunitario ha chiesto che "il project team interno della Commissione produca dei risultati il più rapidamente possibile". Le proposte della Commissione per riformare la governance economica sono attesi per la primavera.

Come funziona la procedura Ue per deficit eccessivo 
Nessuna Troika e nemmeno un commissariamento, ma la procedura per deficit eccessivo minacciata dalla Commissione contro l'Italia per violazione della regola del debito costringerebbe comunque il governo a manovre di bilancio molto più sostanziali di quelle realizzate negli ultimi due anni. Le incognite sono molte, anche perchè
"sarebbe la prima volta che si apre una procedura per il debito", ricorda una fonte europea.

Le poche certezze vanno ricercate nel quadro normativo del Patto di Stabilità e Crescita, riformato durante la crisi dell'euro nel biennio 2011-2012 con il Six e il Two Pack, attraverso i quali Europarlamento e governi hanno introdotto norme vincolanti sul debito e multe per chi non rispetta gli impegni. Una cifra salta agli occhi: gli Stati membri sotto procedura devono realizzare ogni anno un aggiustamento strutturale a al netto di ciclo e una tantum a di almeno lo 0,5% di Pil. Inoltre, non possono beneficiare della flessibilita' prevista per riforme e investimenti.

Il rapporto sul debito
Il primo passo per avviare un'eventuale procedura per deficit eccessivo (Excessive Deficit Procedure o EDP, ndr) è constatare la violazione della regola del debito con un rapporto ex articolo 126.3 del trattato. La Commissione deve tenere conto dei fattori attenuanti (come le riforme, la sostenibilita' del sistema pensionistico, l'evoluzione dell'inflazione) e di quelli aggravanti (come una deviazione significativa dal percorso per raggiungere il pareggio di bilancio). L'Italia è stata oggetto già due volte di un rapporto ex articolo 126,3, ma in entrambi i casi la Commissione ha ritenuto di non aprire procedure per l'esistenza di fattori rilevanti. Quest'anno, il mancato rispetto degli impegni sull'aggiustamento strutturale potrebbe far scattare l'EDP.

La procedura Edp
Per far scattare la procedura per deficit eccessivo, anche nel caso di violazione della regola del debito, la Commissione deve prima indirizzare un'opinione allo Stato membro interessato e informare il Consiglio Ecofin. La Commissione poi prepara una proposta di decisione per constatare l'esistenza del deficit eccessivo e una raccomandazione allo Stato membro in cui specifica la scadenza entro cui realizzare la correzione complessiva, gli obiettivi annuali e l'ammontare degli aggiustamenti. Lo sforzo di bilancio annuale deve essere di almeno lo 0,5% di Pil in termini strutturali. 

Monitoraggio
La Commissione può chiedere che uno Stato membro sotto EDP fornisca rapporti regolari sulla situazione dei suoi conti pubblici. Dopo la raccomandazione del Consiglio Ecofin, lo Stato membro deve presentare ogni sei mesi, "tre mesi se la situazione e' grave", un rapporto su come vengono eseguite le misure necessarie a realizzare gli obiettivi di bilancio. Successivamente i rapporti vengono presentati su base semestrale, mentre la Commissione organizza missioni regolari nello Stato membro interessato.

Il rischio sanzioni
Se si constata che lo Stato membro sotto procedura non ha deciso azioni efficaci - pari a un aggiustamento annuale di almeno lo 0,5% di Pil - la Commissione e il Consiglio Ecofin fissano una scadenza di 2 mesi per adottare le misure necessarie a centrare gli obiettivi di bilancio. Se lo Stato membro non si adegua, la Commissione puo' proporre una doppia sanzione: un deposito fruttifero fino allo 0,2% di Pil e il congelamento di una parte dei fondi Ue